Dal Sussidio per l’Avvento/Natale CEI – Commento alle Letture di domenica 27 Novembre 2022

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Dio รจ una sorpresa! Lโ€™avvento di Dio รจ una sorpresa. รˆ questo lโ€™annuncio che possiamo leggere tra le righe delle letture di oggi. Il testo del brano del Vangelo di Matteo (Mt 24,37-44) รจ accompagnato dalla prima lettura tratta da Isaia (Is 2,1-5), nella quale troviamo il ยซsecondo titoloยป del libro profetico (Is 2,1), un nuovo inizio del testo dopo la prima apertura del c. 1.

รˆ una visione. Il profeta ยซvedeยป una ยซparolaยป che non riguarda qualche cosa che รจ al di lร  della storia, ma nella storia dellโ€™umanitร . Si tratta di quella ยซsalvezza vicinaยป di cui ci parla Paolo nella seconda lettura (Rm 13,11-14a) tratta dalla lettera ai Romani. Attraverso la seconda lettura lโ€™annuncio di Isaia e del Vangelo si fa esortazione ed impegno. La consapevolezza di vivere un tempo nel quale Dio si fa presente diventa forza che trasforma la vita.

Lโ€™annuncio della ยซvenuta di Dioยป per il credente non diventa motivo di ยซdisimpegnoยป dalla storia umana, bensรฌ fondamento di una presenza attiva e responsabile: egli infatti rinuncia alle opere delle tenebre e indossa ยซle armi della luceยป.

Testo tratto dall’introduzione.

Scarica il PDF del Sussidio di questa domenica.

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LA PROMESSA DI DIO COME TEMPO GENERATIVO DELLโ€™ATTESA DELLA SUA VENUTA: IL KERYGMA ESCATOLOGICO

Secondo le Scritture, la domanda degli angeli e dello stesso Risorto alle donne e ai discepoli, รจ stata: ยซChi cerchi? Chi cercate?ยป. In questo modo si apre il Vangelo delle vocazioni e la ricerca di Gesรน, prima tra i morti e poi tra i vivi. Il tema vero di questa prima domenica di Avvento รจ la nostra ricerca del Signore Risorto, del Vivente, la nostra attesa di Lui, il nostro desiderio che Egli ritorni, che Egli venga di nuovo. Il nostro desiderio di Lui, la speranza che Egli torni, come giudizio, come caritร , come perdono, come compimento, รจ lโ€™anima stessa della nostra preghiera, ed il nutrimento della nostra speranza, capace ancora di gridare nel nome delle vittime e di lottare per la giustizia. Occorre allora, profondamente, chiedersi che cosa รจ la dimensione escatologica per la nostra gente.

La prima parte dellโ€™Avvento, lo sappiamo bene, cerca di porre come esperienza credente comunitaria la nostra attesa della venuta del Figlio come compimento della storia umana e cosmica e come giorno del giudizio. รˆ una domenica importante per provare a vivere una sorta di kerygma escatologico: il Risorto, il Vivente, tornerร , come ha promesso, e porterร  a compimento la storia fra gli uomini e le donne come giorno di luce, come pienezza di caritร , come realizzazione del regno di giustizia e di pace.

Quali sono le dimensioni proprie del kerygma escatologico, del ritorno del Vivente e del compimento della storia? Una รจ certamente la memoria, quella di tutta lโ€™assemblea celebrante, che nel memoriale pasquale, ricorda lโ€™attesa della sua venuta; chi non ricorda il Cristo secondo le Scritture, chi non riconosce i segni e i volti della sua presenza, non puรฒ aspettare la sua venuta, puรฒ piuttosto aspettare la propria morte come momento del proprio incontro con Dio; aspettare di morire o aspettare la venuta del Figlio? Questa รจ una domanda vera, che ci riguarda come comunitร  celebrante e come coscienza credente, come lievito nella storia del regno di Dio. La mentalitร  credente ha il compito della differenza dellโ€™attesa, che si nutre della memoria Jesu. Questa va formata. Altra dimensione propria รจ la luce della speranza, che nellโ€™attesa della sua venuta, si pone nel difficile iato dellโ€™esperienza quotidiana tra ciรฒ che Dio promette e ciรฒ che Dio permette. Il male che colpisce lโ€™innocente, le ingiustizie contro le vittime, le strutture di peccato che imprigionano la storia, provocano nella comunitร  celebrante un grido. Grido di speranza e di invocazione. Grido che attende che venga restituita giustizia, veritร , libertร  alla condizione dei giusti, dei buoni, dei miti, dei perseguitati a causa del Vangelo. Il nostro compito evangelico, la nostra opera di fede, consiste nel prenderci cura della speranza del popolo delle beatitudini, perchรฉ il grido diventi preghiera e non disperazione e rassegnazione. Qui la forza escatologica del kerygma mostra tutta la sua concretezza e forza. Come la fede smuove le montagne e sradica gli alberi, cosรฌ la speranza giunge come grido fino al cospetto di Dio.

La terza dimensione propria del kerygma escatologico รจ la sua relazione con il giorno, con la luce, con la possibilitร  di vedere e discernere. Attraversare la notte, vincere le tenebre, resta la sfida. Vedere nella notte per riconoscere il ladro e difendersi e riconoscere il Signore ed accoglierlo, diventa la responsabilitร  del servo fedele. Ciรฒ che lโ€™orazione di colletta ha definito lo spirito vigilante. Ovvero il discernimento. โ€œUno sarร  preso e lโ€™altro sarร  lasciatoโ€, รจ discernimento; โ€œil Signore verrร  nellโ€™ora che non ti aspettiโ€, รจ discernimento; โ€œil ladro viene quando non ti aspettiโ€, รจ ancora discernimento! Lโ€™atteggiamento presente della comunitร  celebrante รจ dunque il discernimento. Ciรฒ che permette di vedere e riconoscere. Vedere e riconoscere tutto ciรฒ che riguarda il Figlio, che ha promesso di tornare, e che con i suoi segni e i volti e le storie che sono sua memoria, rinnova il nostro spirito vigilante in attesa della sua venuta.

ยซSapeva bene quellโ€™uomo anziano, con i segni dei legami attraversati nella vita, scavati nelle sue pieghe e nelle sue piaghe di carne, che a breve sarebbe morto; ma lui non aspettava di morire, ogni giorno, la sera sempre alla stessa ora, invece chiedeva a suo figlio lontano quando sarebbe tornato. Lโ€™attesa di suo figlio era la ragione perchรฉ ogni giorno usciva dal letto e viveva i suoi riti di quotidianitร , dono di una promessa di ritorno. La venuta di suo figlio determinava i suoi riti, il suo tempo, la sua speranzaยป.

Scarica il PDF del Sussidio di questa domenica.

NOTA: nel pdf รจ presente anche il sussidio in simboli CAA.

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