LA VIA, LA VERITร, LA VITA1
di Giovanni Vannucci
Consideriamo prima di tutto i punti salienti dellโintenso dialogo tra Cristo e i discepoli riportato in Gv 14,1-12. Poco avanti il Maestro aveva detto: ยซPer breve tempo ancora starรฒ con voi; dove andrรฒ nรฉ i Giudei, nรฉ voi potrete venire, vi devo aprire la stradaยป (Gv 13,33); ora soggiunge: ยซNon angustiatevi per quello che mi succederร . Vi precederรฒ nella casa del Padre, nellโeternitร , oltre lo spazio e il tempo, nella veritร , ove la vostra umanitร potrร fiorire senza impoverimenti ed errori. Vi traccerรฒ la strada, la percorrerete dopo di meยป. Tommaso, ricordando le parole sullโignoranza dei discepoli riguardo al luogo ove Cristo sarebbe andato, domanda: ยซSe non possiamo sapere dove vai, come potremo scoprire la strada?ยป. La risposta che Cristo dร รจ del tutto imprevista: ยซLa strada sono io, io sono la strada che va percorsa, essendo io la veritร , cioรจ la luce che fa da guida lungo il percorso; io sono la vita, il termine cui la strada conduce. La vita infinita che troverรฒ e troverete nel Padre, non รจ un luogo distinto dalla via, รจ identica a essa; chi si incammina per essa giunge a conoscere il Padre e a conoscere me. Non per una nuova nozione che acquisisce, ma per una misteriosa fecondazione del suo interiore essere. Io e il Padre siamo una sola cosaยป.
La novitร sottintesa dalle parole di Cristo รจ questa: il Padre era la via, la veritร e la vita, gli uomini la percorrevano non nella qualitร di figli, ma come parti di un popolo eletto, come schiavi o servi di un assoluto Monarca, come monadi di unโunica e sovrana coscienza nella quale si sarebbero fusi dopo aver assaporato lโillusione delle apparenze dellโesistenza. Ora, nella realtร cristiana, la via, la veritร , la vita sono il Figlio, e il Figlio รจ la nuova rivelazione del Padre, gli uomini raggiungono lโAssoluto, lโInfinito assumendo la piena e chiara coscienza di essere figli di Dio. Non piรน schiavi, servi, ma figli e amici. Novitร ostica per i discepoli; Filippo esprime la sua incapacitร di comprendere: ยซSignore, mostraci il Padreยป. Con infinita pazienza Gesรน risponde: ยซDa anni sono con voi, e pur avendo visto la novitร della mia vita, delle mie parole, delle mie opere, tu ancora chiedi che ti mostri il Padre? Il Padre รจ nella novitร della mia coscienza di Figlio. Io sono in lui ed egli รจ in me; le mie parole, differenti da tutte quelle che finora sono state dette, sono sue per quella novitร che รจ in esse; le mie opere sono sue, sempre per quella novitร che le insapora. Se non volete credere in me, prestate attenzione a quanto di nuovo cโรจ nelle mie parole e opere; allora la novitร della religione del Figlio vi feconderร , armonizzando la vostra coscienza con la mia avrete fede in me. Potrete fare non solo quello che io ho fatto nel tempo che sono stato in mezzo a voi, ma molto di piรน. Tra poco tempo, per la morte dellโAdamo che รจ ancora in me, io sarรฒ piรน strettamente in lui e lui in meยป.
Certo, le parole che leggiamo nel vangelo di Giovanni: ยซIo sono la via, la veritร e la vitaยป, se non teniamo presente che sottintendono un passaggio dallo stato di coscienza che caratterizza la religione del Padre, a quello che รจ specifico della religione del Figlio, costituirebbero un paradossale non-senso. La coscienza della figliolanza divina costituisce il punto centrale, essenziale della novitร cristiana, la permanenza della religione del Padre nella cristianitร รจ il segno del non compiuto risveglio dei cristiani dopo duemila anni dallโinizio della nuova coscienza di figli.
Ciรฒ spiega la sofferenza, la tormentosa ricerca della nostra inquieta generazione, la quale, sentendosi chiamata alla grandezza di figli di Dio, si attarda ancora su posizioni che dovevano essere spazzate via dalla religione del Figlio. Cerchiamo di capire: la religione del Figlio รจ costituita da uomini che, superati i legami della carne, del gruppo, della nazione, possono affermare che il loro io essenziale, ultimo, irriducibile, viene da Dio. Per esempio, il cittadino dellโimpero romano trovava la sua identitร di uomo nellโaffermazione: io sono cittadino romano; lโEbreo, per affermare la sua individualitร , invocava il padre Abramo. Ciรฒ significa che lโuomo prima di Cristo aveva bisogno, quale sostegno della sua individualitร , della Legge o delle leggi, di capi temporali o spirituali, di usi e costumi, di tradizioni e di consuetudini, di essere, in altre parole, sostenuto dal mondo del Padre. Chi ne seguiva i dettami era pienamente integrato, chi li rifiutava cadeva sotto il giudizio dei rappresentanti del Padre. Ora Gesรน afferma: ยซChi non rinuncia al padre, alla madre, ai consanguinei non puรฒ essere mio discepoloยป (Mt 10,37). ยซMia madre e i miei fratelli sono quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in praticaยป (Mt 12,48-50). I legami ancestrali vengono rinnegati e sostituiti con quelli dello Spirito, che abolisce ogni forma di separazione e tutto riunisce nella coscienza di figli di Dio: ยซIn Cristo Gesรน non cโรจ piรน nรฉ Greco, nรฉ barbaro; nรฉ circonciso, nรฉ incirconciso; nรฉ uomo, nรฉ donna, ma la nuova coscienza di figliยป (Gal 3,28).
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Ogni coscienza umana, nella religione del Figlio, รจ chiamata a porsi in assoluta solitudine di fronte allโInfinito, a tenersi in piedi con la sola forza del suo io cosciente, per raggiungere lโaffrancamento da ogni terrena costrizione e vivere la libertร dei figli di Dio. Nel mondo statico della religione del Padre, il Figlio ha introdotto il movimento, il dinamismo, la via che si apre alla coscienza di essere figli di Dio. Nessun uomo puรฒ piรน chiamarsi padre, maestro, uno solo รจ il Maestro, a lui si accede con un sostanziale cambiamento di coscienza, da schiavi a figli, richiamandosi unicamente a lui che รจ via praticabile, veritร sperimentabile, vita vivibile, abolendo ogni rinascente sciamanesimo, in lui tutti siamo figli e fratelli, tutti siamo servi inutili.
Le parole: ยซChi vede me vede il Padreยป, sono un invito ad assumere, decisamente e coscientemente, la statura di figli di Dio, a superare il limite che separa la morale di sottomissione dallโetica di liberazione che rende inutili tutti i legami terreni.
1 Giovanni Vannucci, ยซLa Via, la Veritร , la Vitaยป, 05a domenica di Pasqua. Anno A; in Risveglioย della coscienza, 1a ed. Centro studi ecumenici Giovanni XXIII, Sotto il Monte (BG) ed. CENS, Milano 1984; Pag. 75- 77.
