Commento alle letture del Vangelo del 27 novembre 2016 – Carla Sprinzeles

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Cosa vuol dire “avvento”?

“Venuta di Dio nella nostra vita, nella nostra piccola storia, nella nostra esistenza personale: รจ un’irruzione di una forza che rende possibile il cammino.”
C’รจ un capovolgimento di prospettive: non siamo noi ad andare verso il futuro, รจ l’azione di Dio che viene verso di noi e ci consente di diventare ciรฒ che ancora non siamo.
L’atteggiamento che rende possibile questo capovolgimento รจ la “speranza”.
Sono quattro settimane di “avvento”: รจ un tempo di educazione alla speranza!

Se consideriamo assoluti dei beni transitori, tipo se pensiamo: “Quando sarรฒ lรฌ, quando avrรฒ sposato quella persona, quando avrรฒ quella somma di danaro…avrรฒ risolto i miei problemi”, siamo idolatri.
L’atteggiamento conseguente รจ la disperazione, l’abbattimento, il non porre la fiducia in Dio, difatti se riponiamo la fiducia in noi e nelle cose, presto siamo delusi.
Anche quando tutto crolla, tutto fallisce, sappiamo che tutto puรฒ ricominciare, perchรฉ la forza della vita รจ molto piรน grande delle creature, di tutte le energie create.

Noi spesso viviamo la nostra esistenza non con l’atteggiamento di chi aspetta una venuta, ma come se noi programmassimo la nostra vita, abbiamo l’illusione e la presunzione di essere noi a decidere cosa deve avvenire.
E’ come se dicessimo di fronte all’aurora, che l’alba che fa venire il sole, mentre sappiamo che รจ il sole che avvicinandosi annuncia che sta per venire.
Altrettanto รจ la vita che viene incontro a noi. Noi non stiamo andando verso un traguardo, รจ il traguardo che si sta avvicinando, che ci sta offrendo nuove possibilitร .
L’atteggiamento dell’avvento รจ di chi non sa, ma dร  fiducia, รจ un allenamento alla speranza!

ISAIA 2, 1-5

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L’immagine che ci dร  Isaia nella prima lettura รจ quella di un grande corteo di popoli che convergono “nella luce del Signore” verso la “cittร  della pace”.
E’ questo รจ il compito dell’uomo: creare pace, affinchรฉ gli uomini possano camminare secondo le vie del Signore.
Questo testo esprime il senso di attesa e di speranza che sta al centro del tempo di Avvento.
Entrando in merito alla visione descritta, si possono cogliere tre nuclei.

Innanzitutto dicendo “alla fine dei giorni”, non riguarda l’al di lร , ma riguarda questa storia, questo mondo, “il futuro dei giorni”, si puรฒ tradurre.
Il primo nucleo riguarda il movimento: “si innalzerร ..affluiranno..verranno…saliamo..possiamo camminare”. Il centro di tutto รจ il monte Sion, da Dio reso stabile.
Indica un preciso ideale di umanitร : รจ un’umanitร  riscattata, in un cammino verso l’unitร , la solidarietร , la cooperazione: sembra un fiume che va verso l’alto.

La seconda dimensione simbolica รจ costituita dalla parola…” messaggio..diranno…ci insegni…la parola del Signore”.
Si parla piรน volte della “casa del Signore”. Si suggerisce cosรฌ il motivo del dimorare di Dio tra di noi, motivo che รจ assai caro a Isaia, il profeta dell’annuncio di un Dio che vuol essere l’Emmanuele, il Dio con noi.
La parola esce dalla casa di questo Dio, che dimora con gli uomini, proprio per affrettare l’abbraccio, l’incontro. Proprio perchรฉ Dio ha immesso nella storia la propria parola, gli uomini riprendono a comunicare tra di loro, a sorreggersi nelle difficoltร .

Infine si parla di cambiamento dalla guerra alla pace..”molti popoli spezzeranno le loro spade e ne faranno degli aratri, delle loro lance faranno delle falci”.
La promessa di Dio non dice che verranno annullate delle energie dell’umanitร  perchรฉ sono usate male, ma che grazie alla parola del Signore e alla sua scuola di pace, le medesime energie di morte diverranno energie di vita a servizio dell’umanitร  piรน vera.

MATTEO 24, 37-44

Il messaggio centrale di oggi รจ: “Vegliate dunque”, “siate pronti”, ma per capire il senso dobbiamo chiederci per che cosa vegliare, a che cosa prepararci?
Gli eventi della storia e della nostra vita personale a cui prepararci non possono essere programmati, ma avvengono, accadono, si avvicinano a noi, non sono da noi conosciuti.
Occorre stare attenti ai segni che accadono, per coglierne i limiti, le insufficienze, le deviazioni.
“Vigilate” ossia tenete gli occhi aperti, guardate cosa sta succedendo, poi “siate pronti”, ossia siate pieni del dono della vita, che diventa dono per i fratelli.

Una donna รจ stata uccisa. Usciva dall’universitร  dove insegnava, andava verso la sua macchina, quando un uomo l’ha aggredita e strangolata dopo averla violentata. Perchรฉ lei? Perchรฉ quel giorno? Il vangelo dice “Uno sarร  preso l’altro lasciato”.
Cristo, continuamente, ripete e dimostrerร  con la propria morte e resurrezione che non รจ la fine di questa vita che bisogna temere. Che cosa allora?
Dobbiamo temere di non accorgerci della vera vita che si svolge nella filigrana di questa esistenza terrena, che รจ quella stessa di Dio che anima la nostra.

La realtร  umana รจ infinitamente preziosa se la manifesta, mentre resta come un sonno chiuso se si ferma alle cose immediate, se non si sveglia alla vita che non muore.
Lungo la storia, la spiritualitร  ha oscillato tra l’insistenza sulla vita dopo la morte o su quella di questa terra. Si sottolineava la ricompensa nell’eternitร .
La nostra mentalitร  รจ diversa, ma ci manca spesso la convinzione che l’oltre si costruisce oggi.
L’Avvento ci richiama ogni anno la doppia trama della nostra vita: se non viviamo con gli occhi attenti a ciรฒ che non appare, non ci accorgiamo di nulla; siamo come chi mangiava, beveva e si sposava prima del diluvio senza accorgerci che la violenza che dilagavaavrebbe necessariamente portato a catastrofi. Non siamo in grado di leggere i segni dei tempi.

“Vegliare” รจ invece mangiare, bere, sposarsi, lavorare e pregare con il cuore aperto al senso del reale di quello che facciamo.
Saziarci senza preoccuparci di chi non ha niente, sposarci con superficialitร  trattando l’altro come oggetto di piacere o come strumento per colmare il nostro vuoto, esercitare la nostra professione senza preoccuparci di chi non riesce a trovare un posto di lavoro, รจ vivere senza accorgerci del significato della vocazione umana.
Siamo venuti alla luce per essere somiglianti a Dio, cioรจ al Bene infinito, che si vuole esprimere nel breve spazio di una vita umana e rivelarsi al nostro mondo attraverso dei gesti.
“Vegliare” รจ raccogliere il bene che si propone in ogni situazione, รจ uscire dalla ristrettezza dell’egoismo per accettare l’invito evangelico a condividere con tutti.

“Vegliare” รจ credere che il bene dell’umanitร  รจ nelle nostre mani per l’oggi, che siamo servi e trasparenza del Bene per diffonderlo.

Abbiamo quattro settimane per allenarci a vegliare e essere pronti al bene che la vita vuole offrire attraverso di noi a chi ci vive a fianco.

A cura di Carla Sprinzeles | via Qumran

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Prima domenica di Avvento

Mt 24, 37-44
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซCome furono i giorni di Noรจ, cosรฌ sarร  la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noรจ entrรฒ nell’arca, e non si accorsero di nulla finchรฉ venne il diluvio e travolse tutti: cosรฌ sarร  anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrร  portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrร  portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perchรฉ non sapete in quale giorno il Signore vostro verrร . Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciรฒ anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 27 Novembre – 03 Dicembre 2016
  • Tempo di Avvento I, Colore viola
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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