Il commento alle letture di domenica 19 settembre 2021 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โBuona Bibbia a tuttiโ.
CHIAMATI AD ESSERE โCONSEGNATIโ, COME GESU’
- Secondo annuncio
(vedi Mt 17,22-23; Lc 9,43b-45)
Siamo arrivati al cap 9 v. 30 e troviamo una seconda triade: cioรจ troviamo nuovamente un annuncio che ci specifica chi รจ Gesรน come Messia, avremo un blocco di insegnamenti, e alcune manifestazioni della Gloria di Dio.
30 Partiti di lร , attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31 Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: ยซIl Figlio dellโuomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterร ยป. 32 Essi perรฒ non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.
Il Vangelo odierno ci presenta il secondo (Mc 9,31-32) dei tre annunci di Passione in Marco: nel primo (8,30-33) Gesรน, subito dopo che Pietro a Cesarea lo aveva riconosciuto come il Cristo (Mc 8,27-29), a scanso di equivoci โapertamente cominciรฒ a insegnar loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molte cose (ยซpollร ยป), ed essere riprovatoโ. Nel secondo annuncio, che la Liturgia ci propone oggi, il concetto chiave รจ โessere consegnatoโ (9,31), โparadรฌdonaiโ: questa รจ una parola tecnica, che ricorre molte volte nella Sacra Scrittura, a livello dei racconti della passione. โEssere consegnatoโ รจ non essere piรน padroni di se stessi, รจ accettare che gli altri ci dominino, รจ diventare servi, schiavi. Gesรน โsarร consegnatoโ, come il Servo di IHWH (Is 53,10), i profeti (Ger 26), i giusti (Dn 7,24-28), il Battista (Mc 1,14). Nel terzo annuncio (10,32-34) verrร ancor meglio esplicitato il senso di questa โconsegnaโ (10,33) del Figlio: โlo condanneranno a morte…, lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo ucciderannoโ. Tutta la vita di Gesรน รจ un โconsegnarsiโ: infatti sarร โconsegnatoโ ai Sommi Sacerdoti (Mc 14,10), a Pilato (15,1-10), ai soldati (15,15), e โsi consegnerร โ nell’Eucarestia (โQuesto รจ il mio corpo consegnato per voiโ: 14,22-24; 1 Cor 11,24).
Di fronte a questa prospettiva i discepoli si ribellano: al primo annuncio, Pietro si pone a fianco di Gesรน, โlo prese in disparte e si mise a rimproverarloโ (8,32). Ma Gesรน rimette Pietro nel suo ruolo di discepolo, che deve camminare dietro al Maestro: โOpรฌso mou!โ, โVa’ dietro a me!โ, e lo chiama satana, avversario (8,33). E subito in cinque sentenze annuncia il programma per coloro che vogliono mettersi alla sua sequela: il discepolo dovrร rinnegare,ย cioรจ disconoscere, sรฉ stesso, e non conoscere altro che la volontร di Dio (8,34); solo nel prendere la croce potrร seguire il Maestro (8,34); dovrร misurare la propria vita non in base a ciรฒ che avrร ma per quanto sarร capace di donare (8,35-37); Gesรน si vergognerร di coloro che si vergognano della sua logica (8,38); chi invece si โconsegnaโ come Gesรน, giร in questa vita ne sperimenterร la potenza (9,1).
Dopo questo secondo annuncio, i discepoli non osano piรน contestarlo apertamente (9,32), ma tra loro continuano a โdiscutere chi fosse il piรน grandeโ (9,34). Gesรน ribadisce con chiarezza: โSe uno vuole essere il primo, sia lโultimo di tutti e il servo di tuttiโ (9,35). Anche dopo il terzo annuncio di Passione, Giacomo e Giovanni andranno a chiedergli โdi sedere nella gloria uno alla sua destra e l’altro alla sua sinistraโ (10,37). E Gesรน ribadirร la chiamata al farsi โservi di tuttiโ, sul suo esempio (10,44-45).
Ci viene da sorridere di fronte a tanta ostinazione dei discepoli, a tanta stupiditร spirituale. Ma gli evangelisti hanno insistito nel presentarci questa apostolica stoltezza perchรฉ essa รจ la grande tentazione di sempre per il credente. ร la Chiesa, siamo tutti noi, sono io, che ogni giorno rifiutiamo praticamente questa logica di Dio. Tutti noi vogliamo essere i primi e non gli ultimi; tutti noi vogliamo โrealizzareโ e la nostra vita e non certo perderla; tutti noi vogliamo decidere di noi stessi, e non certo che gli altri dispongano di noi; tutti noi vogliamo gli onori e rifuggiamo gli oltraggi e la persecuzione; tutti noi prediligiamo una vita di comoditร piuttosto che di sacrificio; tutti noi preferiamo godere che soffrire, comandare che obbedire, ricevere che dare, essere serviti piuttosto che servire. A nessuno va di essere โconsegnatoโ, divenire โun uomo per gli altriโ, un possesso altrui, che tutti possono usare; a nessuno va di โsvuotarsiโ per gli altri, perdersi per essi, farsi consumare, mangiare dagli altri, diventare โlโultimo e il servo di tuttiโ (9,35), come Gesรน il Cristo…
- Insegnamento:
– sulla vita comunitaria: 9,33-50:ย
(vedi Mt 18,1-5; Lc 9,46-48)
Chi รจ il piรน importante
33 Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: ยซDi che cosa stavate discutendo lungo la via?ยป. 34 Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il piรน grande. 35 Allora, sedutosi, chiamรฒ i Dodici e disse loro: ยซSe uno vuol essere il primo, sia lโultimo di tutti e il servo di tuttiยป. 36 E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro:
37 ยซChi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandatoยป.
Cโรจ qui una serie di detti di Gesรน legati tra di loro da โparole aggancioโ, parole chiave: nei versetti 37, 38, 39, 40, 41, cโรจ la frase: โnel mio nomeโ. Ai versetti 42 e 43 che il tema dello scandalo. Dal versetto 43 al versetto 48 รจ il tema del fuoco. Ci troviamo di fronte a una serie di โloghia Christiโ, โdetti del Signoreโ, insegnamenti del Signore, che venivano raggruppati attraverso parole chiave per favorirne la memorizzazione.
Lโevangelista li mette qui per un preciso scopo teologico. Gesรน sta dando alcuni insegnamenti e qui ci ammonisce sulla vita comunitaria. Allโinizio abbiamo una disputa su chi sia il piรน grande. La chiusura di tutto quel testo รจ la parola โpaceโ: โSiate in pace gli uni con gli altriโ (v. 50). Il tema centrale รจ che la comunitร cristiana รจ il luogo della pace nella misura in cui ogni discepolo impara a farsi ultimo, impara a servire, impara a donare la propria vita. Questo รจ il grande insegnamento. Gesรน ha detto: โIo sono il Messia che sarร consegnato. Voi sarete nella pace nella misura in cui vi consegnerete gli uni agli altriโ. La comunitร รจ il luogo in cui il credente non viene ad avanzare diritti, non viene per avere poteri di forza. La comunitร รจ il luogo dove il credente si consegna ai fratelli, ed impara a consegnarsi al mondo.
A sua volta la comunitร cristiana sarร una comunitร nella pace, nella pace di Dio, che significa anche allora persecuzione dal resto del mondo, ma nella โShalomโ, cioรจ nella pienezza della sua realizzazione, della propria identitร , nel giorno in cui saprร consegnarsi il mondo, saprร darsi al mondo.
Carlo Miglietta



