Nella quarta domenica di Quaresima, la liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesรน guarisce il cieco nato. Il Signore, a quanti continuano a non credere nonostante il miracolo, dice:
ยซร per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perchรฉ coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechiยป.
Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione diย don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario โRedemptoris Materโ di Roma:
La โdomenica del cieco natoโ viene a gettare luce sul mistero della vita dellโuomo, con gli interrogativi sulla storia che spesso sembra contro di noi, che ci scandalizza: Perchรฉ mi succede questo? โRabbรฌ, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perchรฉ sia nato cieco?โ (Gv 9,2). Il divino Maestro risponde con chiarezza infinita: โNรฉ lui ha peccato, nรฉ i suoi genitori, ma รจ perchรฉ in lui siano manifestate le opere di Dioโ (Gv 9,3). La croce non รจ unโinvenzione del Cristianesimo. Il cristianesimo non predica la croce come strumento di tortura, ma la innalza gloriosa, perchรฉ Cristo sopra di essa si fa โdono per gli altriโ, rivelandoci cosรฌ qualcosa della natura stessa di Dio: โessere per gli altriโ. โTu credi nel Figlio dellโuomo?โ Il cieco guarito risponde: โE chi รจ, Signore, perchรฉ io creda in lui?โ. Gli dice Gesรน: โLo hai visto: รจ colui che parla con teโ. Ed egli: โCredo, Signoreโ (Gv 9,35-38). ร tempo anche per noi di uscire dalle mormorazioni contro la storia, contro i fatti che non comprendiamo, per affidare a Dio la nostra vita, per fidarci interamente di Lui: โAmerai il Signore Dio tuo con tutta lโanima, con tutta la menteโ (cfr Dt 6,5). La Quaresima รจ un tempo di illuminazione per ritrovare la bellezza della fede che il Battesimo ci ha donato, della fiducia in Dio. Per chi รจ dominato ancora dal peccato cโรจ la parola divina della conversione: โVaโ a lavarti nella piscina di Sรฌloe โ che significa Inviatoโ (Gv 9,7). Cโรจ una piscina nella Chiesa, un โutero della misericordiaโ dove si puรฒ essere immersi e rigenerati e riavere la luce. Posso fare mio, oggi, quel: โCredo, Signoreโ!
Fonte: Radio Vaticana
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