Il commento alle letture di domenica 14 Aprile 2019 a cura dei Missionari della Via.
Meditiamo la Parola
La liturgia di oggi inizia con la proclamazione del Vangelo inerente lโingresso di Gesรน a Gerusalemme. ร un momento intenso, in cui anche noi acclamiamo con gioia al nostro Re, venuto a salvarci: ed รจ un momento in cui rinnovare anche il nostro sรฌ a volerlo seguire ogni giorno, non solo nei momenti belli, in cui tutto va bene, ma anche nei momenti di prova e di dolore. Oggi inizia anche la settimana santa, cuore di tutto lโanno liturgico, una settimana che ci aiuta a rivivere e ci chiama a partecipare piรน intensamente alla passione, morte e risurrezione del nostro Signore. ร una settimana โda non perdereโ, sia nei suoi forti momenti liturgici e comunitari, sia nellโintensitร della preghiera personale, della meditazione, del silenzio, della penitenza. ร una settimana in cui lasciarci prendere fortemente per mano dal Signore affinchรฉ ravvivi in noi lโamore per lui e per il nostro prossimo. Perciรฒ, dopo le splendide parole di papa Francesco a commento del Vangelo, vi invitiamo a prendere le vostre Bibbie e a leggere con calma il testo della passione, proclamato nella Messa del giorno, sopra citato, ma senza ulteriore commento. Ognuno cosรฌ potrร soffermarvisi e lasciarsi condurre dallo Spirito laddove maggiormente toccato. Buona settimana santa!
ยซLa celebrazione di oggi ha come un doppio sapore, dolce e amaro, รจ gioiosa e dolorosa, perchรฉ in essa celebriamo il Signore che entra in Gerusalemme ed รจ acclamato dai suoi discepoli come re; e nello stesso tempo viene proclamato solennemente il racconto evangelico della sua Passione. Per questo il nostro cuore sente lo struggente contrasto, e prova in qualche minima misura ciรฒ che dovette sentire Gesรน nel suo cuore in quel giorno, giorno in cui gioรฌ con i suoi amici e pianse su Gerusalemme [โฆ].
Il Vangelo proclamato prima della processione (cfr Mt 21,1-11) descrive Gesรน che scende dal monte degli Ulivi in groppa a un puledro di asino, sul quale nessuno era mai salito; dร risalto allโentusiasmo dei discepoli, che accompagnano il Maestro con acclamazioni festose; ed รจ verosimile immaginare come questo contagiรฒ i ragazzi e i giovani della cittร , che si unirono al corteo con le loro grida. Gesรน stesso riconosce in tale accoglienza gioiosa una forza inarrestabile voluta da Dio, e ai farisei scandalizzati risponde: ยซIo vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietreยป (Lc 19,40). Ma questo Gesรน, che secondo le Scritture entra proprio in quel modo nella Cittร santa, non รจ un illuso che sparge illusioni, non รจ un profeta โnew ageโ, un venditore di fumo, tuttโaltro: รจ un Messia ben determinato, con la fisionomia concreta del servo, il servo di Dio e dellโuomo che va alla passione; รจ il grande Paziente del dolore umano. Mentre dunque anche noi facciamo festa al nostro Re, pensiamo alle sofferenze che Lui dovrร patire in questa Settimana.
Pensiamo alle calunnie, agli oltraggi, ai tranelli, ai tradimenti, allโabbandono, al giudizio iniquo, alle percosse, ai flagelli, alla corona di spineโฆ, e infine pensiamo alla via crucis, fino alla crocifissione. Lui lo aveva detto chiaramente ai suoi discepoli: ยซSe qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi seguaยป (Mt 16,24). Non ha mai promesso onori e successi. I Vangeli parlano chiaro. Ha sempre avvertito i suoi amici che la sua strada era quella, e che la vittoria finale sarebbe passata attraverso la passione e la croce. E anche per noi vale lo stesso. Per seguire fedelmente Gesรน, chiediamo la grazia di farlo non a parole ma nei fatti, e di avere la pazienza di sopportare la nostra croce: di non rifiutarla, non buttarla via, ma, guardando Lui, accettarla e portarla, giorno per giorno. E questo Gesรน, che accetta di essere osannato pur sapendo bene che lo attende il โcrucifige!โ, non ci chiede di contemplarlo soltanto nei quadri o nelle fotografie, oppure nei video che circolano in rete. No. Eโ presente in tanti nostri fratelli e sorelle che oggi, oggi patiscono sofferenze come Lui: soffrono per un lavoro da schiavi, soffrono per i drammi familiari, soffrono per le malattieโฆ
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Soffrono a causa delle guerre e del terrorismo, a causa degli interessi che muovono le armi e le fanno colpire. Uomini e donne ingannati, violati nella loro dignitร , scartatiโฆ. Gesรน รจ in loro, in ognuno di loro, e con quel volto sfigurato, con quella voce rotta chiede โ ci chiede โ di essere guardato, di essere riconosciuto, di essere amato. Non รจ un altro Gesรน: รจ lo stesso che รจ entrato in Gerusalemme tra lo sventolare di rami di palma e di ulivo. Eโ lo stesso che รจ stato inchiodato alla croce ed รจ morto tra due malfattori. Non abbiamo altro Signore allโinfuori di Lui: Gesรน, umile Re di giustizia, di misericordia e di paceยป (papa Francesco, Messa della domenica delle Palme 2017).
Preghiamo la Parola
Signore, aiutaci a seguirti fedelmente in ogni tempo, nella gioia come nella prova.
VERITAโ: Vita interiore e sacramenti
Seguo il Signore solo nei momenti โfavorevoliโ, di gioia, o anche nella prova?
Nei momenti di difficoltร tendo a scoraggiarmi facilmente, a spazientirmi, a lamentarmi? Lascio facilmente la preghiera, o cerco di intensificarla?
