ยซSe credi ciรฒ che ti piace dei vangeli, e rifiuti quello che non ti piace, non รจ nei vangeli che credi, ma in te stessoยป. (Sant’Agostino)
Vediamo, questโoggi, di entrare da discepoli del nostro Maestro nella novitร , quasi nella concitazione di questa proclamazione, che Gesรน fece a voce alta nella sua prima predica, il suo primo kรจrigma: ยซIl tempo รจ compiuto e il regno di Dio รจ vicino; convertitevi e credete nel Vangeloยป. Sicuramente il Signore ha sollevato la vivissima attenzione di tutti con questo annuncio, lasciando intendere che bisogna veramente mutare radicalmente la rotta della propria vita, aderendo a Lui che salva e libera.
Sรฌ, perรฒ davanti all’indecisione generale nellโaprire il proprio cuore alla conversione di Dio, che cosa si poteva fare?
Gesรน risponderebbe: nella parola consuetissima di tutta la tradizione ebraica, attraversata da questo desiderio di purificazione e di conversione, proprio perchรฉ รจ stato lasciato Dio da parte, vi รจ lโinvito a sollevare nuovamente lo sguardo al Padre con una serietร ed una fedeltร rinnovata, e lasciare che ci tocchi il cuore, ci salvi e ci trasformi.
A questo punto mi viene da domandare: perchรฉ, allora, รจ stato messo Dio da parte?
Spesso ci si difende sostenendo che si รจ troppo impegnati in tante attivitร piรน immediatamente pressanti, in distrazioni di vario genere. Puรฒ essere una spiegazione, ma vi รจ un’altra ben piรน profonda: abbiamo messo Dio da parte non solo per distrazione, ma anche per empietร , ossia perchรฉ Dio non lo vogliamo veramente, affermando con questo che lโessere umano puรฒ condurre tranquillamente la propria vita, che Dio esista oppure meno: ยซEtsi deus non dareturยป, Ugo Grozio.
Distrazione dunque o calcolo?
ร probabile che tutte e due le spiegazioni si intreccino, si mescolino, e siano entrambe vere: vi รจ il momento della distrazione e vi รจ il momento della ribellione e dell’empietร . In tutti i casi, purtroppo, Dio รจ messo da parte.
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Dinanzi a questa forma di “negazionismo”, diciamo con un poโ di rammarico, che รจ un momento critico sebbene la storia collettiva e quella del singolo siano sempre state poste di fonte alla crisi decisiva della scelta. Ebbene, il momento in cui il grido di Giona, ma soprattutto l’esortazione di Gesรน, che invitano a guardare di nuovo Dio, deve diventare dominante, ora e sempre.
Una parte del nostro guardare in basso, del non guardare Dio, certamente nasce anche da un vago sentimento, provocato dalla paura, da quella, come dice Nietzsche, ยซcattiva coscienzaยป: ยซNell’amore non c’รจ paura; anzi, l’amore perfetto caccia via la paura, perchรฉ chi ha paura teme un castigo. Quindi chi ha paura non รจ perfetto nell’amoreยป, scrive lโapostolo Giovanni.
Infatti, la paura la incontriamo davanti alla Croce; e il grido che ci dice di guardare nuovamente Dio, รจ un grande invito alla Speranza.
La Parola di oggi, quindi, mette in evidenza alcuni aspetti della nostra disperazione umana. Paolo, ad esempio, insiste molto sulla provvisorietร delle cose, richiama questo senso del mero vivere nel tempo: ยซIl tempo si รจ fatto breve…ยป. Parole che ci sembrano difficili da comprendere e da vivere, ma la freccia del tempo va avanti, non la ferma nessuno. E questo รจ diventato oggetto di grande tristezza per noi che avevamo smesso di guardare Dio e di consolarci nell’eterno di Dio.
Rallegriamoci, dunque, poichรฉ siamo chiamati โ per primi โ a guardare Dio, ma abbiamo anche il dovere di avvertire gli altri con le parole rivolte da Gesรน alla Samaritana: ยซรจ giunto il momento, ed รจ questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e veritร ; perchรฉ il Padre cerca tali adoratoriยป.
Torniamo, allora, ad alzare gli occhi a Colui che ci ama e ci salva, proprio perchรฉ siamo cristiani come lo รจ stato lโapostolo Paolo, che si รจ fatto missionario della novitร che รจ Gesรน, mettendo in pratica il comando del Signore: andate, predicate il Vangelo, battezzate.
Questo Vangelo risana, davvero; rende immune da ogni pericolo, guarisce questa umanitร tentata di analizzare solo le proprie patologie, ma privata di un linguaggio che la metta in tensione verso la propria realizzazione.
E cosรฌ comprendiamo che non esiste cristianesimo senza apostolato, senza missione, senza evangelizzazione.
Fonte: Facebook
