Vangelo di oggi
ย Lunedรฌ, XXVIII settimana del Tempo Ordinario
Commento: P. Raimondo M. SORGIA Mannai OP (San Domenico di Fiesole, Florencia, Italia)
ยซQuesta generazione รจ una generazione malvagia; essa cerca un segnoยป
Oggi, la dolce voce โma severa- di Cristo mette in guardia quelli che sono convinti di aver giร il โbigliettoโ per il paradiso soltanto perchรฉ dicono: โGesรน, che bello sei!โ. Gesรน ha pagato il prezzo della nostra salvezza senza escludere nessuno, ma bisogna osservare alcune condizioni primordiali. E, tra queste, cโรจ la condizione di non pretendere che Cristo faccia tutto e noi niente. Questo sarebbe non solo stupiditร , ma superbia malvagia. Per questo, oggi il Signore usa la parola โmalvagiaโ: ยซQuesta generazione รจ una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarร dato alcun segno, se non il segno di Gionaยป (Lc 11,29). Gli da il nome โmalvagiaโ perchรฉ impone la condizione di vedere prima miracoli spettacolari per dare poi la sua eventuale e condiscendente adesione.
Nemmeno davanti ai suoi paesani di Nazareth consentรฌ, perchรฉ โesigenti!- pretendevano che Gesรน segnasse la sua missione di profeta e Messia con prodigi meravigliosi, che loro volevano assaporare come spettatori seduti nella poltrona di un cinema. Ma questo non รจ possibilie: il Signore offre la salvezza, ma solo a quelli che si sottomettono a Lui per mezzo di una obbedienza che nasce dalla fede, che aspetta e tace. Dio pretende quella fede antecedente (che Lui stesso ha messo nella nostra anima come un seme di grazia).
Un testimone contro i credenti che mantengono una caricatura della fede sarร la regina del Sud, che si spostรฒ dai confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone, e risulta che ยซqui vi รจ uno piรน grande di Salomoneยป (Lc 11,31). Dice un proverbio che โnon cโรจ piรน sordo che quello che non vuole ascoltareโ. Cristo, condannato a morte, risusciterร al terzo giorno: a chi lo riconosce, Lui propone la salvezza, mentre invece per gli altri โtornando come Giudice- non ci sarร piรน nulla da fare, bensรฌ ascoltare la condanna per ostinata incredulitร . Accettiamolo con fede e amore anticipato. Lo riconosceremo e Lui ci riconoscerร come suoi. Diceva il Servo di Dio Don Alberione: โDio non spreca la luce: accende le lampadine nel momento del bisogno, ma sempre nel tempo opportunoโ.
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