Il commento alle letture di domenica 30 luglio 2017 a cura di don Enzo Pacini cappellano del carcere ยซLa Dogaiaยป di Prato.
La ยซgrammaticaยป del regno dei cieli

Il brano evangelico di questa domenica (Mt 13, 44-52) ci propone la lettura delle ultime ยซparabole del regnoยป raccolte da Matteo in questo capitolo e che ci parlano ancora della ยซgrammaticaยป del regno di Dio.
Forse non รจ un caso che alla conclusione del brano Cristo proponga una nuova similitudine, quella dello scriba divenuto discepolo che, come un padrone di casa, estrae del suo tesoro cose nuove e cose antiche. Si parla proprio di una scriba e non genericamente di un uomo, ed รจ un fatto alquanto strano. Infatti non sappiamo se e quanti fossero gli scribi diventati discepoli nella prima comunitร , mentre รจ molto piรน facile trovarli accomunati ai farisei e agli altri oppositori di Cristo, spesso ostacolati nellโadesione a lui proprio dal loro impianto mentale e dal loro approccio alla Parola rivelata (cf. Mt 23,23).
Anche se possiamo essere stupiti dellโaccostamento scriba-discepolo, forse questo รจ utile per sottolineare lโaspetto ยซgrammaticaleยป del regno che proprio uno scriba puรฒ meglio capire ed esprimere. La grammatica di una lingua non รจ mai solo unโaccozzaglia di norme o regole (anche se studiandola a scuola a volte puรฒ sembrare cosรฌ) ma esprime una visuale sul mondo, lโimportanza data ad alcuni elementi, la subordinazione di altri, un quadro di riferimento per interpretare al meglio la realtร : i moltissimi vocaboli per identificare i diversi tipi di ghiaccio nelle lingue nordiche, ad esempio, possono aiutare a comprendere quel contesto meglio di una lingua che abbia solo pochi vocaboli atti allo scopo. Anche il regno di Dio non fa differenza, non tutte le grammatiche sono adatte per comprenderlo ed esprimerlo: queste parabole, ad esempio, mettono in luce alcuni aspetti del regno quale il nascondimento e il mistero della sua compresenza con altre realtร .
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Una delle critiche che potremmo fare al regno di Dio, utilizzando una grammatica diversa, รจ che non รจ immediatamente visibile e accessibile. Nellโottica di Cristo รจ invece una delle sue caratteristiche peculiari al punto che, dopo aver trovato il tesoro, lo scopritore lo seppellisce di nuovo, in attesa di poter comprare il campo. Potremmo farci molte domande sul perchรฉ questi ha potuto trovare un tesoro in un campo non suo, o perchรฉ semplicemente non se lo รจ portato via: nella grammatica del regno , forse, si vuol solo sottolineare lโimportanza della custodia nel proprio cuore di certe realtร (cf. Lc 2, 19), che anche il silenzio ha una sua feconditร , mentre per altri ยซimpiantiยป รจ solo tempo perso.
Stessa cosa per la perla preziosa: vendere tutto per una bene cosรฌ grande ha senso, in una certa ottica, solo se posso rivenderlo per aumentare il mio capitale. Ma cosรฌ la perla non รจ piรน unica, รจ una fra tante. Del resto se ha davvero un cosรฌ grande valore come potrรฒ piazzarla sul mercato? La risposta รจ che la bellezza non si puรฒ quantificare: posso entrare nel regno se ho questo sguardo capace di perdere, di gioire della beatitudine nella mia povertร , di non inseguire solo beni contabili. Pazzia? No, ma solo seguendo una grammatica diversa da quella corrente. Nella parabola della rete occorre accettare di aver pescato anche pesci non commestibili, mischiati con altri. Ovvero posso vivere in modo autentico solo se mi faccio carico anche di queste realtร fallimentari, tempi morti, tentativi abortiti e rendere grazie per tutto, le cose ยซnuove e anticheยป della mia esistenza. Ma, ancora una volta, necessito di una grammatica (o, come direbbe Salomone, una sapienza – cf. 1Re 3,5-12; 1a lettura) diversa.
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Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 30 luglio 2017 anche qui.
XVII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- 1 Re 3, 5. 7-12; Sal. 118; Rm 8, 28-30; Mt 13, 44-52
Mt 13, 44-52
Dal Vangelo secondoย Matteo
In quel tempo Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซIl regno dei cieli รจ simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli รจ simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Ancora, il regno dei cieli รจ simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando รจ piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Cosรฌ sarร alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarร pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?ยป. Gli risposero: ยซSรฌยป. Ed egli disse loro: ยซPer questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, รจ simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose anticheยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 30 Luglio – 05 Agosto 2017
- Tempo Ordinario XVII, Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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