Commento alle letture di domenica 31 Ottobre 2021 – Carlo Miglietta

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Il primo comandamento

La grande tradizione rabbinica, nel marasma di prescrizioni e decreti dellโ€™ebraismo, ricercava, secondo il quesito posto a Gesรน da un dottore della Legge, quale fosse โ€œil primoโ€ (Mt 22,34-40), โ€œil piรน grandeโ€ (Mc 12,28-31) comandamento, quello necessario โ€œper avere la vita eternaโ€ (Lc 10,25-28), quello che potesse compendiare tutta la Legge e i Profeti (Mt 22,40). Il Talmud diceva che venne Mosรจ e furono dati 613 comandamenti, 365 negativi (il numero dei giorni dellโ€™anno) e 248 positivi (il numero delle membra del corpo umano); venne Davide e li ridusse a 11, secondo il testo del Salmo 15; Isaia li ridusse a 6, espressi nel capitolo 33 (Is 33,15-16); Michea li portรฒ a 3, secondo il brano di Mi 6,8; ancora Isaia li compendiรฒ in 2, secondo il capitolo 56 (Is 56,1): โ€œOsservate il diritto e praticate la giustiziaโ€; infine Abacuc li ridusse ad uno solo: โ€œIl giusto vivrร  per fedeโ€ (Ab 2,4).

Gesรน insegnรฒ che โ€œil piรน grande e il primo dei comandamentiโ€ era โ€œAmerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua menteโ€, ma che il secondo era โ€œsimile al primo: amerai il prossimo tuo come te stessoโ€ (Mt 22,37-38); anzi, in Marco si dice: โ€œNon cโ€™รจ altro comandamento (ndr: al singolare) piรน importante di questiโ€ (Mc 12,31), e Luca li presenta come un unico comando, omettendo il verbo โ€œameraiโ€, โ€œagapรจseisโ€ (Lc 10,27). Paolo accetta la tradizione talmudica e utilizza il succitato brano di Abacuc (Ab 2,4): โ€œIl giusto vivrร  per fedeโ€ (Rm 1,17). Ma fede รจ entrare nella logica del piano dโ€™amore di Dio, perciรฒ Paolo conclude: โ€œQualsiasi altro comandamento si riassume in queste parole: ยซAmerai il prossimo tuo come te stessoยป… Pieno compimento della legge รจ lโ€™amoreโ€ (Rm 13,9-10); โ€œTutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: ยซAmerai il prossimo tuo come te stessoยปโ€ (Gal 5,14). Per questo gli apostoli costantemente esortano: โ€œAl di sopra di tutto vi sia la caritร , che รจ il vincolo della perfezioneโ€ (Col 3,14); โ€œAmatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altriโ€ (1 Pt 1,22); โ€œNoi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perchรฉ amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte… Egli ha dato la vita per noi: quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelliโ€ (1 Gv 3,14.16).

Il โ€œcomandamento nuovoโ€ dellโ€™amore vicendevole, che diventerร  il distintivo dei discepoli (Gv 13,34), รจ lโ€™unica traduzione del comando di amare Dio: Dio infatti vuole essere amato nellโ€™uomo: โ€œSe uno dicesse: ยซIo amo Dioยป, e odiasse il suo fratello, รจ un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede non puรฒ amare Dio che non vedeโ€ (1 Gv 4,20); โ€œSe uno possiede le ricchezze in questo mondo, e vedendo il proprio fratello nel bisogno gli chiude il cuore, come lโ€™amore di Dio puรฒ dimorare in lui?โ€ (1 Gv 3,17); โ€œChi accogli voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandatoโ€ (Mt 10,40); โ€œIn veritร  vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, lโ€™avete fatto a me… Ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli piรน piccoli, non lโ€™avete fatto a meโ€ (Mt 25,40.45).

Ci ammonisce Paolo: โ€œSe anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per essere bruciato, ma non avessi la caritร , niente mi giovaโ€ (1 Cor 13,3).

Ormai i cristiani hanno un โ€œcomandamento nuovoโ€ che li deve far riconoscere tra tutti gli uomini: amarsi scambievolmente (Gv 13,34). Questo รจ lโ€™unico criterio di ecclesialitร  propostoci da Cristo: โ€œDa questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altriโ€ (Gv 13,35).

Perchรฉ questo comandamento รจ โ€œnuovoโ€? Esso รจ rivoluzionario per lโ€™origine: ci amiamo perchรฉ Dio ci ha amati per primo (1 Gv 4,19). Inoltre lโ€™amore con cui dobbiamo amarci trova la sua fonte in Dio: lโ€™avverbio greco โ€œcomeโ€ (โ€œkathรฒsโ€) nellโ€™espressione โ€œcome io vi ho amatiโ€ (Gv 13,34) non esprime soltanto un paragone, quanto piuttosto la causalitร , la materialitร : โ€œAmatevi dello stesso amore con cui io vi ho amatiโ€. รˆ un comandamento nuovo per la misura: non dovremo piรน soltanto amarci come noi stessi (Mt 19,38), ma come Gesรน ci ha amati, cioรจ โ€œfino alla fineโ€ (Gv 13,1), fino a dare la vita per gli amici (Gv 15,13). Ed รจ nuovo per lโ€™estensione: non dovremo solo amare i โ€œnostriโ€, quelli del nostro gruppo, della nostra razza o della nostra religione, quelli che ci stanno simpatici, ma addirittura i nemici: โ€œInfatti, se amate solo quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno cosรฌ anche i pubblicani? E se date saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno cosรฌ anche i pagani? Siate dunque perfetti come รจ perfetto il Padre vostro celesteโ€ (Mt 5,46-48), โ€œche fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiustiโ€ (Mt 5,45).ย 

In italiano โ€œprossimoโ€ ha perso la valenza originale del latino โ€œproximusโ€, โ€œvicinissimoโ€, derivando dallโ€™avverbio โ€œpropeโ€, che significa โ€œvicinoโ€. In ebraico il corrispondente โ€œreโ€™aโ€ significa โ€œamico, compagno, collegaโ€ (Lv 19,18): non si tratta quindi di oggettiva vicinanza, ma piuttosto di soggettiva relazione di amicizia. La questione non รจ: โ€œChi merita di essere amato da me? Chi รจ mio amico?โ€, ma: โ€œDi chi io sono prossimo? A chi mi faccio vicino?โ€.

Gesรน ci ha detto invece che il prossimo sono tutti i lontani, e si fa prossimo nella Parabola al Samaritano, che era il nemico, che era lโ€™impuro, che รจ un blasfemo, che รจ uno che ha fatto guerra ad Israele (Lc 10,29-37).

Lโ€™amore sarร  poi il segno della nuova Alleanza: la caritร  reciproca deve essere segno, sacramento tangibile, del supremo atto di affetto di Dio per gli uomini, il sacrificio del Figlio (Mt 26,28).

Lโ€™amore fraterno inoltre ci apre al mistero di Dio: โ€œChiunque ama รจ generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perchรฉ Dio รจ amoreโ€ (1 Gv 4,7-8): tante volte la nostra fede รจ debole proprio perchรฉ non amiamo; amando, possiamo ottenere la โ€œconoscenzaโ€ di Dio, cioรจ entrare nella sua intimitร : ricordiamocelo, quando siamo in โ€œcrisi di fedeโ€…

Ma il finale di questo brano ci dice che amare non basta: โ€œGesรน, vedendo che quellโ€™uomo aveva risposto con saggezza, gli disse: ยซTu non sei lontano dal regno di Dioยป. E nessun altro aveva piรน il coraggio di fare domandeโ€. Non sei lontano: non basta amare. Come al giovane ricco dice: โ€œTi manca qualche cosaโ€; non basta il comando dellโ€™amore: occorre la sequela di Cristo, occorre accogliere Gesรน che di questโ€™amore รจ lโ€™incarnazione vivente di Dio per noi oggi.

Carlo Miglietta


Il commento alle letture di domenica 31 ottobre 2021 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โ€œBuona Bibbia a tuttiโ€œ.