Siamo ancora nel vangelo di Giovanni, allโinterno del discorso di Gesรน sul pane. Le sue parole (cfr. vangelo di domenica scorsa) diventano problematiche alle orecchie dei presenti a Cafarnao. Lโuditorio sembrava aprirsi e invece, fedele ai suoi padri che fecero lo stesso con Dio nel deserto, mormora contro Gesรน. Qual รจ il motivo? Piรน o meno lo stesso che scandalizzรฒ i nazaretani: costui non รจ forse Gesรน, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come puรฒ dire di essere disceso dal Cielo? (Gv 6,42) Non sembri cosรฌ assurda a noi lettori una reazione siffatta.
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In fondo, la risposta del Signore al loro mormorio chiarisce un paio di cose.
- La fede nasce solo allโinterno di unโattrazione dโamore: nessuno puรฒ venire a me se non lo attira il Padre (Gv 6,44)
- La scintilla della fede scocca se cโรจ apertura e attenzione a quel che accade nel proprio cuore: chiunque ha ascoltato il Padre ed ha imparato da lui, viene a me (Gv 6,45). Insomma, se davanti a Gesรน ci si presenta arroccati sulla propria rassicurante religione e sui propri schemi cognitivi, se non si รจ un tantino educati ad ascoltare il proprio cuore, se non si รจ disposti a lasciarsi sorprendere da Lui nella sua forma umana, non si potranno mai comprendere le sue parole, nรฉ credere alle sue origini divine.
Leggo liberamente il tempo della crisi che stiamo vivendo alla luce di questo testo. In tanti nostri discorsi sono spesso presenti i dati sconfortanti dellโassenza dallโeucarestia domenicale (soprattutto i giovani) e dagli ambienti/incontri dove si coltiva la fede. Questa desertificazione spirituale desta giustamente una certa preoccupazione. Ma in un certo senso (lo so, la sto per dire grossaโฆ) dovremmo anche rallegrarcene. Se infatti la fede autentica รจ unโattrazione interiore alla persona di Gesรน, questo tempo di crisi allora รจ come il setaccio che sta facendo emergere โil cristianesimo di ciascunoโ. La chiesa infatti sta perdendo sempre piรน influenza e spazio tra gli uomini, qualcuno arriva ad affermare persino la fine del cristianesimo quale religione culturale in occidente che, tuttavia, non sarebbe segno della sua fine: si dice sempre che molte persone lasciano la Chiesa. Io perรฒ risponderei: non ci sono mai entrati (Card. Joseph De Kesel, Foi et religion dans une societรฉ moderne, Ed. Salvator, 2021).
Solo chi sta imparando ad ascoltare la voce di Dio nel proprio cuore puรฒ sentire questa attrazione. Chi รจ intento ad ascoltarla, aderisce al fascino di Gesรน e giunge a conoscere chi รจ il Padre: chi vede me, vede il Padre (Gv 14,9). Senza questa attrazione รจ assolutamente incomprensibile come uno possa diventare cristiano. Perchรฉ cristiani non lo si diventa a colpi di indottrinamento o di crociate morali. Eppure per molto tempo si รจ portata avanti proprio unโiniziazione cristiana di questo tipo. Dunque oggi ci troviamo di fronte alla formidabile possibilitร di ri-generare la fede a partire da questo principio: la fede nasce e cresce per attrazione. Inutile perdere tempo a discutere continuamente, a moltiplicare le tesi e le analisi della crisi di fede. Bisogna invece, prima di tutto, accogliere la crisi. Infatti, il discorso di Gesรน sul pane manderร in crisi la sequela di molti. E nelle prossime domeniche vedremo fin dove arriverร ad agire questa crisi.
Il mormorio dei giudei esprime incredulitร di fronte a qualcuno che dice di essere pane disceso dal Cielo. Non riescono a cogliere nella umanitร di Gesรน la rivelazione di Dio. Non riescono a credere che Dio possa aver fatto questa scelta nella sua somma libertร . Non riescono a credere che questa scelta si sia realizzata nella carne dellโuomo Gesรน, il figlio di Giuseppe. Se non si รจ aperti ad accettare questo scandalo che ci salva, non si potrร mai comprendere un Dio che afferma di volere essere pane per lโuomo. Si continuerร solo a pensare di conoscere chi ancora non si conosce, come quei giudei.
Ma per chi si apre ogni giorno allโamore di Dio, Gesรน si rivelerร sempre in quel pane che la Chiesa ogni giorno consacra e che solo puรฒ saziare la fame e la sete piรน profonda dellโuomo. Alla lunga, non si puรฒ stare a rimandare allโinfinito la questione che comporta una decisione: o si accetta e si impara ad amare Gesรน per quello che dice di essere, oppure si vivrร la propria esistenza solo per garantirsi qui in terra la vita materiale, come fosse lโunica vita possibile; con il rischio perรฒ di perdere il suo senso piรน vero che solamente Gesรน puรฒ donare: io sono il pane vivo disceso dal Cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร in eterno (Gv 6,51). Se cโรจ una vita eterna, la si puรฒ imbroccare solo in questo movimento di amore che unisce il Cielo alla terra.
AUTORE: d. Giacomo Falco Brini
FONTE: PREDICATELO SUI TETTI



