“La Parola di Dio“, canale YouTube del prolifico Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima, 6 marzo 2016.
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[ads2]Fin da piccoli, frequentando il Catechismo (ai miei tempi si chiamava Dottrina), ci hanno fatto sempre chiamare questa parabola letta nel Vangelo di oggi, la “parabola del figlio prodigo”. Abbiamo, cioรจ, sempre messo al centro del racconto di Gesรน, il figlio minore che contesta il padre, scialacqua la prematura ereditร , si trova poi in difficoltร , rientra in se stesso pentendosi e ritorna a casa accolto dal perdono del padre.
Ed il figlio minore รจ stato sempre preso come modello di conversione e cambiamento del cuore. La vera motivazione di questo ritorno al padre รจ terra terra e mi sembra non abbia motivazioni nobili. Al centro del racconto c’รจ il problema del mangiare: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerรฒ e andrรฒ da mio padre”. E anche il figlio maggiore dice: “Io ti servo da tanti anni e tu non mi hai mai dato un capretto da mangiare per far festa con i miei amici”. A tutti e due poco interessa il padre. Interessa e sta a cuore saziarsi e mangiare.
Gesรน racconta questa parabola per farci capire e insegnarci chi รจ il vero Padre dei cieli. Ci chiama a diventare figli, veri, leali e riconoscenti. Ci fa scoprire che Dio padre รจ amore, sempre con le braccia aperte al perdono, che il suo abbraccio cambia completamente i connotati del nostro cuore, mi rialza dalla mia fragilitร e ridona dignitร di uomo e donna perduta col peccato. E’ questo il messaggio quaresimale: chiamati a diventare figli, figli di un Padre che, in Cristo, accoglie tutti, lontani e vicini, chi va in Chiesa e chi no, si siede a tavola con i peccatori e mangia con loro, accoglie gli stranieri e gli esclusi e attende con ansia e trepidazione chi si allontana da Lui.
In una societร cosรฌ egoista ed avara nell’accogliere, cosรฌ refrattaria al perdono, le parole che abbiamo ascoltato nella liturgia, sono stimolo e sollecitazione per un sincero ritorno al Padre, un ritorno all’amore.
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Quarta Domenica del Tempo di Quaresima
- Colore liturgico: rosa
- Gs 5, 9. 10-12; Sal 33; 2 Cor 5, 17-21; Lc 15, 1-3. 11-32
Lc 15, 1-3. 11-32
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a Gesรน tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: ยซCostui accoglie i peccatori e mangia con loroยป.
Ed egli disse loro questa parabola: ยซUn uomo aveva due figli. Il piรน giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio piรน giovane, raccolte tutte le sue cose, partรฌ per un paese lontano e lร sperperรฒ il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciรฒ a trovarsi nel bisogno. Allora andรฒ a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandรฒ nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornรฒ in sรฉ e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerรฒ, andrรฒ da mio padre e gli dirรฒ: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzรฒ e tornรฒ da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettรฒ al collo e lo baciรฒ. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito piรน bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perchรฉ questo mio figlio era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udรฌ la musica e le danze; chiamรฒ uno dei servi e gli domandรฒ che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello รจ qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perchรฉ lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignรฒ, e non voleva entrare. Suo padre allora uscรฌ a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che รจ tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciรฒ che รจ mio รจ tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perchรฉ questo tuo fratello era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovato”ยป.
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C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 06 – 12 Marzo 2016
- Tempo di Quaresima IV, Coloreย rosa
- Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
