Commento alle letture di domenica 12 Settembre 2021 – Carlo Miglietta

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Il commento alle letture di domenica 12 settembre 2021 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โ€œBuona Bibbia a tuttiโ€œ.

Pietro dichiara che Gesรน e il Messia (8,27-30)

(vedi Mt 16,13-20; Lc 9,13-21)

E per via interrogava i suoi discepoli dicendo: ยซChi dice la gente che io sia?ยป. 28 Ed essi gli risposero: ยซGiovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profetiยป. 29 Ma egli replicรฒ: ยซE voi chi dite che io sia?ยป. Pietro gli rispose: ยซTu sei il Cristoยป. 30 E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno.

Marco cerca di farci vedere piรน chiaramente il Mistero di Cristo. Si apre qui la seconda parte del Vangelo di Marco: siamo a metร : anche letteralmente siamo allโ€™ottavo capitolo, mentre i capitoli sono sedici.

Se nella prima parte siamo entrati del mistero del Regno che viene, ora entriamo nel mistero del Figlio dellโ€™uomo.

Attenzione: per tre volte Gesรน annuncia la necessitร  della sua Passione, e per tre volte manifesta la sua Gloria.

Anche il discepolo sarร  invitato a prendere la sua croce e a mettersi dietro al Signore, perchรฉ

la sequela di Cristo รจ la sequela della Croce. Noi seguiamo il Crocifisso. Il nostro segno non รจ un Superman o un supereroe. Nellโ€™era dei supereroi noi continuiamo ad adorare un Uomo che รจ stato torturato ed appeso ad una croce. Il nostro segno รจ il segno di Dio Crocifisso.

27: – Cesarea di Filippo, ai confini settentrionali della Palestina, รจ una cittร  ricostruita da Erode Filippo verso il 3 a. C., che qui aveva fatto erigere un tempio in onore di Cesare Augusto. Erano territori in cui cโ€™era una altra divinitร : il Cesare Augusto, considerato un dio, ma Gesรน con chiarezza proclama la propria divinitร .

Tre volte รจ proclamata la divinitร  di Cristo: โ€œTu sei il Messia, il Cristoโ€. Allโ€™inizio del Vangelo di Marco: โ€œQuesto รจ lโ€™inizio del Vangelo, il lieto messaggjo di Gesรน, che รจ il Cristo e il Figlio di Dioโ€ (Mc 1,1). Alla fine, vedendo che Gesรน moriva, il centurione afferma: โ€œQuestโ€™uomo era davvero Figlio di Dio!โ€ (Mc 15,39). E qui, al cuore del Vangelo, รจ proclamata la divinitร  di Cristo: โ€œTu sei il Messia, il Cristoโ€ (Mc 8,29).โ€ƒ

Siamo nella cittร  che porta il nome di Cesare, nella cittร  di un imperatore che si fa proclamare dio e signore. I primi martiri saranno tali proprio perchรฉ rifiuteranno di adorare lโ€™imperatore. Lโ€™imperatore pretendeva che gli si rivolgesse il culto di Dio. Pietro qui afferma che il Messia รจ Gesรน Cristo, che quel povero falegname di Nazaret รจ il Cristo, il Messia Figlio di Dio. La parola โ€œCristรฒsโ€ traduce lโ€™ebraico โ€œMashร โ€, lโ€™Unto escatologico, cioรจ quel personaggio atteso da sempre da tutto Israele, in cui Dio avrebbe portato a compimento le sue promesse.

Qui cโ€™รจ un parallelismo con Mc 6,14 ss: lร  cโ€™era una confessione abortita per mancanza di Fede, qui si arriva a una professione piena per divina rivelazione.ย  โ€œVoi chi dite che io sia?โ€: โ€œTu sei il Cristoโ€.ย ย 

Anche noi oggi siamo chiamati con forza a proclamare al mondo che Gesรน Cristo รจ Signore. Anche noi, in un mondo che รจ pieno di idoli, che sono il potere, il sesso, la violenza, la carriera, i grandi di questo mondo, le star della musica e dello sport, dobbiamo con forza proclamare che il Nazareno Crocifisso รจ lโ€™unico Dio, creatore del cielo e della terra e Giudice di Salvezza. Noi dobbiamo avere il coraggio di annunciare con chiarezza questo: dobbiamo avere lโ€™ardire, in questo mondo pieno di idoli, di distruggere gli idoli, con la forza degli antichi Profeti, ed annunciare che solo Dio รจ ciรฒ che conta.

Queste non sono solo proclamazioni โ€œufficialiโ€: si tratta di far capire a tutti nel quotidiano che ciรฒ che conta non รจ la carriera, non รจ il successo, non รจ il benessere, ma Dio. Nel nostro stile di vita, non cercare gli agi, le ricchezze, le soddisfazioni: ricordare che ciรฒ che importa รจ invece lโ€™amore di Dio, lโ€™amore fra di noi.

รˆ nel nostro quotidiano che noi scegliamo o Dio o gli idoli, ore di televisione e qualche minuto di preghiera, come ricordano spesso i Vescovi, che ci chiedono spesso il digiuno โ€œtelevisivoโ€.

Spesso noi abbiamo degli idoli che non ci accorgiamo di avere. Sono quelle cose a cui ci inchiniamo, abitudini, cose che ci riempiono la mente, ma che non sono Dio, non sono Dio!

Tre annunci della Passione, insegnamenti e gloria: ย 

A) 8,31-9,29:

Primo annuncio:

Gesรน annuncia la sua morte e resurrezione: il rimprovero di Pietro (8,31-33)

31 E cominciรฒ a insegnar loro che il Figlio dellโ€™uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. 32 Gesรน faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo. 33 Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverรฒ Pietro e gli disse: ยซLungi da me, satana! Perchรฉ tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uominiยป.

Nel momento in cui finalmente รจ stata fatta la grande proclamazione Messianica, che negli altri Vangeli addirittura trova elogio da parte di Cristo (in Mt 16,17: โ€œAllora Gesรน gli disse: ยซBeato te, Simone figlio di Giona, perchรฉ non hai scoperto questa veritร  con forze umane, ma essa ti รจ stata rivelata dal Padre mio che รจ in cieloยปโ€), subito Gesรน comincia a spiegare che cosa vuol dire che รจ il Cristo, รจ il Messia.ย  Essere Messia significa soffrire โ€œpollร โ€, cioรจ molte cose, venire ripudiato e poi rifiutato. Gesรน, che aveva chiesto il segreto messianico (v. 30) su che cosa volesse dire essere Messia, ora invece parla apertamente (v. 32)

Ma questa rivelazione di un Dio che deve soffrire molte cose ed essere ripudiato รจ scandalosa per Pietro, il quale si pone accanto a Gesรน per dargli il consiglio: โ€œFatti furbo, perchรฉ ti presenti perdente? Presentati brillante, potente, vincente, datti da fare. Tu invece ci predichi una croce: ma che figura ci fai in questo mondo?โ€. Pietro dice questo con affetto, Pietro lo dice in buona fede: โ€œMa Signore, noi perdiamo i discepoli, noi perdiamo i giovani, noi perdiamo gli anziani: sii piรน diplomatico: fatti furbo!โ€.

Pietro si pone accanto a Gesรน per dargli dei consigli: questo porsi a fianco ha un particolare significato perchรฉ il discepolo รจ colui che cammina dietro al maestro. Pietro invece vuole farsi consigliere di Gesรน, e la Bibbia รจ tremenda con quelli che si ergono a consiglieri di Dio, come in Isaia 40,12-17:

โ€œ12 Chi ha misurato con il cavo della mano le acque del mare

e ha calcolato lโ€™estensione dei cieli con il palmo?

Chi ha misurato con il moggio la polvere della terra,

ha pesato con la stadera le montagne

e i colli con la bilancia?

13 Chi ha diretto lo spirito del Signore

e come suo consigliere gli ha dato suggerimenti?

14 A chi ha chiesto consiglio, perchรฉ lo istruisse

e gli insegnasse il sentiero della giustizia

e lo ammaestrasse nella scienza

e gli rivelasse la via della prudenza?

15 Ecco, le nazioni son come una goccia da un secchio,

contano come il pulviscolo sulla bilancia;

ecco, le isole pesano quanto un granello di polvere.

16 Il Libano non basterebbe per accendere il rogo,

nรฉ le sue bestie per lโ€™olocausto.

17 Tutte le nazioni sono come un nulla davanti a lui,

come niente e vanitร  sono da lui ritenuteโ€.

I Profeti si scagliano contro quelli che vogliono dare consigli a Dio:

Is 55, 8-9: โ€œ8 Perchรฉ i miei pensieri non sono i vostri pensieri,

le vostre vie non sono le mie vie – oracolo del Signore.

9 Quanto il cielo sovrasta la terra,

tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,

i miei pensieri sovrastano i vostri pensieriโ€.

Allora Gesรน rimette a posto Pietro, e gli dice: โ€œOpรฌso mou!โ€, โ€œSeguimi, vaโ€™ dietro, vammi al seguito, torna indietro, non metterti alla pari, torna a fare il discepoloโ€. Bisogna capire bene questi versetti perchรฉ hanno una ricchezza particolare. Noi, servi inutili, non possiamo dare consigli a Dio. Certo per il mondo ebraico era inconcepibile che il Messia fosse scomunicato dal potere religioso: poteva essere al massimo scomunicato da quello politico. Ecco quindi lo scandalo che ne deriva, ma Gesรน dice chiaramente al versetto 38: โ€œChi si vergognerร  di me e delle mie parole, io mi vergognerรฒ di luiโ€. Gesรน ci scandalizza, Gesรน ci sorprende. Il disegno, la logica di Dio a volte ci scandalizzano e noi diciamo: โ€œSignore, non devi fare cosรฌ!โ€. Gesรน ci dice: โ€œTorna al tuo posto, seguimi, metti dietro, obbedisci, sono io che so dove portatiโ€.

Gesรน chiama Pietro Satana: โ€œVade retro, Satanaโ€. Satana vuol dire ostacolo, inciampo: โ€œTu ostacoli il cammino della salvezzaโ€. Il Satana รจ colui che ostacola il nostro cammino verso il Signore. Gesรน non ha avuto paura di dire primo Papa che era Satana, altro che โ€œSantitร โ€. Lo ha chiamato Satana: in Marco cโ€™รจ innanzitutto la proclamazione della veritร .

  1. Insegnamento

(vedi Mt 16, 24-28; Lc 9,23-27; Gv 12,25)

34 Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: ยซSe qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 35 Perchรฉ chi vorrร  salvare la propria vita, la perderร , ma chi perderร  la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverร . 36 Che giova infatti allโ€™uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? 37 E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima? 38 Chi si vergognerร  di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dellโ€™uomo si vergognerร  di lui, quando verrร  nella gloria del Padre suo con gli angeli santiยป.

Come prima abbiamo detto, ci sono tre annunci della Passione, tre insegnamenti, tre manifestazioni di gloria. Quali sono gli insegnamenti dopo il primo annuncio di Passione?

  1. Il discepolo non si misura in base a ciรฒ che ha. Il seguace di Cristo si misura in base a ciรฒ che perde, a ciรฒ che dona.
  2. La distinzione principale รจ conoscere se stessi o conoscere Gesรน. Il discepolo e colui che disconosce, che rinnega se stesso, ma conosce Gesรน. Il verbo ebraico รจ โ€œjadahโ€: รจ il verbo della conoscenza, che significa amore, รจ la conoscenza carnale. Il discepolo รจ colui che deve disconoscere se stesso, cioรจ perdere sรฉ per amare Dio. La Chiesa primitiva ha davanti a sรฉ esempi in cui viene rinnegato il Maestro per salvare la vita del discepolo, a partire da Pietro (โ€œNon conosco quellโ€™uomoโ€, il famoso tradimento a casa di Pilato: Mc 14,71), fino ad arrivare a quelli che durante le persecuzioni hanno salvato la loro vita rinnegando il Signore. Quindi queste sentenze risuonavano vivissime, bruciavano nella chiesa di Marco, che era sottoposta alla persecuzione di Nerone, la grande persecuzione di Roma. Anche noi oggi dobbiamo seguire questo discorso, oggi in cui abbiamo una mentalitร  dove ciรฒ che conta รจ la realizzazione personale: chi non aspira a realizzarsi pienamente? Gesรน invece ci dice che noi dobbiamo disconoscere la nostra realizzazione, e cercare la sua realizzazione, quella del suo Regno: solo se avremo creduto alla realizzazione del suo regno riusciremo anche a realizzare noi stessi.

La legge di Cristo รจ rinnegare se stessi: lo diciamo ai nostri figli, ai nostri nipoti, di rinnegare se stessi, ai ragazzi dellโ€™oratorio, ai bambini a cui facciamo catechismo? No, invece facciamo di tutto per realizzarli: allora la palestra, il nuoto, la danza, il tennis, il corso di inglese a tre anni, il corso di musicaโ€ฆ Poi magari non vanno in chiesa e non pregano.

Non insegniamo loro che la vera felicitร  รจ il donarsi, รจ spendersi per gli altri, e non insegniamo che nella vita cโ€™รจ anche il dolore: lโ€™importante รจ realizzarsi. La logica di Cristo รจ unโ€™altra: รจ disconoscere se stessi per conoscere Gesรน. Disconoscere se stessi vuol dire conoscere la logica del โ€œServoโ€ e non conoscere altro che la volontร  di Dio. ย La missione del Capo รจ la stessa del discepolo; in comunione con Cristo, anche noi prendiamo la nostra croce, in una vita di servizio, di dono, e di Fede anche nella prova e nella sofferenza.

I rabbini avevano interpretato la figura del โ€œServo di Dioโ€ di Isaia 53 in senso collettivo, riferita cioรจ a un popolo chiamato a portare i peccati del mondo, a soffrire, a morire, a essere sacrificato: รจ la missione di Israele. Solo Cristo muore, ma il suo corpo mistico, che รจ la chiesa, misteriosamente muore per il mondo. Paolo dirร  in 1 Cor 1,24: โ€œSono felice di soffrire per voi. Con le mie sofferenze completo รจ ciรฒ che Cristo soffre a vantaggio del suo corpo, cioรจ della Chiesaโ€. Paolo non vuole dire che manchi qualche cosa in senso ontologico perchรฉ il sacrificio di Cristo sia completo e perfetto, ma vuole dire che anche noi nelle nostre sofferenze partecipiamo alle sofferenze di Cristo: siamo un corpo che soffre con il Capo, misteriosamente, siamo anche noi sulla croce fino alla fine dei tempi, quando questโ€™unico sacrificio giร  realizzato si realizzerร  anche allโ€™interno della storia e non solo in un piano di Fede.

Carlo Miglietta