Tempo di Natale I, Colore Bianco – Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 1
Camminare nella luce che viene incontro
In questi giorni ancora avvolti dalla luce del Natale, la Parola di Dio ci invita a rallentare il passo e a guardare con attenzione ciò che accade quando Dio entra davvero nella vita dell’uomo. Non con gesti clamorosi, ma con una luce discreta che chiede di essere accolta, riconosciuta e vissuta nell’amore.
1Gv 2,3-11
Chi ama suo fratello, rimane nella luce.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli miei, da questo sappiamo di avere conosciuto Gesù: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di rimanere in lui, deve anch’egli comportarsi come lui si è comportato.
Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto da principio. Il comandamento antico è la Parola che avete udito. Eppure vi scrivo un comandamento nuovo, e ciò è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera.
Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.
Parola di Dio.
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Dal Sal 95 (96)
R. Gloria nei cieli e gioia sulla terra.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome. R.
Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie. R.
Il Signore ha fatto i cieli;
maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario. R.
Vangelo del giorno di Lc 2,22-35
Luce per rivelarti alle genti.
Dal Vangelo secondo Luca
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
Parola del Signore.
Ascolta il commento
La prima lettera di Giovanni ci parla con parole semplici e dirette: conoscere Dio non è una questione astratta, ma una esperienza che si verifica nella vita concreta. Chi dice di conoscerlo, cammina nella luce; e questa luce si riconosce dall’amore. Non un amore generico o sentimentale, ma un amore che prende forma nei gesti, nelle relazioni, nella capacità di non chiudere il cuore all’altro. Camminare nella luce significa lasciarsi illuminare passo dopo passo, senza scorciatoie, senza illusioni: è un cammino che passa dalla fedeltà quotidiana e dalla scelta di non rimanere nelle tenebre dell’egoismo.
Il Salmo 95 allarga lo sguardo e ci invita alla gioia. È come se, dopo aver ascoltato l’appello alla coerenza dell’amore, la creazione stessa si unisse al canto. La terra, i cieli, il mare e i campi esultano perché il Signore viene. Non è una gioia superficiale, ma una gioia profonda, radicata nella certezza che Dio non resta lontano: viene per giudicare il mondo con giustizia e fedeltà. È una presenza che ristabilisce l’ordine, che ridona senso, che rimette in piedi ciò che è ferito. La luce non è solo per il cuore del credente, ma per tutta la storia.
Nel Vangelo, questa luce prende un volto concreto. Gesù viene portato al tempio, fragile e silenzioso, tra le braccia di Maria e Giuseppe. È un gesto semplice, quasi nascosto, ma dentro quel gesto si compie una promessa antica. Simeone, uomo dell’attesa, riconosce ciò che altri non vedono: quella vita offerta è la salvezza preparata per tutti i popoli. La luce che Giovanni annuncia e che il Salmo canta ora è lì, davanti agli occhi, eppure chiede uno sguardo capace di riconoscerla.
Simeone stringe il bambino e, nello stesso tempo, accetta che la luce non elimini il dolore. La salvezza passa anche attraverso il segno della contraddizione, attraverso una spada che attraversa il cuore. La luce vera non illude, non evita la fatica del vivere, ma la attraversa e la trasforma. È una luce che chiede di essere accolta non solo con entusiasmo, ma con fiducia.
Così i tre testi si intrecciano come un unico racconto: conoscere Dio significa camminare nella luce dell’amore; questa luce fa cantare la creazione intera; e questa stessa luce si lascia incontrare nella fragilità di un bambino, consegnato alla storia degli uomini. Non siamo chiamati a possederla, ma a lasciarci guidare da essa, giorno dopo giorno.
🌿 Commento finale
In questa liturgia, la Parola ci consegna una certezza semplice e profonda: la luce di Dio è già presente, viene incontro a noi e chiede solo di essere accolta e vissuta nell’amore. Camminare nella luce significa diventare, a nostra volta, segno di quella salvezza che Dio continua a offrire al mondo.
