Commento alle letture di domenica 10 aprile 2016 – don Enzo Pacini

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Il commento alle letture di domenica 10 aprile 2016 a cura di don Enzo Pacini.

La ยซperfetta letiziaยป degli apostoli

La liturgia di questa terza domenica ci presenta un brano evangelico (Gv 21, 1-19) particolarmente ricco e stimolante, una sorta di quadro, dipinto dallโ€™evangelista. Credo di poter parlare di quadro perchรฉ รจ molto facile provare a immaginare la scena: lโ€™albeggiare sul lago, il silenzio del mattino, il crepitio degli sterpi accesi sui quali il pesce sta arrostendo, lโ€™eco del grido di Gesรน, smorzato dalla lontananza e la risposta dei discepoli: ยซรˆ il Signore!ยป, il tuffo di Pietro e le veloci bracciate che battono lโ€™acquaโ€ฆ non si pensi a questo come a un cedimento ad una visuale romantica, si tratta del fatto che Gesรน si presenta ai suoi nel segno di una esperienza, di tracce ritrovate, di discorsi che si riprendono, di silenzi e aspettative, di cose non dette e che ancora non si riescono a dire, dellโ€™irruzione nella vita di qualcosa di atteso, sempre noto, eppure che รจ qualcosa di piรน.

[ads2]Mancano le parole, occorre immettere nuovi significati in esse: ยซmi ami?ยป, ยซcerto che ti amo!ยป, eppure si sente subito che cโ€™รจ qualcosโ€™altro da aggiungere, gli schemi saltano. รˆ Gesรน, รจ il Signore, รจ lo stesso di sempre eppure non lo รจ piรน. Pietro vive una nuova pesca miracolosa, e stavolta non dice a Gesรน di allontanarsi da lui perchรฉ peccatore (cfr. Lc 5,8), eppure di motivi ce ne sarebbero molti. Ma non cโ€™รจ tempo per fermarsi sul passato, la Pasqua ha aperto un futuro nuovo, dove si potrร  andare anche dove non vorremmo, ma sarร  una esperienza di libertร  ancora piรน grande. Non sono piรน io a misurare lโ€™amore, lascio che lโ€™amore misuri me. In questo senso si comprende la libertร  interiore che porterร  gli apostoli a dire di fronte al Sinedrio: ยซBisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uominiยป, (At 5,27-41, 1ยช lettura), rivolgendosi a una istituzione religiosa che aveva il compito (o pretendeva) di dire lei quale fosse lโ€™obbedienza da prestare a Dio. Questo non perchรฉ Pietro e gli altri ne sappiano di piรน, ma perchรฉ si sono consegnati, come Abramo, ad unย  cammino che li porta a partire senza sapere dove vanno (cfr. Eb 11,8), non con pretese dottrinali ma mantenendosi aperti al suggerimento dello Spirito. Mossa certo pericolosa, qualcuno potrebbe dire, come essere sicuri che sia lo Spirito che suggerisce questo? Ma anche nellโ€™istituzione religiosa cโ€™รจ qualcuno onesto, come Gamaliele, nei versetti 35-39 che non compaiono nella liturgia di oggi, che ammette la possibilitร  che ci sia Dio dietro la predicazione degli apostoli, nel qual caso non sarebbe salutare opporsi.

Vi รจ perรฒ un altro motivo, come direbbe S. Ignazio di Loyola, che quando qualcuno sperimenta una gioia immotivata, perfino in contesti che dovrebbero produrre esiti opposti, allora probabilmente lรฌ รจ allโ€™opera lo Spirito. E gli apostoli vivono lโ€™esperienza delle percosse ricevute ยซlieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesรนยป (v.41). Secoli dopo, un altro testimone di Cristo, Francesco, dirร : ยซqui รจ perfetta letiziaยป. Le misure sono saltate, la Pasqua immette la sua energia al punto che la Chiesa, e il discepolo, darร  il suo meglio quando verrร  legata e portata dove non vuole.

Fonte

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Da questa settimana il commento alle letture della Messa domenicale รจ curato da don Enzo Pacini, cappellano del carcere ยซLa Dogaiaยป di Prato. Dalla redazione di Toscana Oggi un sincero ringraziamento al cardinale Silvano Piovanelli, che ha curato questo servizio per i nostri lettori per un anno, dalla Pasqua 2015 alla Pasqua 2016.

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III Domenica del Tempo di Pasqua

Gv 21,1-14 (forma breve)
Dal Vangelo secondoย Giovanni

In quel tempo, Gesรน si manifestรฒ di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberรฌade. E si manifestรฒ cosรฌ: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dรฌdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedรจo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: ยซIo vado a pescareยป. Gli dissero: ยซVeniamo anche noi con teยป. Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando giร  era l’alba, Gesรน stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesรน. Gesรน disse loro: ยซFiglioli, non avete nulla da mangiare?ยป. Gli risposero: ยซNoยป. Allora egli disse loro: ยซGettate la rete dalla parte destra della barca e trovereteยป. La gettarono e non riuscivano piรน a tirarla su per la grande quantitร  di pesci. Allora quel discepolo che Gesรน amava disse a Pietro: ยซรˆ il Signore!ยป. Simon Pietro, appena udรฌ che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perchรฉ era svestito, e si gettรฒ in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesรน: ยซPortate un po’ del pesce che avete preso oraยป. Allora Simon Pietro salรฌ nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrรฉ grossi pesci. E benchรฉ fossero tanti, la rete non si squarciรฒ. Gesรน disse loro: ยซVenite a mangiareยป. E nessuno dei discepoli osava domandargli: ยซChi sei?ยป, perchรฉ sapevano bene che era il Signore. Gesรน si avvicinรฒ, prese il pane e lo diede loro, e cosรฌ pure il pesce. Era la terza volta che Gesรน si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

10 – 10 Aprile 2016

  • Tempo di Pasqua III, Colore bianco
  • Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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