Commento alle letture del Vangelo del 5 febbraio 2017 – Carla Sprinzeles

- Pubblicitร  -

Le letture di oggi mettono al centro l’immagine della luce.

La metafora della luce ci รจ utile per capire le condizioni per svolgere la missione e qual รจ il contenuto della missione.
La luce, come tale, non si vede, le onde luminose sono fuori della portata visiva, noi vediamo gli oggetti illuminati. Essere luce, di per sรฉ, vuol dire essere invisibili.

Noi non siamo fonte di luce, perchรฉ la luce รจ da Dio, nella metafora usata da Gesรน, che dice: “Vedano le vostre opere buone e rendano gloria a Dio”. Lui รจ la fonte, Lui รจ la luce.
La luce illumina gli ambiti oscuri e richiede trasparenza interiore.

ISAIA 58, 7-10
La prima lettura elenca proprio gli ambiti dove la luce deve apparire.
E’ un testo del secondo Isaia. A Gesรน รจ molto caro questo profeta dell’esilio, che aveva raccolto diversi scritti e li aveva aggiunti poi al libro del profeta Isaia.

Gesรน ha maturato la sua scelta messianica proprio sulla falsariga di questo profeta, che ha anticipato i tempi: in fondo molte proposte fatte da Gesรน sono lo sviluppo di queste intuizioni del profeta dell’esilio, di cui non sappiamo neppure il nome, ma che ha scritto parole luminose.

- Pubblicitร  -

“Spezza il tuo pane con l’affamato, introduci in casa tua i miseri senza tetto, vesti chi รจ nudo.
Allora la tua luce sorgerร  come l’aurora”. E poi dopo dice: “Se toglierai in mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se offrirai il pane all’affamato, se sazierai chi รจ digiuno, allora brillerร  tra le tenebre la tua luce, la tua oscuritร  sarร  come il meriggio”.

E’ molto chiaro questo discorso: la luce deve pervenire lร  dove c’รจ miseria, dove c’รจ oppressione, dove c’รจ morte, dove c’รจ persecuzione.
Gesรน tradurrร  molto bene tutto questo nelle beatitudini, che abbiamo visto domenica scorsa.

E le beatitudini, l’abbiamo visto, indicano proprio ambiti verso i quali l’azione di Dio รจ rivolta, verso i quali la luce deve risplendere.
Piรน che sulla base personale รจ rivolto a tutti, al popolo: cioรจ l’affamato, il perseguitato, il povero, l’emarginato รจ un male di tutta la societร , per cui l’impegno di dedicare la propria vita รจ per il bene di tutti. Se io curo solo il mio bene, se mi interesso solo della mia comoditร , della mia ricchezza, io opero contro il bene comune e quindi poi si riversa sui piรน deboli, i piรน incerti, i piรน emarginati.

Per questo l’azione salvifica รจ rivolta agli ultimi, ai poveri.
Quindi la luce deve essere rivolta dove c’รจ oppressione, ingiustizia, dove ci sono le tenebre.
In Giudea forse mancano guide credibili, non ci si intende, non c’รจ amalgama sociale.
Il profeta avverte la necessitร  di intervenire, Dio stesso glielo ordina.

Il Signore non chiede il digiuno religioso, ma un’autentica conversione, che si manifesti in nuove relazioni di giustizia sociale e di misericordia verso i poveri e i miseri.
Il risultato complessivo di cui Israele godrร  รจ espresso con il simbolo della luce: “Allora brillerร  nelle tenebre la tua luce, la tua oscuritร  sarร  come il meriggio”.

Altre volte i profeti erano intervenuti contro un culto a Dio senza connessione con la giustizia verso i piccoli e i poveri, ma l’anonimo discepolo di Isaia assegna un ruolo di segno e di luce di coerenza religiosa in una comunitร  disgregata e disorientata dei rimpatriati in Giudea.

Quando non si รจ in situazioni ben organizzate e di maggioranza, con relative guide etiche e religiose, quando si รจ in diaspora e in minoranza, รจ assai urgente che ciascuno assolva al ruolo di segno e di “luce” verso gli altri.

MATTEO 5, 13-16
Amici, abbiamo visto, nella prima lettura di oggi, che il fedele รจ luce perchรฉ cammina nella gloria del suo Signore e la manifesta al mondo mediante le opere.
Matteo riprende qui lo stesso concetto: il cristiano รจ luce del mondo perchรฉ segue Cristo, che รจ la luce del mondo e perchรฉ come Cristo, agisce e perciรฒ illumina.

C’รจ una seconda metafora: il sale, che serve solo se รจ usato, esattamente come la luce, che serve se si pone in alto. Il cristiano deve dare testimonianza al mondo, illuminare chi รจ nelle tenebre avvicinandolo cosรฌ al Padre.
Al cristiano non รจ consentito vivere il rapporto con Dio come un fatto privato o soltanto interiore.

Tra il dire e il fare non ci dev’essere frattura, altrimenti รจ una farsa la nostra vita.
Siamo il sale della terra? Laluce del mondo? In che senso?
Il sale dร  sapore, la luce permette di vedere chiaro.
Quale sapore dare alla vita? Quale chiarezza per il mondo?

La vita di tante persone oggi si svolge nella noia, nella depressione, nella fuga in divertimenti spossanti o in un lavoro che funge da alibi all’assenza di senso.
Come ridare sapore e luce al grigio uniforme di queste esistenze? Il vangelo รจ capace sรฌ o no di cambiare una vita?
Eppure pochi vedono nella fede la fonte di senso e di illuminazione; anzi, generalmente il credo che professano ogni domenica incide poco o niente nel loro quotidiano.

E’ davvero un Dio un po’ noioso quello dei buoni praticanti!
Quando una volta, in una sede aziendale, si รจ parlato di dimensione contemplativa dell’esistenza, degli atei hanno chiesto alla relatrice se questa realtร  fosse aperta ed accessibile anche a loro.
La gente cerca sicurezza e trova sette, ha sete di senso e trova il nostro moralismo.

A causa della nostra insicurezza di gente di poca fede, abbiamo soffocato dentro regole fredde il fuoco acceso da Cristo. E pensare che basterebbe scoprire il Bene presente in tutto, anche in ciรฒ che vediamo negativo e credere che dipende da noi aprire spazi nuovi!

Ma gli uomini depressi del nostro tempo, come troveranno la strada della salvezza, se nessuno dice loro la propria esperienza con il linguaggio di tutti?
“Come potranno credere, senza aver sentito parlare del Signore?”, dice san Paolo.

A suo tempo, san Domenico fondรฒ un Ordine religioso destinato a predicare la veritร , Francesco chiese al papa di poter proclamare il vangelo sulle piazze, perchรฉ la gente era prigioniera di teorie ingannevoli: nessuno piรน era in grado di parlare di Dio in modo semplice.

Neppure oggi gli uomini conoscono il sapore della vita perchรฉ Dio non รจ annunciato con parole che trovano eco nella loro mentalitร .
“Essere pronti a dar ragione della speranza” esige scoprirsi salvati attraverso l’esperienza dolorosa della “spina nella propria carne” e della compassione, maturata in un approfondimento rigoroso e assiduo alle cose di Dio.
Sarร  mai possibile annoiarsi studiando l’Amore, la Veritร , la Bellezza?

Il nostro tempo ha bisogno di predicatori che abbiano portato la Parola nel cuore e l’abbiano talmente elaborata da poterla restituire carica di vita agli uomini con le parole d’oggi.

Amici, oggi tocca a noi portare il messaggio d’Amore a chi ci passa a fianco, con le parole che escono dal cuore, ma soprattutto con la nostra vita, non รจ semplice ma ciรฒ che ci conforta รจ non siamo noi la fonte, non siamo noi il bene che si esprime con il nostro amore, non siamo noi la giustizia che tentiamo di introdurre nei progetti, non siamo noi la ricchezza di vita che si esprime nella fraternitร , nella comunione con gli altri: siamo solo il riflesso di una Realtร  molto piรน grande.

A cura di Carla Sprinzeles | via Qumran

[toggle title=”LEGGI IL VANGELO” state=”close”]

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 5 Febbraio 2017 anche qui.

V Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 5, 13-16
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrร  render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.

Voi siete la luce del mondo; non puรฒ restare nascosta una cittร  collocata sopra un monte, nรฉ si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perchรฉ faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.

Cosรฌ risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perchรฉ vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che รจ nei cieli”.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 05 – 11 Febbraio 2017
  • Tempo Ordinario V, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

[/toggle]

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Altri Articoli
Related

Liturgia della Parola in LIS di giovedรฌ 25 dicembre 2025

Le letture della Notte di Natale in LIS (Lingua...

Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2025 โ€“ Sussidio Avvento CEI – Messa della Notte

ยซUn bambino รจ nato per noiยป (Is 9,1-6) Tutta la...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

padre Ezio Lorenzo Bono – Commento al Vangelo di lunedรฌ 22 dicembre 2025

UN CANTO NEL GREMBO I. Cosa succede quando una donna...