Commento alla lettera agli Efesini 6,14-20 – don Giovanni Nicolini

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Ef 6,14-20
14
State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; 15 i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. 16 Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; 17 prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio. 18 In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, e a questo scopo vegliate con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi. 19 E pregate anche per me, affinché, quando apro la bocca, mi sia data la parola, per far conoscere con franchezza il mistero del Vangelo, 20 per il quale sono ambasciatore in catene, e affinché io possa annunciarlo con quel coraggio con il quale devo parlare.

COMMENTO DI don GIOVANNI

Ancora una volta Paolo riprende quel verbo che dice lo “stare” (ver.14), e quindi l’esortazione e la volontà di rimanere nel dono di Dio! Non stanchiamoci mai di ricordare che la vita cristiana nasce e si custodisce nel dono di Dio, nella Grazia, e che quindi è sua nota essenziale custodire, perché fiorisca e sia fecondo, il mistero della vita nuova dei figli di Dio!

Su tutta questa “armatura” mi sembra importante notare che, diversamente da come sono alcuni passaggi della traduzione italiana, l’esortazione dell’Apostolo è che noi siamo molto “attivi” nel procurarci tutti gli elementi di tale assetto di guerra. Equipaggiamento assolutamente necessario! Altrimenti è come se fossimo nudi! La nostra “parte” è dunque quella di “munirci” del Signore!

Il bello è che dobbiamo armarci … per fare la pace! Per “propagare il vangelo della pace”! (ver.15). E’ dunque una guerra diametralmente opposta alle guerre del mondo! Ma non è meno impegnata e attiva!

E due sono i “fronti” della guerra: uno è appunto per comunicare il bene della salvezza, e l’altro, al ver.16, per “spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno”. Uno è “difensivo”, come l’ “elmo della salvezza”, l’altro è di potente conquista, come “la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio” (ver.17).

L’elemento di continuità in questa grande battaglia è la preghiera che è anche “supplica per tutti i santi” (ver.18). Ed è quindi preghiera anche per Paolo! In alcuni testi profetici, soprattutto in Ezechiele, ho trovato espressioni simili a quella del ver.19, che ancora una volta mette in evidenza l’incontro tra la nostra assoluta povertà e la potenza del dono di Dio: l’Apostolo non può che “aprire la bocca”, ma è solo il Signore che può dargli la Parola!

Invece non sembra di nessun ostacolo, anzi sembra di grande opportunità, che l’annuncio della Parola Paolo lo compia come “ambasciatore in catene” (ver.20). Come se la sua condizione di prigioniero ancora di più potesse far risplendere il mistero del Vangelo!

Dio ti benedica.  E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.