Il commento alle letture di domenica 16 Dicembre 2018 a cura di don Enzo Pacini cappellano del carcere ยซLa Dogaiaยป di Prato.
Rallegriamoci, la salvezza รจ vicina

La terza domenica di Avvento porta sempre con sรฉ una colorazione gioiosa, risuona lโinvito del profeta nella prima lettura (Sof 3,14-17) a rallegrarsi per la vicinanza della salvezza.
Anche la predicazione del Battista (Lc 3,10-18), pur conservando alcuni toni abbastanza minacciosi, si allarga in positivo offrendo utili suggerimenti per disporsi allโaccoglienza di colui che viene e non incorrere in una severa condanna. Sono suggerimenti improntati alla moderazione, alla giustizia, alla condivisione. In tutto questo aleggia un sentore di saggezza, di logicitร , di evidenza dei fatti che tutti possiamo tranquillamente sottoscrivere.
Non lo diciamo tante volte, al punto quasi di farne un luogo comune, che basterebbe consumare meno, aiutare di piรน il prossimo, essere meno egoisti, dedicare piรน spazio alle relazioni autentiche invece di correre sempre… e allora perchรฉ tutto questo non funziona? Perchรฉ questo senso di giustizia che perfino gli amici del Bar Sport ribadiscono nei loro dibattiti stenta a prendere campo? Perchรฉ tutti coloro che pensano di possedere le ricette per sistemare la societร , il mondo intero con i suoi problemi, si limitano a sputare sentenze? Perchรฉ il buon Renzo nei Promessi Sposi, una sera che allโosteria ha alzato il gomito e comincia a parlare di come sarebbe semplice dare ad ognuno secondo il suo bisogno senza che i soliti prepotenti si prendano la fetta piรน grossa, si ritrova con le manette ai polsi? Perchรฉ il bene comune รจ saccheggiato, sciupato, sprecato, quando sarebbe cosรฌ semplice e razionale che nessuno esiga piรน di quanto gli รจ dovuto?
Eโ una realtร che rasenta la tragedia, quella che qualcuno ha definito alcuni anni fa come ยซla tragedia bei beni comuniยป, quella che fa chiudere gli occhi sui problemi come quelli del clima, delle risorse non rinnovabili, sui movimenti dei popoli e la demografia, per rimandare a domani, per spremere il piรน possibile da questโoggi, relegando i valori morali, appunto, ad affermazioni di principio da sbandierare in qualche occasione e niente piรน. Ed ecco perchรฉ, perfino nel Vangelo, Lazzaro continua a morire alla porta del ricco (cf. Lc 16,20), i pubblicani continuano nei propri affari, la truppe tormentano un innocente come รจ Cristo stesso (cf. Mt 27,30). Intendiamoci, non tutto รจ cosรฌ nero: Matteo il pubblicano lascia i suoi affari e segue Cristo (Mt 9,9), Zaccheo restituisce il maltolto con gli interessi (cf. Lc 19,8), il centurione ha una fede piรน grande di tutti (cf. Mt 8,10).
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Ma questo non รจ il frutto di una riflessione morale improntata alla moderazione e alla razionalitร . Eโ frutto di un incontro con un uomo che รจ tutto fuorchรฉ moderato, che chiede, appunto, di lasciare tutto, di perdonare chi ci fa del male, di pregare per i nemici (cf. Mt 5,44), quanto di piรน assurdo e squilibrato possano udire i nostri orecchi. Ma lโequilibrio, il piรน delle volte, รจ quasi inutile in un mondo giร squilibrato di suo: occorre piuttosto unโaltra forza potente uguale e contraria, uno squilibrio che sorprenderร perfino il Battista, quando Cristo non appiccherร roghi per nessuno, ma offrirร se stesso per la salvezza di molti, e chiederร ai suoi di seguire le proprie orme (cf. Mt 16,24).
La gioia, caratteristica di questa domenica, non puรฒ perciรฒ che nascere da lโesperienza di questo incontro, che sboccia laddove nessuno se lo aspetterebbe, che รจ sottratta ad ogni misurazione troppo circoscritta, che anche nelle angustie della vita presente (Fil 4,4-7; 2ยช lettura) fa scaturire il frutto della pace.
QUI TUTTI I COMMENTI AL VANGELO DI DON ENZO
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III DOMENICA DI AVVENTO โ ANNO C
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- Colore liturgico: Viola
- Sof 3, 14-18; Sal.Is 12; Fil 4, 4-7; Lc 3, 10-18
Lc 3,10-18
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: ยซChe cosa dobbiamo fare?ยป. Rispondeva loro: ยซChi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettantoยป.
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: ยซMaestro, che cosa dobbiamo fare?ยป. Ed egli disse loro: ยซNon esigete nulla di piรน di quanto vi รจ stato fissatoยป.
Lo interrogavano anche alcuni soldati: ยซE noi, che cosa dobbiamo fare?ยป. Rispose loro: ยซNon maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre pagheยป.
Poichรฉ il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: ยซIo vi battezzo con acqua; ma viene colui che รจ piรน forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerร in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerร la paglia con un fuoco inestinguibileยป.
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.
- 09 – 15 Dicembre 2018
- Tempo di Avvento II
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo C
- Anno: III
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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