Il commento alle letture di domenica 22 aprile 2018 a cura di don Enzo Pacini cappellano del carcere ยซLa Dogaiaยป di Prato.
Dove si manifesta la Pasqua di Cristo

Ogni anno il cammino liturgico del tempo di Pasqua incrocia, nella quarta domenica, il tema di Cristo buon pastore (Gv 10,11-18), un tema fisso quasi a sottolineare come non si possa comprendere appieno il significato della Pasqua astraendo da esso. Nella dedizione del buon pastore si manifesta il mistero della Pasqua nella sua concretezza: essa รจ vita donata, e come si puรฒ cogliere questo dono se non nel rapporto del pastore con il gregge che nutre e guida? Eโ in questa relazione continuativa e quotidiana che possiamo entrare in questo mistero di salvezza, non, o non solo, mediante una riflessione teologica o dottrinale.
La Pasqua รจ il fondamento della vita e della missione della Chiesa, la sua ragion dโessere, la mancanza del quale la renderebbe un guscio vuoto, senza alcun significato (cf. 1Cor 15,17). Il Risorto รจ ancora, anzi lo รจ al massimo grado, il ยซpastore grande delle pecoreยป (Eb 13,20) che, tornato dai morti, comunica la sua stessa vita a coloro che il Padre gli ha affidato. Allora, di conseguenza, anche lโopera pastorale della Chiesa che si pone nella medesima scia, รจ partecipazione e manifestazione del mistero pasquale. Perciรฒ se volessimo guardarci intorno per vedere dove si manifesti la Pasqua di Cristo, la sua vita nuova, potremmo innanzitutto guardare alla missione della Chiesa (anche se non ne ha il monopolio, soffiando lo Spirito dove e comunque vuole), attuata in forme e modi diversi, in ministeri ordinati o di fatto. Ma, se questo รจ vero, il confronto con la realtร puรฒ riservarci anche delle dolorose sorprese.
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Se la caritร pastorale รจ un indicatore della concretezza della Pasqua operante nella storia, dovrebbe essere visibile nel cambiamento dei rapporti interpersonali, allโinterno della comunitร e nella societร dove รจ presente come sale e lievito (cf. Mt 5,13), ma ciรฒ non รจ scontato, dato che divisioni, invidie, fino alla copertura e connivenza coi reati piรน abietti possono essere presenti nella Chiesa a tutti i livelli, denunciati piรน di una volta dallo stesso Papa, come pure non รจ scontato che secoli di tradizione cristiana abbiano davvero prodotto una lettura sapienziale della storia, degli avvenimenti, rispetto alla semplice ricerca del proprio interesse immediato. Eโ la mentalitร del mercenario che puรฒ rientrare dalla finestra dopo che Cristo lโha cacciata dalla porta, una mentalitร che si basa sul dare valore ad altro rispetto a ciรฒ che si sta facendo, alle persone che si incontrano, al significato delle proprie azioni. Eโ il vivere distaccati dalla realtร per entrare nel gioco dei numeri, delle quantitร , dellโaccumulo.
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Viceversa รจ Cristo il termine ultimo di confronto: perfino una guarigione prodigiosa come quella operata da Pietro (At 4,8-12; 1a lettura) rimane mutilata se non si arriva a dare un nome ad essa, a viverla come manifestazione di un nome che salva. Lโazione pastorale della Chiesa, la sua testimonianza, non potrร mai fare a meno di questo confronto che la lascerร sempre un passo indietro, data la grandezza del compito, ma anche con un cammino aperto davanti a lei. Se i membri della Chiesa, ministri ordinati o no, dimenticano questo per concentrarsi su altri programmi, piรน o meno validi o plausibili ai propri occhi, rischiano di perdere il senso della Pasqua e della stessa vita, come se Cristo non fosse risorto, o peggio ancora, ยซrendere vana la croce di Cristoยป (1Cor 1,17), declassandola ad incidente momentaneo, per volgere lo sguardo altrove rischiando addirittura di diventarne nemici (cf. Fil 3,18).
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IV Domenica del Tempo di Pasqua
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 22 Aprile 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Bianco
- At 4, 8-12; Sal.117; 1 Gv 3,1-2; Gv 10, 11-18
Gv 10, 11-18
Dal Vangelo secondoย Giovanni
11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dร la propria vita per le pecore. 12Il mercenario โ che non รจ pastore e al quale le pecore non appartengono โ vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perchรฉ รจ un mercenario e non gli importa delle pecore. 14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15cosรฌ come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perchรฉ io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo รจ il comando che ho ricevuto dal Padre mioยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 22 – 28 Aprile 2018
- Tempo di Pasquaย IV
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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