Il commento alle letture di domenica 17 Giugno 2018 a cura di don Enzo Pacini cappellano del carcere ยซLa Dogaiaยป di Prato.
Il regno di Dio riguarda la vita di ogni giorno

Nella doppia parabola del seme che ascoltiamo nel Vangelo di oggi (Mc 4,26-34), siamo invitati a una contemplazione, per cosรฌ dire, sapienziale di questa vicenda. Rimane in ombra il ยซcomeยป possa svilupparsi dal seme la spiga e poi il chicco, e un grande albero dal piccolo seme, ma ciรฒ che conta รจ che invece tutto questo accade. Il contadino รจ perfettamente in grado di gestire il suo campo pur non conoscendo nei dettagli tutte le singole fasi del processo.
Cosรฌ, come narrato in altre parabole, la donna sarร capace di impastare la farina e il lievito (cf. Lc 13,21), il fattore potrร prendersi cura del fico stentato concimandone le radici (cf. Lc 13,8-9), il pescatore riconoscerร i pesci buoni e cattivi forte della sue esperienza anche senza una laurea in zoologia (cf. Mt 13,48). Questo discorso non per banalizzare le importanti conquiste della scienza e della tecnologia e lโevoluzione del pensiero umano, ma per ricordarci che nessuna conoscenza che si atomizza in particelle sempre piรน piccole e che finisce col perdere il contatto con la realtร ha davvero significato. Oggi forse siamo in grado di capire meglio quali pericoli si possono nascondere dietro questa perdita di contatto con la realtร , vivendo in una societร dove i rapporti, le relazioni con gli altri, la conoscenza sono sempre piรน virtuali, mediati dalle nuove tecnologie che forniscono possibilitร impensabili fino a ieri, lโaccesso a contenuti sterminati, al punto che si parla di realtร aumentata, ma con il rischio che sia proprio questโultima ad essere fagocitata e distorta. Il regno di Dio, invece, mantiene una certa indisponibilitร , i suoi codici non si possono clonare nรฉ riprodurre, non per una gelosia di Dio nei nostri confronti ma perchรฉ ne sia preservata tutta la sua originalitร e freschezza.
Questo potrebbe dare adito, da parte nostra, a una risposta stizzita, come nella celebre favola della volpe e dellโuva: il regno non ci interessa, abbiamo altro a cui pensare, sono discorsi e basta, o annoiata, come gli ateniesi a Paolo: ยซti ascolteremo unโaltra volta!ยป (cf. At 17,32). Il fatto รจ che lโannuncio del regno che viene non รจ esattamente uguale a credere che tutto finirร bene e sboccerร in questo mondo come luce del mattino. Esso si inserisce nella storia e in tutti i suoi rivolgimenti e contraddizioni: se leggiamo lโintero capitolo di Ezechiele che contiene il brano della prima lettura di oggi (Ez 27,22-24) vedremo che lโannuncio che vi troviamo, il ramoscello che diviene albero, luogo di vita e riposo, il piccolo resto che diviene seme di un popolo nuovo, si interseca con le scelte compiute nella vita di ogni giorno, le alleanze e gli scontri, i progetti e i fallimenti dei singoli e delle societร . Anche in questo caso il contatto con la realtร รจ determinante, non รจ questione di ottimismo o pessimismo, meno che mai essere maneggioni o fatalisti. La tessitura di impegno personale e progettualitร come ordito di una trama fatta di affidamento e fiducia radicale in Dio rende davvero unica lโesperienza di vita cristiana, quellโatteggiamento sapienziale di cui sopra che รจ capace di unire realtร in apparenza contrastanti. ร quanto esprimeva chiaramente e in maniera assai efficace S. Ignazio nel suo suggerimento: ยซagisci come se tutto dipendesse da te, sapendo poi che in realtร tutto dipende da Dioยป, esercizio sempre utile per evitare scorciatoie rassicuranti, luoghi comuni elevati a principi assoluti , e vivere con la pazienza e la tenacitร del contadino fedele alla terra e ai suoi ritmi, anche quelli piรน nascosti e silenti.
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XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ Anno B
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- Colore liturgico: Verde
- Ez 17, 22-24; Sal 91; 2 Cor 5, 6-10; Mc 4, 26-34
Mc 4, 26-34
Dal Vangelo secondoย Marco
26Diceva: ยซCosรฌ รจ il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; 27dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. 28Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; 29e quando il frutto รจ maturo, subito egli manda la falce, perchรฉ รจ arrivata la mietituraยป.
30Diceva: ยซA che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 31ร come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, รจ il piรน piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; 32ma, quando viene seminato, cresce e diventa piรน grande di tutte le piante dellโorto e fa rami cosรฌ grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombraยป.
33Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. 34Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 17 – 23 Giugno 2018
- Tempo Ordinario XI
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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