Il commento alle letture di domenica 28 maggio 2017 a cura di don Giorgio Scatto.
Non c’รจ piรน separazione tra cielo e terra, tra uomo e uomo
La festa dellโAscensione di Gesรน al cielo รจ una nuova, grande dichiarazione di fede e di amore: colui che si รจ inabissato fino agli inferi, alla ricerca dellโuomo โperdutoโ, il Padre lo ha innalzato, rivestendolo con la sua gloria. Non dobbiamo quindi legare lโascensione ad un linguaggio storico-spaziale, che รจ solo il rivestimento del mistero celebrato, ma contemplare con umile confidenza il Crocifisso Risorto, entrato per sempre nella comunione con lโeterno.
Ho trattato di tutto ciรฒ che Gesรน fece e insegnรฒ dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo.
Luca ha narrato, nel suo vangelo, la tenerezza e la misericordia di Dio, cosรฌ come i testimoni oculari lโhanno vista nelle parole e nellโopera di Gesรน. Egli, nella sua appassionata ricerca dellโuomo, si รจ allontanato sempre piรน dalla casa del Padre, fino a perdersi tra i perduti, fino a identificarsi con i peccatori. Cristo si รจ immerso in un tale abisso che ormai ogni nostra caduta, per poca che sia la nostra fede, รจ una caduta in lui.
Eโ asceso al cielo e siede alla destra del Padre: cosรฌ diciamo nella nostra professione di fede. Gesรน occupa ora il posto piรน alto perchรฉ รจ sceso nel posto piรน basso, fino allโinferno. La discesa nelle tenebre dello Sheol del Figlio di Dio, alla ricerca dellโuomo smarrito che รจ in ciascuno di noi, fa esplodere in tutto il suo splendore lโamore di Dio per lโuomo. E questo amore รจ, in effetti, il vero innalzamento. Dio รจ grande nellโamore. Insuperabile. Sceso con la sua morte nellโinferno della morte di ciascuno di noi, Gesรน strappa ciascuno dalla sua solitudine e abbatte le inviolabili mura che ci separano da Dio e dai fratelli. Non ci sono piรน mura; tutto รจ aperto e reso disponibile per una storia diversa. Con lโascensione di Gesรน non cโรจ piรน separazione tra cielo e terra, tra uomo e uomo, tra Dio e le sue creature.
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Salendo in alto, ha portato con sรฉ i prigionieri: cosรฌ il Salmo che profeticamente parla dellโascensione.
Lโuomo era prigioniero del peccato, della legge, della morte. Privo di libertร . Cristo รจ sceso allโinferno per svuotarlo: ยซNello spirito andรฒ a portare lโannuncio alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credereยป (1Pt 3,19).
Ora Cristo, risorto dai morti, รจ alla destra di Dio nei cieli, ยซal di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione e di ogni nome che viene nominato non solo nel tempo presente ma anche in quello futuroยป (1Pt 3,22). Un cristiano, che nel tempo del suo pellegrinaggio abita il mondo e si mette al servizio degli uomini, perchรฉ ritrovino le vie della speranza e della pace, non mette nessun altro โnel cieloโ: nรฉ proprietร , nรฉ affetti, nรฉ impegno politico o militanza partitica, appartenenza religiosa o classe sociale. Nel โcieloโ cโรจ solo Dio e il suo Cristo.
A me รจ stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Il potere dato a Gesรน non รจ un potere mondano: ยซVoi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarร cosรฌโฆcome il Figlio dellโuomo, che non รจ venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiยป (Mt 20,24-28). Schiavo, lโultimo di tutti. Lโultimo non ama i troni e i palazzi. I troni e i palazzi li abitano i dominatori del mondo. Cโรจ tutto un apparato ecclesiastico che stride con questa dimensione della minoritร , dellโessere โultimoโ. Se davvero vogliamo raccogliere il comando del Signore di ยซandareยป e di ยซfare discepoliยป, se ci รจ rimasto rispetto per le parole del Vangelo e il timore di vanificarle svuotandole del loro sapore, dovremmo, forse, con sinceritร chiederci se la Chiesa oggi viva nel mondo cercando veramente lโultimo posto. Eโ la condizione per rendere possibile lโevangelizzazione, non per esibire la falsa umiltร di chi si pone, comunque, al di sopra di tutti.
Anche la Chiesa, come il suo Signore, รจ โpocoโ, un โvuotoโ che puรฒ essere abitato e ricevere forza solo dallo Spirito: ยซriceverete la forza dallo Spirito Santo, e di me sarete testimoni fino ai confini della terraยป.
Insegnando loro a osservare tutto ciรฒ che vi ho comandato.
[ads2]Prima di โinsegnareโ, di essere โmater et magistraโ, la Chiesa deve sentirsi sorella e serva. โSorellaโ: una parola che evoca il sentirsi alla pari, non uno sopra e uno sotto. Una parola che evoca lโassenza di ogni distanza. Uguali e non diversi dalla moltitudine dei piccoli della terra. La Chiesa insegna solo se diventa una โChiesa minoreโ, come Gesรน, il quale ยซumiliรฒ se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltรฒยป (Fil 2,8-9). Chiesa minore รจ una Chiesa che confessa che lโunico Signore รจ Dio e il suo Figlio unigenito, Gesรน di Nazareth. E quindi una Chiesa che si confessa โrelativaโ. Non possiamo presentarci come un assoluto, non possiamo pretendere di occupare noi lo spazio, non possiamo avere lโaria di chi si sente padrone nรฉ della veritร , nรฉ della morale, nรฉ del popolo di Dio, nรฉ delle ultime parole sulla vita e sulla morte. Oggi invece cโรจ un grande parlare di Chiesa, ma una rarefazione impressionante su Gesรน. Gli attacchi portati contro papa Francesco, talvolta con un linguaggio aperto, spesso in modo subdolo, come i tumori che agiscono maleficamente senza recare dolore, avvengono sempre in nome di una distanza dalla dottrina, mai in nome di una distanza dal Vangelo. La Parola di Dio, in questi attacchi, รจ ignorata, come se non fosse uno spartiacque per una verifica.
Una Chiesa che evangelizza, che si prostra solo davanti al suo Signore, รจ una Chiesa che confida nei mezzi poveri, che non possiede nรฉ argento nรฉ oro, ma dona solo quello che ha ricevuto: il nome santo e dolcissimo di Gesรน (cfr. At 3,6). Eโ una Chiesa che non cerca strategie di potere, alleanze umane, cordate per arrivare sulle vette, ma conta solo sulla potenza della croce, sulla sapienza della croce.
Chi si sente minore ha il segreto della compassione, puรฒ penetrare con pietร bruciante i luoghi dellโinfamia e del dolore. Puรฒ accostarsi agli oppressi, ai tormentati, agli stanchi, cercando di crescere nella consapevolezza e nella venerazione del peso di ogni vita. La preghiera di una Chiesa minore, piccola come il suo Signore, riconduce i cuori erranti, medica con lโolio e il vino un ferito, avvia chi รจ turbato alla pace, purifica una gioia, salva da un pericolo.
Le strategie dellโamore sono conosciute solo da un cuore che ama. E in questo lo Spirito Santo รจ il nostro primo alleato, il nostro suggeritore, la nostra luce, la nostra forza. Non รจ pensabile la vita del cristiano senza la grazia prevenente dello Spirito. E anche tutte le feste cristiane, private dello Spirito Santo, diventerebbero una spenta e lontana rievocazione.
Eโ per la potenza dello Spirito che Gesรน vince la morte; รจ per la potenza dello Spirito che sale alla destra del Padre.
Eโ per la potenza dello Spirito che la Chiesa puรฒ imitare il suo Signore, mettersi in strada, povera in mezzo ai poveri, e intraprendere un cammino serio e gioioso alla sequela di Gesรน.
Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
don Giorgio Scattoย
[box type=”info” align=”” class=”” width=””]D. Giorgio Scatto, sacerdote della diocesi di Venezia, รจ il fondatore e il priore della comunitร monastica Piccola Famiglia della Risurrezione, sorta nella Pentecoste del 1984 con il consenso e la paternitร del Patriarca Marco Cรจ.
Vive la piccola Regola, ricevuta dalle mani di don Giuseppe Dossetti, presso il quale don Giorgio ha dimorato per circa un anno nella sua comunitร a Gerusalemme. La comunitร , composta di fratelli e sorelle, vive a Marango, vicino Caorle in provincia di Venezia, si propone di vivere il primato del Vangelo e di annunciarlo ai poveri, come primi destinatari della novitร del Regno. Eโ aperta all’accoglienza di quanti cercano Dio in un tempo di solitudine e di preghiera. [/box]
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Ascensione del Signore
- Colore liturgico: Bianco
- At 1, 1-11; Sal 46; Ef 1, 17-23; Mt 28, 16-20
Mt 28, 16-20
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesรน aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi perรฒ dubitarono. Gesรน si avvicinรฒ e disse loro: ยซA me รจ stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciรฒ che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 28 Maggio – 03 Giugno 2017
- Tempo di Pasqua VII, Colore – Bianco
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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