[ads2]Oggi la liturgia ci propone il tema della misericordia di Dio, Gesรน รจ venuto a rivelarci che Dio รจ misericordioso, ma la gente rifiuta questa immagine, รจ scandalizzata che Gesรน vada ad alloggiare da un peccatore.
C’รจ anche un invito alla conversione, al cambiamento, che non riguarda solo gli altri o il nostro passato. Noi facilmente ci consideriamo giusti, perchรฉ osserviamo la legge, preghiamo, andiamo in chiesa, seguiamo la legge morale.
Occorre accogliere ogni giorno l’offerta di vita che Dio ci fa, l’invito, la sollecitazione al cambiamento, rendere possibile a Dio di esprimere la novitร di vita attraverso di noi.
Se noi restiamo quelli di prima, e siamo sicuri di essere giร a posto, come la parabola del fariseo della settimana scorsa, trascuriamo il dono di Dio.
La conversione รจ richiesta a chi ha ricevuto di piรน dalla vita, la storia richiede sempre novitร di vita.
Anche Gesรน ha vissuto un profondo cambiamento, giorno dopo giorno, ha espresso l’amore attraverso la fedeltร quotidiana fino all’amore estremo della Croce. Se Gesรน non fosse stato fedele non ci sarebbe stata la resurrezione.
SAPIENZA 11,22 – 12,2
La prima lettura รจ una stupenda pagina del libro della Sapienza, un’opera scritta in greco, ormai alle soglie dell’era cristiana, vuol far conoscere ai pagani le ricchezze della fede dell’antico testamento.
In questo brano vengono descritte le opere meravigliose della sapienza divina nel corso della storia.
L’assoluta grandezza di Dio รจ espressa con due immagini del mondo: esso รจ come “polvere sulla bilancia – dunque senza alcun peso – e come “stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra” che dunque evapora presto e non ha consistenza.
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Di fronte a questo mondo piccolo e debole, la grandezza di Dio non si esprime nel prevalere con la forza, ma “nella compassione verso tutti” e nel “chiudere gli occhi sui peccati degli uomini”, con l’esercizio di una longanimitร che si propone un unico scopo: che gli uomini trovino la strada della conversione.
L’amore vuole mantenere in vita tutti gli esseri.
Dio ha infuso in ogni essere “il suo spirito incorruttibile” e ciรฒ vale soprattutto per l’uomo fatto a sua immagine e somiglianza.
Il fatto di esistere costituisce per la creatura cosciente una prova che Dio lo ama.
“Come potrebbe sussistere una cosa se tu non l’avessi voluta?
Raramente la fede di Israele ha espresso con altrettanta forza l’universalitร della misericordia di Dio per i peccatori.
Dio ha fiducia nelle possibilitร di bene dell’uomo creato, anche se peccatore, “ha compassione” delle proprie creature e sa attendere sicuro; come padre buono assicura sempre un nuovo inizio.
Tutto ciรฒ perchรฉ “il Signore รจ amante della vita”.
Tutto ciรฒ che รจ morte, non รจ opera di Dio.
Bella l’affermazione: “Tu correggi a poco a poco”.
Si tratta di una premura che Dio esercita per guadagnare completamente l’uomo al proprio amore, perchรฉ creda nel Signore.
LUCA 19, 1-10
Oggi nel brano del Vangelo si legge la descrizione dell’incontro con Zaccheo, capo dei pubblicani, ci fa vedere il cammino di conversione che siamo invitati a percorrere.
Il primo passo รจ il “desiderio”: qui Zaccheo desidera vedere “quale fosse Gesรน”, non pensate che Zaccheo sia uscito di casa perchรฉ voleva convertirsi: avvertiva in fondo qualcosa, un bene che lo sollecitava, ma poteva esprimersi come curiositร , come desiderio di conoscere una persona di cui parlava molta gente.
Il secondo momento รจ la “chiamata”. Gesรน veniva accolto nel suo peregrinare da persone con un certo benessere, perchรฉ potessero accogliere molte persone in casa e dare loro da mangiare.
Gesรน si invita: aveva saputo che c’era una persona ricca anche abbastanza per bene, anche se capo dei pubblicani, considerato dalla gente, traditore e ladro.
Anche per noi il bisogno degli altri รจ una chiamata.
Zaccheo “pieno di gioia” risponde.
Il terzo passo รจ la presa di coscienza della situazione di ingiustizia: era molto ricco, mentre c’erano molti poveri a Gerico, attorno a lui.
Zaccheo prende la decisione:”Metร dei miei beni la do ai poveri”!
Poi c’รจ il quarto momento: la presa di coscienza del peccato commesso: “Se ho rubato, restituisco quattro volte tanto. Zaccheo รจ orientato verso la restituzione.
Inaugurando il suo ministero pubblico nella sinagoga di Nazareth, Gesรน aveva inaugurato una nuova era, l’era del giubileo perpetuo.
“Oggi” aveva detto il Messia inaugura un tempo nuovo: la reintegrazione dei poveri nella societร , il perdono, il condono, la liberazione, espressioni dell’anno giubilare, dovranno essere la nuova modalitร di vita dei suoi discepoli, ogni giorno, sempre.
Pochi lo capirono e lo seguirono: qualche donna peccatrice, alcuni pescatori ignoranti, qualche doganiere disprezzato.
Il tempo del nuovo giubileo entra con Gesรน nella casa di Zaccheo e questo ricco corrotto ritrova a un tratto il suo cuore bambino e reinventa la libertร giubilare: “Io do la metร dei miei beni ai poveri, e se ho frodato restituisco quattro volte tanto.”
Fossimo tutti come Zaccheo! Non ci sarebbe piรน bisogno d’indire nuovi giubilei, se ogni discepolo di Crsto potesse, nel suo piccolo, dare la metร dei suoi beni ai poveri, restituire per le sue frodi quattro volte tanto, in una parola vivere nell’era del giubileo perpetuo, instaurato dal Signore!
Allora sรฌ la salvezza entrerebbe nel vecchio mondo inquinato e violento, la pace fiorirebbe come per incanto, la gioia aprirebbe nuove strade di relazione tra gli individui, popoli e continenti; allora sรฌ che il Signore sarebbe veramente annunciato, testimoniato e troverebbe spazio per renderci concretamente, fin d’ora, partecipi della resurrezione.
“Il Figlio dell’uomo รจ venuto a cercare e a salvare ciรฒ che era perduto” persino il nostro mondo egoista, la nostra religiositร ipocrita, perchรฉ “anche noi siamo figli di Abramo”.
Oggi ci รจ chiesto un grosso passo, aiutiamoci a farlo…
A cura di Carla Sprinzeles | via Qumran
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XXXI Domenica del Tempo Ordinario – Anno C
- Colore liturgico: verde
- ย Sap 11,22 – 12,2; Sal 144; 2 Ts 1,11 – 2,2; Lc 19, 1-10
Lc 19, 1-10
Dal Vangelo secondo Luca
1Entrรฒ nella cittร di Gerico e la stava attraversando, 2quandโecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 3cercava di vedere chi era Gesรน, ma non gli riusciva a causa della folla, perchรฉ era piccolo di statura. 4Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salรฌ su un sicomรฒro, perchรฉ doveva passare di lร .
5Quando giunse sul luogo, Gesรน alzรฒ lo sguardo e gli disse: ยซZaccheo, scendi subito, perchรฉ oggi devo fermarmi a casa tuaยป. 6Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. 7Vedendo ciรฒ, tutti mormoravano: ยซร entrato in casa di un peccatore!ยป.
8Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: ยซEcco, Signore, io do la metร di ciรฒ che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tantoยป. 9Gesรน gli rispose: ยซOggi per questa casa รจ venuta la salvezza, perchรฉ anchโegli รจ figlio di Abramo. 10Il Figlio dellโuomo infatti รจ venuto a cercare e a salvare ciรฒ che era perdutoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 30 Ottobre – 05 Novembre 2016
- Tempo Ordinario XXXI, Colore verde
- Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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