Commento alle letture di domenica 2 Febbraio 2020 – Carlo Miglietta

- Pubblicitร  -

Il commento alle letture di domenica 2 febbraio 2020 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ “Buona Bibbia a tutti“.

SIMEONE ED ANNA

Dobbiamo soffermarci sulle figure di Simeone ed Anna, perchรฉ il Nuovo Testamento le propone come modello dellโ€™anziano credente.

โ€œQuando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosรจ, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come รจ scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarร  sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.Ed ecco a Gerusalemme cโ€™era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto dโ€™Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recรฒ al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesรน per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio:

ยซOra lascia, o Signore, che il tuo servo

vada in pace secondo la tua parola;

- Pubblicitร  -

perchรฉ i miei occhi han visto la tua salvezza,

preparata da te davanti a tutti i popoli,

luce per illuminare le genti

e gloria del tuo popolo Israeleยป.

Il padre e la madre di Gesรน si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlรฒ a Maria, sua madre: ยซEgli รจ qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perchรฉ siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerร  lโ€™animaยป. Cโ€™era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuรจle, della tribรน di Aser. Era molto avanzata in etร , aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro cittร  di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di luiโ€ (Lc 2,22-40).

โ€œEd ecco a Gerusalemme cโ€™era un uomo di nome Simeoneโ€: il testo inizia con quel โ€œEd eccoโ€ (idoรน) che spesso nel Vangelo di Luca introduce una rivelazione, un intervento straordinario di Dio. Il nome Simeone richiama allโ€™ascolto: Simโ€™on in ebraico significa โ€œColui che ascoltaโ€. Simeone รจ un uomo dโ€™ascolto, che si macera nella meditazione della Sacra Scrittura, da lui richiamata due volte: โ€œTutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dioโ€ (Is 52,10), e: โ€œIo ti renderรฒ luce delle genti perchรฉ tu porti la mia salvezza fino allโ€™estremitร  della terraโ€ (Is 49,6). รˆ un uomo aduso alla lettura della Bibbia che egli sa attualizzare nella sua vita, comprendendo che lui stesso sta assaporando la salvezza del Signore nella fragile carne di quel neonato presentato al Tempio.

Eโ€™ anche un uomo accogliente, capace di tenerezza, che prende dolcemente fra le braccia quel piccolo bambino.

Eโ€™ un uomo abitato dallo Spirito Santo: per tre volte si parla dellโ€™azione dello Spirito di lui: โ€œLo spirito Santo era su di luiโ€ (Lc 2,25); โ€œLo Spirito Santo gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte prima di aver visto il Messiaโ€ (Lc 2,26); โ€œMosso dunque dallo Spirito si recรฒ al Tempioโ€ (Lc 2,27). Simeone รจ un uomo che ha approfondito la Scrittura, e quindi si รจ lasciato riempire dallo Spirito Santo, ed รจ diventato un profeta.

รˆ un uomo che pur nellโ€™etร  anziana continua a sperare, ad attendere: โ€œEgli attendeva la consolazione dโ€™Israeleโ€ (Lc 2,25). Simeone non รจ un uomo rinchiuso in se stesso, ripiegato sul proprio passato: รจ aperto al futuro. รˆ capace di meraviglia, di stupore. Non รจ un uomo stanco e amareggiato dalla vita, geloso del passato, diffidente, pauroso: รจ persona aperta al nuovo, capace di sognare, proiettato nel futuro.ย 

รˆ sรฌ un uomo debole, ma la sua debolezza, grazie alla sua maturazione spirituale, รจ diventata mitezza e umiltร . โ€œSimeone dice: ยซI miei occhi hanno visto la tua salvezzaยป (Lc 2,30). Vede il Bambino e vede la salvezza. Non vede il Messia che compie prodigi, ma un piccolo bimbo. Non vede qualcosa di straordinario, ma Gesรน coi genitori, che portano al tempio due tortore o due colombi, cioรจ lโ€™offerta piรน umile[1]. Simeone vede la semplicitร  di Dio e accoglie la sua presenza. Non cerca altro, non chiede e non vuole di piรน, gli basta vedere il Bambino e prenderlo tra le braccia: โ€œNunc dimittis, ora puoi lasciarmi andareโ€ (Lc 2,29). Gli basta Dio comโ€™รจ. In Lui trova il senso ultimo della vitaโ€ (Papa Francesco[2]).

โ€œMaria porta lโ€™Atteso e lo mette nelle braccia dellโ€™anziano Simeone. Il dono รจ reciproco: Lei dร  la Promessa e colma il cuore del Vegliardo, lo consola della lunga attesa, di quel cumulo di sofferenza che ogni cuore israelita porta per preparare la strada al Messia che viene. Lui benedice il Signore, il Bambino e la Madre con quella benedizione con cui Dio ha benedetto Abramo e nel suo nome tutta la sua discendenza. Unโ€™antica antifona liturgica della festa della Presentazione al tempio canta: ยซIl vecchio portava il Bambino, ma il Bambino dirigeva lโ€™anzianoยป. Lโ€™incontro delle generazioni trova la sua piena realizzazione in questo servizio reciproco. Il dono, lโ€™affetto, lโ€™aiuto non vengono solo da una parte, come neppure il futuro, la forza, la vita appartengono a una sola generazione. Il Bambino dava senso alla lunga vita giร  vissuta di Simeone e una luce su quello che lo aspettava, una direzione, uno scopo; Egli lo illuminava facendogli comprendere in profonditร  ciรฒ che durante tutta la sua vita aveva ricevuto: la speranza di vedere il Messia. Nello stesso tempo davanti a un bambino Simeone ha dovuto cambiare lo sguardo della sua attesa: il Messia non si presentava come lo aveva aspettato Israele, un potente liberatore. Era una creatura fragile che poteva essere deposta sulle sue braccia, che si appoggiava a lui, che quasi dipendeva da lui, dalla sua attenzione e dalla sua curaโ€ฆ Maria e Giuseppe non sono stati spettatori passivi. Nella relazione nonni-nipoti i genitori hanno un grandissimo ruolo. Anchโ€™essi portano e sono guidatiโ€ (C. Faletti[3]).

Simeone soprattutto รจ un uomo che prega. Pur sentendosi vicino alla morte, non รจ un uomo che si rammarica con Dio per il decadimento presente, maย  รจ capace di ringraziamento, di lode, di benedizione.

Luca gli mette sulle labbra un meraviglioso inno, il โ€œNunc dimittisโ€. A ben vedere, Simeone non sta chiedendo qualcosa: โ€œOra lasciaโ€: il verbo ร polรนeis significa infatti: โ€œOra tu stai sciogliendo i miei legamiโ€. Simeone afferma che il Signore gli ha fatto toccare il culmine della pienezza nella contemplazione di quel bambino che ha tra le braccia, e quindi โ€œsta sciogliendo il suo servoโ€: ร polรนo รจ il verbo che indica liberare, sciogliere, e lโ€™apolutrรฒsis รจ la redenzione, il riscatto, la salvezza[4]. Lโ€™esperienza di Dio che egli fa in quel neonato รจ per lui liberazione verso la pace, รจ la pienezza e il compimento della sua vita.

E proprio perchรฉ Simeone sta sperimentando in totalitร  il Dio che viene, il โ€œNunc dimittisโ€ รจ anche la preghiera di un anziano che si prepara serenamente a morire. Simeone sfida apertamente i tabรน dellโ€™uomo moderno, che rifiuta il concetto di invecchiamento e che cerca di rimuovere il pensiero della morte. Simeone si rivolge al Signore che definisce โ€œPadroneโ€ della sua vita, in greco despรฒtes. E riconosce di avere vissuto una vita piena, in cui ha potuto sperimentare fino in fondo la potenza di Dio. Allora prende coscienza che il Signore gli sta dando il permesso di poter partire, di abbandonare il suo servizio a Dio, per entrare nel meritato riposo eterno: ร polรนeis significa anche licenziare, congedare, esonerare da un servizio. Simeone non rifugge la morte, ma la pone in continuitร  con tutta la sua vita, conscio che anche la morte sarร  un momento di ulteriore rivelazione di quel Dio che egli ha sempre cercato e dโ€™Amato e che lo ha accompagnato fin dalla sua nascita. Egli si รจ sempre fidato di Dio, e si fida di lui anche in questo momento estremo: โ€œsecondo la tua Parola (katร  to rรจma tou)โ€ (Lc 2,29). Come farร  Gesรน nel suo grande โ€œsรฌโ€ sulla croce: โ€œOra Padre, nelle tue mani affido il mio spiritoโ€ (Lc 23,46).

Simeone quindi, definito dalla scrittura โ€œuomo giustoโ€ (Lc 2,25), cioรจ in profonda relazione con Dio, e โ€œtimorato di Dioโ€ (Lc 2,25), cioรจ umile di fronte al Creatore, รจ lโ€™esempio perfetto del kalรฒgheros, il โ€œCalogeroโ€ della tradizione orientale, cioรจ lโ€™anziano kalos, bello, realizzato in pieno dalla vita di Fede e di discepolato obbediente[5].

Anche Anna รจ esempio di un invecchiamento secondo Dio. รˆ davvero una degli โ€˜anawรฌm, dei โ€œpoveriโ€ di Dio, perchรฉ la vedovanza, in un periodo in cui non cโ€™erano pensioni di reversibilitร  o altri ammortizzatori sociali, era condizione spesso di miseria, di mancanza di protezione, di grande debolezza. Ma Anna si era rifugiata nel Signore, e aveva affidato a lui la sua esistenza: per tutta la vita era rimasta nel Tempio a pregare e a digiunare. E cosรฌ era diventato una profetessa, una donna cioรจ capace di cogliere i segni di Dio nel presente. E comincia a โ€œparlare del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemmeโ€ (Lc 2,38): da vecchia, รจ ancor di piรน evangelizzatrice, missionaria, profetessa. Ha detto di lei Papa Francesco: โ€œLa profetessa Anna era una donna molto anziana, che aveva vissuto tanti anni da vedova, ma non era cupa, nostalgica o ripiegata su di sรฉ; al contrario sopraggiunge, loda Dio e parla solo di Lui[6]. A me piace pensare che questa donna ยซchiacchierava beneยป, e contro il male del chiacchiericcio questa sarebbe una buona patrona per convertirci, perchรฉ andava da una parte allโ€™altra dicendo solamente: ยซรˆ quello! รˆ quel bambino! Andate a vederlo!ยป. Mi piace vederla cosรฌ, come una donna di quartiereโ€[7].ย 

A volte i genitori devono tacere per essere accettati dai figli, mentre gli anziani possono parlare con piรน franchezza: โ€œCon i figli a un certo punto occorre entrare in un certo silenzio, non nella falsitร  del rinnegamento, ma nella saggia discrezione di chi vuole rispettare la fatica della fede dei giovani. Sโ€™impara molto spesso che lโ€™unico accompagnamento spirituale che un genitore puรฒ continuare ad offrire รจ lโ€™incessante preghiera, perchรฉ Dio si manifesti nei cuori dei figli e li seduca. In questo campo i nonni hanno maggior libertร  di espressione e possono dire cose che i genitori non possono piรน dire. Non voglio parlare di un discorso moralistico, di una critica amara sul comportamento dei giovani, che neppure i nonni devono permettersi, ma della aperta testimonianza della forza della fede, della serenitร  e della gioia che essa dร , della libertร  di fronte agli avvenimenti e la fiducia che permette e genera una pace interiore, che tutti cercano attraverso le agitazioni e le tempeste del mare del quotidianoโ€ (C. Faletti[8]).

Anche Anna e unโ€™anziana โ€œbellaโ€, perchรฉ sa vivere la vita โ€œnon allontanandosi mai dal Tempioโ€ (Lc 2,37), cioรจ alla presenza del Signore, realizza ciรฒ che proclama il Salmo 91: โ€œIl giusto fiorirร  come palma, crescerร  come cedro del Libano; piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio. Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi, per annunziare quanto รจ retto il Signore: mia roccia, in lui non cโ€™รจ ingiustiziaโ€ (Sl 91,13-16).

Ha detto Papa Francesco: โ€œIl Vangelo ci viene incontro con unโ€™immagine molto bella, commovente e incoraggiante. Eโ€™ lโ€™immagine di Simeone e di Anna, dei quali ci parla il Vangelo dellโ€™infanzia di Gesรน composto da san Luca. Erano certamente anziani, il ยซvecchioยป Simeone e la ยซprofetessaยป Anna che aveva 84 anni. Non nascondeva lโ€™etร  questa donna. Il Vangelo dice che aspettavano la venuta di Dio ogni giorno, con grande fedeltร , da lunghi anni. Volevano proprio vederlo quel giorno, coglierne i segni, intuirne lโ€™inizio. Forse erano anche un poโ€™ rassegnati, ormai, a morire prima: quella lunga attesa continuava perรฒ a occupare tutta la loro vita, non avevano impegni piรน importanti di questo: aspettare il Signore e pregare. Ebbene, quando Maria e Giuseppe giunsero al tempio per adempiere le disposizioni della Legge, Simeone e Anna si mossero di slancio, animati dallo Spirito Santo[9]. Il peso dellโ€™etร  e dellโ€™attesa sparรฌ in un momento. Essi riconobbero il Bambino, e scoprironoย una nuova forza, per un nuovo compito: rendere grazie e rendere testimonianza per questo Segno di Dio. Simeone improvvisรฒ un bellissimo inno di giubilo[10] โ€“ รจ stato un poeta in quel momento โ€“ e Anna divenne la prima predicatrice di Gesรน: ยซparlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemmeยป (Lcย 2,38)โ€[11].ย ย 

Carlo Miglietta

[1] Lc 2,24

[2] Papa Francesco, Santa Messa nella Festa della Presentazione del Signore e XXIII Giornata Mondiale della Vita Consacrata, 4 febbraio 2019

[3] Faletti C., Simeone e Anna. Due anziani โ€œriuscitiโ€, Pra dโ€™ Mill (CN),ย  http://www.cpm-italia.it/documenti/riflessionebiblicaCesareFalletti.pdf

[4] Rm 3,24

[5] Manicardi L., Simeone, la vecchiaia e la Fede, Rivista del Clero Italiano, 23 febbraio 2017

[6] Lc 2,38

[7] Papa Francesco, Santa Messa nella Festa della Presentazione del Signore e XXIII Giornata Mondiale della Vita Consacrata, 4 febbraio 2019

[8] Faletti C., Simeone e Anna. Due anziani โ€œriuscitiโ€, Pra dโ€™ Mill (CN),ย  http://www.cpm-italia.it/documenti/riflessionebiblicaCesareFalletti.pdf

[9] cfrย Lcย 2,27

[10] cfrย Lcย 2,29-32

[11] Papa Francesco, Udienza generale del mercoledรฌ,ย 11 marzo 2015


Letture della Domenica
PRESENTAZIONE DEL SIGNORE โ€“ festa
Colore liturgico: BIANCO

Prima Lettura

Entrerร  nel suo tempio il Signore che voi cercate.Dal libro del profeta Malachรฌa

Ml 3,1-4

Cosรฌ dice il Signore Dio: ยซEcco, io manderรฒ un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerร  nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti. Chi sopporterร  il giorno della sua venuta? Chi resisterร  al suo apparire? Egli รจ come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederร  per fondere e purificare l’argento; purificherร  i figli di Levi, li affinerร  come oro e argento, perchรฉ possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia. Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarร  gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontaniยป.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 23 (24)

R. Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.

Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria. R.

Chi รจ questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia. R.

Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria. R.

Chi รจ mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti รจ il re della gloria. R.

Seconda Lettura

Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli.Dalla lettera agli Ebrei

Eb 2, 14-18

Poichรฉ i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne รจ divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioรจ il diavolo, e liberare cosรฌ quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitรน per tutta la vita. Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciรฒ doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli รจ in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.

Parola di Dio

Vangelo

I miei occhi hanno visto la tua salvezza.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2, 22-40

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosรจ, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore-ย  come รจ scritto nella legge del Signore: ยซOgni maschio primogenito sarร  sacro al Signoreยป – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recรฒ al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesรน per fare ciรฒ che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: ยซOra puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israeleยป. Il padre e la madre di Gesรน si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: ยซEcco, egli รจ qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerร  l’anima -, affinchรฉ siano svelati i pensieri di molti cuoriยป. C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuรจle, della tribรน di Aser. Era molto avanzata in etร , aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro cittร  di Nร zaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. Parola del Signore.

Parola del Signore

Oppure:

(Forma breve)

Dal Vangelo secondoย Luca

Lc 2,22-32

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosรจ, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore โ€“ come รจ scritto nella legge del Signore: ยซOgni maschio primogenito sarร  sacro al Signoreยป โ€“ e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.

Mosso dallo Spirito, si recรฒ al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesรน per fare ciรฒ che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

ยซOra puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israeleยป.

Parola del Signore.

Altri Articoli
Related

Liturgia della Parola in LIS di giovedรฌ 25 dicembre 2025

Le letture della Notte di Natale in LIS (Lingua...

Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2025 โ€“ Sussidio Avvento CEI – Messa della Notte

ยซUn bambino รจ nato per noiยป (Is 9,1-6) Tutta la...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

padre Ezio Lorenzo Bono – Commento al Vangelo di lunedรฌ 22 dicembre 2025

UN CANTO NEL GREMBO I. Cosa succede quando una donna...