Il commento alle letture di domenica 20 maggio 2018 a cura di don Enzo Pacini cappellano del carcere ยซLa Dogaiaยป di Prato.
Lo Spirito non si lascia ingabbiare

Negli ultimi anni, a livello ecclesiale e liturgico, si รจ cercato di sottolineare maggiormente la centralitร dellโazione dello Spirito nella Chiesa e nel mondo, anche con una maggior cura nella celebrazione di questa festa, che nelle parrocchie e nelle diocesi viene spesso ampliata in liturgie vigiliari che raccolgono gruppi, associazioni e fedeli tutti, in una sorta di ยซfesta di compleannoยป della Chiesa, di ricordo e rinnovazione della missione ricevuta da Cristo e innescata dallo Spirito, quella di essere testimone del suo Vangelo nel mondo.
Si tratta di una sensibilitร riscoperta negli ultimi decenni ma che forse non รจ diventata veramente patrimonio comune.
Una Chiesa protesa nei due sensi, ovvero da una parte allโascolto e al discernimento dei segni dei tempi e dallโaltra ad uscire fuori dei propri recinti incontro al mondo che la circonda, รจ molto piรน scomoda che non una Chiesa sicura di sรฉ, arroccata nei suoi impianti dottrinali e nelle strutture che si sono stratificate nei secoli.
Un altro problema รจ che lo Spirito stesso non si lascia facilmente ingabbiare, neppure quando se ne sottolinea lโimportanza e la centralitร rispetto al passato, egli รจ sempre un passo piรน avanti. Nel brano di Atti che leggiamo ogni anno (At 2,1-11) viene giustamente messa in luce la capacitร dello Spirito di creare comunicazione fra linguaggi diversi senza annullarli, ma non รจ un risultato scontato, non รจ solo il passaggio dal non capire al capire, come quando รจ buio e qualcuno accende la luce, la venuta dello Spirito non porta con sรฉ solo soluzioni ma nuove domande. In questo caso nei presenti sorge una domanda: ยซcome mai li sentiamo parlare nella nostra lingua nativa?ยป segno che lโincomunicabilitร รจ ormai sentita come parte integrante dellโessere umano, e perciรฒ non scatta subito il rallegrarsi per il comprendere, ma quasi una sorta di timore. Gesรน aveva chiesto al paralitico: ยซvuoi guarire?ยป (cf. Gv 5,6), noi diremmo dโistinto: ยซe come no? dopo anni passati nella disabilitร totale!ยป.
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Eppure Cristo lo chiede perchรฉ sa che lโuomo puรฒ diventare complice del proprio aguzzino, illudendosi di trovare qualche vantaggio perfino dalle situazioni piรน negative. Non comunicare offre un sacco di scuse ai propri comportamenti, mentre il comprendere porta nel raggio dโazione dellโaltro e viceversa, col rischio di provare la stessa reazione di Adamo che scopre di essere nudo (cf. Gn 3,10). Dโaltra parte รจ pure vero che quel ยซcome mai?ยป puรฒ contenere altre vibrazioni: quelle che nascono dal contemplare un mistero grande e irraggiungibile alla nostra esperienza immediata che entra nel nostro orizzonte e di fronte al quale, come dirร Paolo, parlare in lingue o meno non ha quella grande importanza (cf. 1Cor 14,1-19) rispetto a ciรฒ che comporta. Eโ il ยซcome รจ possibile?ยป di Maria (cf. Lc 1,34) che non รจ espressione di sfiducia ma di meraviglia per lโinaspettato che irrompe nella sua esistenza e che scardina la chiusura del cuore, vero e unico problema che affligge ciascuno.
E allora forse il vero segno della novitร dello Spirito, aldilร di manifestazioni clamorose, รจ la scoperta di questa luce travolgente, forza che ยซscuote i muriยป della nostra esistenza e ci trasporta in una nuova dimensione in cui รจ possibile il dono di sรฉ, un mistero che mi sembra di ritrovare poeticamente descritto nei versi di una famosa canzone di Dalla: ยซecco il mistero: sotto un cielo di ferro e di gesso lโuomo riesce ad amare lo stesso e ama davvero senza nessuna certezza. Che commozione, che tenerezza!
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DOMENICA di PENTECOSTE (Messa del giorno)
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 20 Maggio 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Rosso
- At 2, 1-11; Sal.103; Gal 5, 16-25; Gv 15, 26-27; 16, 12-15
Gv 15,26-27; 16,12-15
Dal Vangelo secondoย Giovanni
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซQuando verrร il Parร clito, che io vi manderรฒ dal Padre, lo Spirito della veritร che procede dal Padre, egli darร testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perchรฉ siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrร lui, lo Spirito della veritร , vi guiderร a tutta la veritร , perchรฉ non parlerร da se stesso, ma dirร tutto ciรฒ che avrร udito e vi annuncerร le cose future. Egli mi glorificherร , perchรฉ prenderร da quel che รจ mio e ve lo annuncerร . Tutto quello che il Padre possiede รจ mio; per questo ho detto che prenderร da quel che รจ mio e ve lo annuncerร ยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 20 – 26 Maggio 2018
- Tempo Pasqualeย Pentecoste
- Colore Rosso
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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