Oggi si prosegue il discorso di Gesรน sul monte delle beatitudini, nel regno che Gesรน รจ venuto a inaugurare, il credente รจ chiamato a manifestare una qualitร d’amore che รจ incompatibile con qualunque forma di violenza. Per questo la proibizione di Gesรน non si limita alla violenza fisica, ma si estende a quella verbale, morale e religiosa. “Chiunque si adira con il proprio fratello…”
In una comunitร dove, con la scelta delle beatitudini, ognuno รจ chiamato a essere il responsabile della felicitร dell’altro, la riconciliazione con i fratelli รจ pratica abituale che precede e condiziona il rapporto con il Signore. Occorre disinnescare sul nascere la collera prima che questa degeneri, l’ira uccide l’amore, degenera nel litigio e sfocia nella rottura con l’altro. Gesรน avvisa che chi esclude l’altro dalla propria vita, esclude se stesso dal regno di Dio.
Questo ci deve far riflettere, noi a volte siamo molto superficiali e pensiamo di poter creare dei muri nel rapporto con qualcuno e mantenere i rapporti con Dio, mentre Gesรน รจ venuto a dirci che questo รจ incompatibile.
LEVITICO 19, 1-2. 17-18
La prima lettura รจ tratta dal cap. 19 del Levitico, che รจ stato redatto dalla tradizione sacerdotale per il giudaismo dopo l’esilio.
Il versetto, che anticipa la novitร del Vangelo รจ: “Amerai il tuo prossimo come te stesso.”
Ricordiamoci che il prossimo per Israele รจ considerato solo l’appartenente a Israele, mentre per Gesรน รจ allargato a tutti. Il comandamento di Gesรน andrร ancora oltre: “Amatevi, come io ho amato voi!”
Nel brano del Levitico dice: “Siate santi, perchรฉ io, il Signore sono santo”.
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Questa santitร vissuta comporta: non covare odio nel cuore; non serbare rancore e non vendicarsi; amare il prossimo come se stessi!
Come abbiamo detto il prossimo, il fratello รจ il figlio del tuo popolo, dunque, dentro l’orizzonte del clan, della razza.
Per essere precisi, si puรฒ riconoscere una porta aperta al forestiero, quando parla della vendemmia e della mietitura della messe, dice di non mietere ai margini del campo e di lasciare qualcosa per il povero e per il forestiero.
Anzi aggiunge di non opprimere il forestiero e di amarlo come te stesso, perchรฉ anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto.
Il forestiero non รจ un nemico, certamente.
Gesรน andrร oltre con i suoi “ma io vi dico…”
Il “prossimo” di Levitico 19 era giร esteso a non consanguinei.
La povertร fa scoprire molta piรน fraternitร e prossimitร di quanto non raggiungano le leggi civili del mondo della ricchezza.
MATTEO 5, 38-48
Oggi il vangelo ci propone un tema di grande attualitร : quello della giustizia e della violenza come risposta a un torto subito. Quale persona non ha un sopruso piccolo o grande da rivendicare?
Proprio mettendo in contrasto l’amore evangelico con la fame di vendetta che c’รจ nel mondo, il discorso di Gesรน indica la strada che devono percorrere i cristiani, l’esempio che devono offrire i discepoli di Gesรน con la loro vita.
Una delle antitesi piรน note, presente nel brano evangelico, รจ quella conosciuta con il detto “porgere l’altra guancia”.
“Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Io invece vi dico di non resistere al male; anzi se uno ti colpisce alla guancia destra, porgigli la sinistra”.
Gesรน si collega all’antica legge del taglione, che tendeva a limitare la vendetta, che purtroppo ancora oggi tende ad essere illimitata.
Cerchiamo di capire cosa ci vuole dire Gesรน, dicendo di porgere l’altra guancia.
Studi fatti sull’aggressivitร degli animali, dicono che quando un animale sta per essere vinto nella lotta con un altro, prima di essere ucciso si corica e offre alla vista dell’avversario le sue prti piรน deboli, l’altro allora si allontana senza piรน fargli del male.
Il Signore ci consiglia forse di imitare l’istinto degli animali per salvarci la pelle? Oppure di usare la tattica del muro di gomma al fine di evitare la spirale della violenza?
C’รจ qualcosa di piรน in queste parole?
“Amate i vostri nemici…perchรฉ siate figli del vostro Padre celeste”.
Porgere l’altra guancia non รจ quindi una reazione all’autodifesa, bensรฌ l’atto piรน squisitamente umano che possa esistere: รจ offrirsi al nemico per contenere la sua negativitร , รจ farsi amico del persecutore per impedire alla sua distruttivitร di rovinarlo. Cosรฌ ha fatto Gesรน durante la sua passione, davanti a Pilato o ai giudei.
Cosรฌ si comporta Gesรน attraverso i suoi discepoli d’oggi, che accolgono e compatiscono senza giudicare.
“Essere perfetti com’รจ perfetto il Padre nostro celeste” consiste nel guardare l’altro andando oltre la sua reazione negativa, per leggrvi una chiamata, un bisogno, una sofferenza.
E’ piรน facile, piรน immediato controbbattere all’offesa, ma in fin dei conti รจ piรน conveniente comportarci da figli del Padre celeste.
Rispondere con disprezzo o arroganza a un insulto allarga la distanza, l’incomunicabilitร , mentre darsi il tempo di elaborare il bisogno di controbattere a tono permette di giungere a “porgere l’altra guancia”, cioรจ di concedere all’altro di vuotare il sacco senza sentirsi giudicato.
La paura ci fa reagire ma, dice Giovanni nella sua prima lettera, “l’amore perfetto scaccia il timore”. Il violento ha paura e si imbatte in un’altra paura, cresce la sua angoscia, la quale si traduce in brutalitร sempre piรน distruttiva e dunque sempre piรน generatrice d’angoscia.
Accogliere l’altro cosรฌ com’รจ, contenerlo con la comprensione, รจ esporsi ai suoi colpi, ma per rivelargli di quale amore รจ avvolto, per farlo rientrare nella dinamica del non giudizio, cosรฌ da abbandonare lentamente ogni difesa e scoprire la bellezza della relazione liberata dalla paura.
Amici, quello che ci indica Gesรน non รจ facile ma porta alla serenitร , fermiamoci un attimo prima di reagire e chiediamogli aiuto perchรฉ anche noi diventiamo come lui capaci ad amare i nemici e riuscire a vedere nell’altro che ci fa del male una persona che sta male e ha paura.
A cura di Carla Sprinzeles | via Qumran
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VII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: verde
- Lv 19,1-2.17-18; Sal.102; 1Cor 3,16-23; Mt 5,38-48
Mt 5,38-48
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซAvete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dร uno schiaffo sulla guancia destra, tu pรณrgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerร ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinchรฉ siate figli del Padre vostro che รจ nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete?
Non fanno cosรฌ anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno cosรฌ anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come รจ perfetto il Padre vostro celesteยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 19 – 25 Febbraio 2017
- Tempo Ordinario VII, Colore verde
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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