Commento al Vangelo del 13 aprile 2014 – don Mauro Pozzi

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Il commento al Vangelo della domenica a cura di don Mauro Pozzi parroco della Parrocchia S. Giovanni Battista, Novara.

SACRIFICIO REGALE

Gesรน sa perfettamente a quale fine si sta avvicinando, ma non vi si sottrae, anzi gli va incontro decisamente: non ci puรฒ essere resurrezione senza la morte. Il tradimento di Giuda รจ imminente e non cerca di evitarlo perchรฉ bisogna morire al mondo per entrare nel Regno. Il Maestro non ha paura e ci dร  lโ€™esempio. La sua passione รจ straziante, viene umiliato, oltraggiato, coronato di spine, flagellato, cioรจ ferito scientificamente in ogni parte del corpo, trascinato sotto il peso del suo stesso patibolo e infine lasciato soffocare inchiodato a un legno. Pensate al dolore di sua Madre, della Maddalena e di chi lo amava, nel vederlo morire cosรฌ, goccia a goccia, sotto i loro occhi. Uno strazio infinito. Avrebbero voluto sollevarlo in qualche modo, ma non si poteva. Gesรน ha voluto sopportare questo enorme peso da solo, a immagine del peso del nostro peccato che Lui porta sulla croce per farlo morire con sรฉ. Cโ€™รจ un episodio narrato nel libro dei Numeri (cap. 21), che aiuta a capire. Gli ebrei si lamentavano del viaggio nel deserto e del cibo leggero, la manna, e furono assaliti da dei serpenti velenosi che li mordevano uccidendoli. Per fermare il castigo Dio dice a Mosรจ di fabbricare un serpente di bronzo e metterlo su un palo, chiunque fosse stato morso e avesse guardato il serpente sul palo si sarebbe salvato. Questi serpenti sono il simbolo del peccato che distrugge e uccide, ma sul palo della salvezza non cโ€™รจ un fiore o un sole o il simbolo della salute, ma ancora un serpente. Gesรน รจ come quel serpente, si fa peccato, assume le sembianze di quel peccato, perchรฉ noi possiamo volgere lo sguardo a colui che hanno trafitto ed essere salvati. La sua passione e morte diventano un dono per tutti, unโ€™offerta al Padre per la salvezza di ogni uomo. Quando il Maestro dice: rinnega te stesso, prendi la tua croce e seguimi, ci invita a partecipare alla sua passione. Ciรฒ non significa che ci dobbiamo far crocifiggere o che dobbiamo cercare delle sofferenze speciali, ma che possiamo trasformare ogni piccolo o grande dolore della nostra vita in unโ€™offerta al Padre come ha fatto Lui. Questo ci permette di vivere ogni sofferenza, dalla piccola contrarietร  al dolore fisico, come un gesto di amore per Dio e per il pros- simo.

Dal vangelo secondo Marco
Mc 11,1-10

Quando si avvicinarono a Gerusalemme, verso Bรจtfage e Betร nia, presso il monte degli Ulivi, mandรฒ due dei suoi discepoli e disse loro: ยซAndate nel villaggio che vi sta di fronte, e subito entrando in esso troverete un asinello legato, sul quale nessuno รจ mai salito. Scioglietelo e conducetelo. E se qualcuno vi dirร : Perchรฉ fate questo?, rispondete: Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderร  qui subitoยป. Andarono e trovarono un asinello legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo sciolsero. E alcuni dei presenti perรฒ dissero loro: ยซChe cosa fate, sciogliendo questo asinello?ยป. Ed essi risposero come aveva detto loro il Signore. E li lasciarono fare. Essi condussero l’asinello da Gesรน, e vi gettarono sopra i loro mantelli, ed egli vi montรฒ sopra. E molti stendevano i propri mantelli sulla strada e altri delle fronde, che avevano tagliate dai campi. Quelli poi che andavano innanzi, e quelli che venivano dietro gridavano: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il regno che viene, del nostro padre Davide! Osana nel piรน alto dei cieli.
Parola del Signoreย 

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