Commento alle letture del Vangelo del 12 marzo 2017 – Carla Sprinzeles

- Pubblicitร  -

Oggi la liturgia ci presenta l’esperienza della trasfigurazione.
Cosa vuol dire? L’altra settimana la liturgia ci ha presentato Gesรน, che era andato nel deserto per pregare e per riflettere e aveva dovuto incontrare le tentazioni, perchรฉ doveva scegliere. Oggi, Gesรน sale sul monte per pregare e incontrare la tradizione: la legge e i profeti. La chiamata di una persona non riguarda mai solo azioni da compiere, ma di diventare, per essere in grado di fare.

Come rivelare l’amore di Dio? Come esprimere la sua misericordia nelle situazioni in cui ci veniamo a trovare? Come posso crescere come figlio di Dio in questa situazione? Ecco Gesรน si รจ posto queste domande nella preghiera sul Tabor e ha trovato risposta.

La situazione in cui Gesรน si trovava era contraria al volere di Dio, lo volevano uccidere! Gesรน riesce a essere in grado di vivere questa esperienza in modo positivo. La preghiera conduce all’illuminazione, all’essere investiti da una nuova luce, per cui vediamo le cose in modo diverso da come le vedevamo prima. La risposta ci nasce dentro, perchรฉ Dio รจ dentro. Gesรน dopo questo momento di preghiera decide di continuare il cammino fino a Gerusalemme e trova la luce e la forza per continuarlo.

GENESI 12, 1-4
Nella prima lettura si trova il Signore che chiede ad Abramo di lasciare le sue stesse radici: affetti, cultura, abitudini, spazi consueti. E’ un lasciare non fine a se stesso, ma in vista di un dono che Dio vuole consegnargli. Intanto perรฒ, deve avviarsi in una terra sconosciuta, verso una destinazione che si chiarirร  solo progressivamente.

Sia per l’aspetto del lasciare, dell’uscire da…, sia di quello del partire per.., viene chiesto ad Abramo un affidamento di se stesso ad una “parola” che gli si presenta come sovrana, reclamante un’obbedienza radicale. Peraltro va notato che la parola divina non dice che la terra verso cui Abramo andrร  sarร  migliore di quella lasciata: soltanto essa gli sarร  indicata da Dio, e la bontร  di questa terra starร  proprio nell’accettarla da Lui.

- Pubblicitร  -

Ma il Signore, quando chiama ed ordina, ha sempre una promessa da offrire: “Farรฒ di te una grande nazione e ti benedirรฒ, renderรฒ grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione.”

Dio ha chiesto tantissimo ad Abramo, ma gli promette ancora di piรน: certo non รจ sotto i suoi occhi, ma solo consegnato alla sua disponibilitร  a credere alla parola di Dio. La promessa รจ quella di una discendenza cosรฌ numerosa che si potrร  parlare di “una grande nazione”. Con Abramo รจ la storia di una chiamata grazie alla quale Dio ricostruisce la comunione nell’umanitร .

“Allora Abram partรฌ”. Parte senza chiedere spiegazioni, con una risposta pronta, decisa, egli lascia il certo per l’incerto, abbandona una patria che ama, una parentela che รจ la sua garanzia, la sua protezione. La partenza di Abramo si configura dunque come un’obbedienza coraggiosa e insieme come un atto di fede nel futuro: Abramo non resta prigioniero del suo passato, รจ proteso verso ciรฒ che il Signore lo farร  diventare. E’ per questo che Abramo puรฒ diventare una benedizione per le genti, cioรจ un segno d’amore divino per l’umanitร , un germe di speranza per tutti. Infatti Dio non lo chiama per stabilire un rapporto che finisce tra loro due, ma per una responsabilitร : poter diventare una benedizione per il mondo.

MATTEO 17, 1-9
Gesรน sul monte si porta dietro tre discepoli: Pietro e i due figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni; quello che accomuna questi tre discepoli รจ che costoro pensano di seguire un Messia trionfante e spingono il Cristo sulla strada del potere per partecipare alla sua gloria. Sono i tre discepoli che Gesรน vorrร  con sรฉ anche nel momento dell’arresto, ma i tre si riveleranno incapaci di seguire il Cristo.

Gesรน mostra sul monte che la condizione divina non si ottiene attraverso il potere, ma con il dono totale di sรฉ. Ai tre discepoli Gesรน indica qual รจ la condizione dell’uomo che, per comunicare vita agli altri uomini รจ passato attraverso la morte: questa non annienta la persona, ma la trasforma, consentendo all’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio, di raggiungere il suo massimo splendore.

Accanto a Gesรน appaiono ai discepoli i due personaggi che secondo la tradizione popolare non erano morti ma rapiti in cielo: Mosรจ ed Elia, che rappresentano le promesse del regno di Dio, manifestate attraverso la Legge e i Profeti.
Con l’invito a fare tre capanne (riferendosi alla festa delle capanne), Pietro sta proponendo a Gesรน di manifestarsi come il Messia nazionalistico appoggiato dalla Legge e dai Profeti. Egli non colloca Gesรน al centro dei tre personaggi: il posto piรน importante รจ occupato da Mosรจ.

Per Pietro, Gesรน deve collocarsi sulle orme di Mosรจ e non sostituirlo: il Messia desiderato รจ colui che si conforma alla Legge emanata da Mosรจ, facendola osservare con lo zelo violento di Elia. Dio interrompe Pietro e dice: “Questi รจ il Figlio mio, il prediletto, nel quale mi son compiaciuto. Lui ascoltate!” i discepoli caddero con la faccia a terra, si sentono sconfitti, e hanno paura perchรฉ riconoscono di essere in presenza di una manifestazione divina e quindi di dover morire: pensano con le categorie della tradizione religiosa, che incutevano la paura di Dio.

Gesรน si avvicinรฒ, e toccatili, disse: “Alzatevi e non abbiate paura.” I tre apostoli ne rimasero sconvolti: ai loro occhi cambiรฒ aspetto, avrebbero prolungare all’infinito quell’istante, benchรฉ non capissero nulla di ciรฒ che succedeva: era lui o non era lui? Un’atmosfera diversa li aveva accolti, una specie di cielo in terra in cui percepivano addirittura una voce. Poi tornรฒ tutto come prima, il Maestro ridiventรฒ ciรฒ che era sempre stato, nient’altro che un uomo. Poco tempo dopo sarร  proprio lo stesso uomo a morire, coperto di sangue, di fango, sfigurato…altro che trasfigurato!

In seguito una donna, Maria Maddalena, lo incontrerร  vivo senza poterlo riconoscere, tanto i suoi lineamenti avevano “cambiato aspetto”, mentre la sera di quello stesso giorno due discepoli cammineranno con lui senza identificarlo, quasi fosse uno sconosciuto.

La trasfigurazione prefigura il mistero della resurrezione: รจ sempre lui, ma ha cambiato aspetto. O sono i nostri occhi ad essere incapaci di riconoscerlo perchรฉ accecati dall’esterioritร , dall’immediatezza piรน banale?

Un barbone รจ stato ignorato da tutti finchรฉ qualcuno non ha scoperto, sotto quegli stracci, un noto chirurgo responsabile involontario della morte di una paziente. E quel volto, invece, chi nasconderร ? Un’immagine unica e irripetibile di Dio, in attesa forse che uno sguardo attento e benevolo gliela riveli. Uno sguardo puรฒ cambiare anche la vita piรน disastrata.

Amici, cerchiamo di avere uno sguardo che va oltre l’esterioritร  e sappia scoprire nell’altro il vero volto, la vera bellezza, per aiutare l’altro a credere nel suo reale valore.

A cura di Carla Sprinzeles | via Qumran

[toggle title=”LEGGI IL BRANO DEL VANGELO” state=”close”]

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 12 marzo 2017 anche qui.

II Domenica del Tempo di Quaresima

Mt 17, 1-9
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillรฒ come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosรจ ed Elia, che conversavano con lui.

Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซSignore, รจ bello per noi essere qui! Se vuoi, farรฒ qui tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaยป. Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprรฌ con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltateloยป.

All’udire ciรฒ, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesรน si avvicinรฒ, li toccรฒ e disse: ยซAlzatevi e non temeteยป. Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesรน solo.

Mentre scendevano dal monte, Gesรน ordinรฒ loro: ยซNon parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai mortiยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 12 – 18 Marzo 2017
  • Tempo di Quaresima II, Colore viola
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

[/toggle]

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Altri Articoli
Related

Liturgia della Parola in LIS di giovedรฌ 25 dicembre 2025

Le letture della Notte di Natale in LIS (Lingua...

Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2025 โ€“ Sussidio Avvento CEI – Messa della Notte

ยซUn bambino รจ nato per noiยป (Is 9,1-6) Tutta la...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

padre Ezio Lorenzo Bono – Commento al Vangelo di lunedรฌ 22 dicembre 2025

UN CANTO NEL GREMBO I. Cosa succede quando una donna...