Commento al Vengelo del 2 Maggio 2021 – Monaci Benedettini Silvestrini

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Chi rimane in me fa molto frutto…

L’invito di Gesù di rimanere in Lui è forte. Ci riguarda e ci impegna da sùbito. Non possiamo nasconderci, il suo appello diventa impegno serio per la nostra vita. Gesù spesso ci scuote. Chiede la conversione. Ha compiuto molti miracoli nella sua vita terrena, ha dato aiuto a molte persone e già questo ci è di aiuto e di conforto. Il suo esempio diventa un modello. Abbiamo concretamente l’esempio di cosa significhi credere in Lui, avere lo stesso suo atteggiamento di attenzione per chi soffre, di misericordia per chi sbaglia, di delicatezza per chi si trova in difficoltà.

Gesù ha concretamente realizzato quello che ha sempre annunciato con la sua parola, che è Parola di vita eterna. Nei Vangeli, abbiamo già l’esempio di cosa significhi essere discepoli di Gesù. È vero, Egli non ha mai nascosto le difficoltà di questo impegno! Nella nostra vita, questo lo sperimentiamo ogni giorno. Nella sua Parola non abbiamo solo un esempio, però. Gesù ci fornisce anche gli strumenti per poter vivere concretamente questo annuncio di salvezza.

Il frutto della vite è opera della forza della linfa che scorre nei suoi tralci. È questa la forza alla quale possiamo attingere per superare proprio questi momenti di difficoltà. Gesù stesso è la fonte per l’opera di conversione. Approfittiamone, subito. Non lasciamo marcire l’uva sui tralci; è questo l’invito vero di Gesù: non guardare alle nostre sole forze ma rivolgerci a Lui con fiducia e speranza. È il suo modo di insegnare! Sempre ci indica come realizzare quelle verità che ci insegna! Rimanere in Cristo significa proprio questo: rivolgersi a Lui per chiedere a Lui la forza e la grazia finché nella nostra vita si compia quella promessa di amore che la sua Parola contiene.

Monaci Benedettini Silvestrini

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