Anno A: UN AMORE PIUโ FORTE DELLA MORTE
- Is 5,1-7
- Fil 4,6-9
- Mt 21,33-43
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Dal Vangelo secondoย Matteo
In quel tempo, Gesรน disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
ยซAscoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantรฒ una vigna. La circondรฒ con una siepe, vi scavรฒ una buca per il torchio e costruรฌ una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andรฒ lontano.
Quando arrivรฒ il tempo di raccogliere i frutti, mandรฒ i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandรฒ di nuovo altri servi, piรน numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandรฒ loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui รจ l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua ereditร !”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrร dunque il padrone della vigna, che cosa farร a quei contadini?ยป.
Gli risposero: ยซQuei malvagi, li farร morire miseramente e darร in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempoยป.
E Gesรน disse loro: ยซNon avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato รจ diventata la pietra d’angolo; questo รจ stato fatto dal Signore ed รจ una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciรฒ io vi dico: a voi sarร tolto il regno di Dio e sarร dato a un popolo che ne produca i fruttiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
โCome chi ha fame cerca il pane, voi dovete cercare il pane spirituale. Stiamo vivendo tempi difficili… Voi siete testimoni di tutto ciรฒ che รจ stato fatto. (..) La missione รจ stata un dono di Dio. Dobbiamo manifestare la riconoscenza al Signore con la nostra risposta. Dovete tenervi uniti e perseverare nella fedeltร . Siate fedeli al Signore e all’impegno cristianoโ. Sono queste alcune righe tolte da appunti su di un foglio ritrovato tra le carte di don Alessandro Dordi sacerdote bergamasco martire, ucciso da Sendero Luminoso in Bolivia. Queste righe furono scritte probabilmente il 24 agosto 1991, il giorno prima di morire, e sono considerate, a buona ragione una sorta di testamento spirituale. Non potevamo scegliere che Lui, don Sandro, per commentare con eloquenza il Vangelo di oggi, il Vangelo del Figlio inviato nella vigna e che viene barbaramente ed ingiustamente ucciso. Sono persone come queste che ci permettono di scoprire quanto Dio ci ama. Dร sempre una profonda tenerezza e un’immensa commozione la scoperta che Dio ci ama, in modo unico e irripetibile e che il suo amore, lungi dal toglierci ogni libertร , vuole lasciare il nostro cuore, nella pienezza della libertร . Fare esperienza dell’amore di Dio, un amore a cui fa riscontro non per vano e accademico contrasto, ma per triste esperienza, il nostro rifiuto, la nostra disattenzione o la nostra non giusta considerazione, รจ quanto ha vissuto Israele, diletto da Dio, nella sua millenaria storia di salvezza, e forse quanto ha vissuto anche la nostra splendida Chiesa bergamasca. Un’esperienza unica, meravigliosa, continua, che ha saputo produrre uomini come don Dordi. Ma anche un’esperienza di amore, di liberazione, di predilezione a cui fa riscontro l’abitudine, il disinteresse, il credere che tutto sia dovuto. E questo diventa preludio dell’abbandono e del tradimento. Giร il non produrre il frutto che Jahvรจ si aspettava, รจ un tradimento della sua attesa amorosa. “Perchรฉ, si chiede con sofferenza Jahvรจ, mentre attendevo che producesse uva, essa ha fatto uva selvatica?” (Cf. Prima lettura, Is 5,4b). Gesรน riprende questo tema della vigna e provoca, secondo il suo metodo pedagogico, l’interesse degli ascoltatori e il loro giudizio, che presto si tramuta in una autoaccusa. “Quando dunque verrร il padrone della vigna che farร a quei vignaioli?” Gli rispondono: ‘farร morire miseramente quei malvagi… ” Perciรฒ io vi dico: “Vi sarร tolto il regno di Dio e sarร dato ad un altro popolo che lo farร fruttificare” (Cf. Mt 21,40-41). Parole terribili. E’ il giudizio di rigetto provocato dall’infedeltร ai doni ricevuti e conseguenza di un amore ripetutamente proposto, ciecamente rifiutato. Una situazione di vita che si ripete. Lo stesso pericolo che ha portato alla condanna di Israele sovrasta anche la Chiesa, ognuno di noi, se si perde il senso della novitร , dell’attesa vigile. Forse non รจ inutile notare che, nella parabola narrata da Gesรน, il Figlio del padrone della vigna รจ conosciuto dai vignaioli malvagi e questo, anzichรฉ spingerli all’accoglienza e al rispetto, li provoca all’omicidio. Sapere e non agire รจ molto piรน grave di chi non agisce perchรฉ non sa. Noi siamo Chiesa non perchรฉ sappiamo tutto di Gesรน, ma perchรฉ cerchiamo di dare il frutto di bene che il Padre si attende da noi (Cf Mt 21,41b). E il frutto da portare oggi รจ quello di dare al mondo, come ha dato don Alessandro Dordi, cosรฌ meravigliosamente teso alla conquista di sempre migliori traguardi scientifici, quel supplemento d’anima che gli รจ indispensabile perchรฉ l’uomo non rimanga schiacciato dalle proprie scoperte.
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