Tempo di Avvento III, Colore Viola – Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 3
Nel segno della promessa che prende carne
In questi giorni che precedono il Natale, la Parola di Dio ci invita a rallentare il passo e ad ascoltare il filo profondo che attraversa la storia della salvezza. Non siamo davanti a testi isolati, ma a una sola voce che, da generazione in generazione, annuncia una promessa fedele: Dio mantiene la sua parola e la conduce fino a noi.
Gen 49,2.8-10
Non sarà tolto lo scettro da Giuda.
Dal libro dei Numeri
In quei giorni, Giacobbe chiamò i figli e disse:
«Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe,
ascoltate Israele, vostro padre!
Giuda, ti loderanno i tuoi fratelli;
la tua mano sarà sulla cervìce dei tuoi nemici;
davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre.
Un giovane leone è Giuda:
dalla preda, figlio mio, sei tornato;
si è sdraiato, si è accovacciato come un leone
e come una leonessa; chi lo farà alzare?
Non sarà tolto lo scettro da Giuda
né il bastone del comando tra i suoi piedi,
finché verrà colui al quale esso appartiene
e a cui è dovuta l’obbedienza dei popoli».
Parola di Dio.
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Dal Sal 71 (72)
R. Venga il tuo regno di giustizia e di pace.
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto. R.
Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero. R.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra. R.
Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato. R.
Vangelo del giorno di Mt 1,1-17
Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide.
Dal Vangelo secondo Matteo
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Àcaz, Àcaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.
Parola del Signore.
Giacobbe, ormai anziano, raduna i suoi figli. Le sue parole non sono semplici ricordi familiari: sono benedizioni che guardano lontano, come uno sguardo che attraversa il tempo. In Giuda si concentra una promessa particolare: da lui non verrà meno lo scettro, da lui nascerà colui al quale i popoli obbediranno. È un linguaggio antico, solenne, ma vivo. È la certezza che Dio guida la storia anche quando essa sembra frammentata, segnata da limiti e fragilità umane.
Il Salmo raccoglie questa attesa e la trasforma in preghiera. Non canta un potere che opprime, ma un re che difende i poveri, salva i miseri, porta giustizia e pace. È un regno che non si impone con la forza, ma cresce come una benedizione silenziosa, come pioggia che scende sulla terra assetata. La promessa fatta a Giuda prende il volto di una speranza universale: un mondo riconciliato, dove la giustizia non è un’idea astratta, ma una cura concreta per chi è più fragile.
Nel Vangelo, questa lunga attesa si fa sorprendentemente concreta. Matteo ci conduce attraverso una genealogia che, a prima vista, potrebbe sembrare solo un elenco di nomi. In realtà è una confessione di fede. Dentro questa storia ci sono re e peccatori, donne inattese, scelte luminose e cadute dolorose. Nulla viene cancellato. Tutto viene assunto. Dio non sceglie una linea pura e senza ombre, ma una storia vera, attraversata dal peccato e dalla grazia.
E proprio qui si compie la promessa: Gesù nasce dentro questa umanità reale. Lo scettro annunciato non è un segno di dominio, ma una croce; il re giusto del Salmo è il Figlio che si fa servo; la benedizione promessa ai popoli prende carne in un bambino che condivide fino in fondo la nostra condizione.
Questa Parola ci raggiunge oggi, mentre anche noi portiamo una storia fatta di luci e ferite. Ci ricorda che Dio non si stanca di scrivere la salvezza dentro le pieghe della nostra vita. Ogni nome, ogni passaggio, anche quelli che sembrano insignificanti o sbagliati, possono diventare luogo di fedeltà e di compimento.
🌿 Commento finale
Avvicinandoci al Natale, impariamo a rileggere la nostra storia con lo stesso sguardo di Dio: uno sguardo che non elimina, ma redime; che non accelera, ma attende; che non promette illusioni, ma una presenza. La promessa è compiuta, e continua a compiersi, anche in noi.
