Commento al Vangelo – Domenica 3 maggio 2009

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Questa è una rielaborazione audio/video sulle letture della Messa di: DOMENICA 3 Maggio 2009 – IV DOMENICA DI PASQUA (Anno B) a cura di Antonio Di Lieto. Il titolo della Messa, che unifica tutte le letture, secondo l’autore è: Buttatevi nelle mie braccia!

[audio:http://www.bellanotizia.it/Materiali/2009%20ANNO%20B/28_%20IVPAS_buttatevinellemiebraccia/MP3_-_03_Mag_09_-_Buttatevi_nelle_mie_braccia_!-.mp3]

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Commento alle Letture

PRIMA LETTURA (dagli Atti degli Apostoli 4,8-12)

Ai giudici del tribunale che gli chiedevano come aveva fatto a guarire un paralitico, col coraggio dello Spirito Santo Pietro rispose: “Non sono stato io a guarirlo, ma quel Gesù che voi avete fatto uccidere: e che Dio ha fatto risorgere dalla morte. E’ solo grazie a Lui, che ora questo paralitico cammina! Di Gesù infatti parlava la Bibbia quando diceva: «Il mattone che i muratori hanno scartato, Dio lo ha fatto diventare una colonna: lo ha trasformato nella pietra su cui poggia tutto l’edificio!». È Gesù Cristo infatti la pietra che voi avete scartato, ma su cui poggia tutto l’edificio della salvezza. Solo Lui infatti ha il potere di salvare gli uomini: e nessun altro! Se volete essere perdonati quindi, tornate a Lui pentìti: e BUTTATEVI NELLE SUE BRACCIA!”.

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 117,1.8-9.21-23.26.28)

Ringraziate il Signore, perché è buono: perchè il Suo amore dura per sempre. Non confidate negli uomini potenti, ma BUTTATEVI NELLE BRACCIA di Dio! Ti ringrazio Signore, perché hai risposto alla mia preghiera: perché sei stato la mia salvezza. Sì, perchè il mattone scartato dai muratori, tu lo fai diventare una colonna: lo trasformi nella pietra su cui poggia tutto l’edificio. Ecco di quali meraviglie è capace il Signore. Benedetti coloro che invocano il Tuo nome: e amano la Tua casa. Ti esalto mio Dio e ti ringrazio, perché sei buono: perché il tuo amore dura per sempre!

SECONDA LETTURA (dalla prima lettera di Giovanni 3,1-2)

Carissimi fratelli, non vi accorgete di quanto ci ama Dio, nostro Padre? Ci vuole così bene, che addirittura ci ha fatti diventare Suoi figli: accogliendoci TRA LE SUE BRACCIA. Ci pensate allora? Noi siamo davvero “figli di Dio”: lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci capisce: se non riconoscono nemmeno Dio il Padre, come potrebbero riconoscerne i figli? Gioite allora carissimi fratelli, perchè siamo davvero “figli di Dio”. Quello che saremo invece, ora possiamo solo immaginarlo. Sappiamo però che un giorno Dio ci renderà simili a Lui: facendoci contemplare il Suo magnifico sorriso. Proprio come un Padre che riabbraccia i suoi figli, ci stringerà felici TRA LE SUE BRACCIA !

VANGELO (Giovanni 10,11-18)

Un giorno Gesù disse ai suoi discepoli: “Io sono il vostro Pastore: e voi i miei agnellini. Quando vi chiamo venite: e BUTTATEVI NELLE MIE BRACCIA! Io infatti sono un buon Pastore, di quelli che amano le loro pecore: e che per esse sono disposti anche a morire. Non sono come quei pastori che quando vedono venire il lupo scappano via: di quelli che lavorano solo per danaro e dei loro agnellini non gliene importa niente!

Io invece sono un buon pastore: amo le mie pecore e loro amano me, così come il Padre ama me ed io amo il Padre. Ed amo anche le pecorelle che fanno parte degli altri ovili, sicuro che anch’esse un giorno verranno e si BUTTERANNO NELLE MIE BRACCIA: così saremo un solo gregge guidato da un solo Pastore!

Per questo il Padre mi ama così tanto: perché per gli agnellini che mi ha affidato, sono disposto anche a morire. Non è Lui che mi toglie la vita: sono io che gliela dono di mia spontanea volontà. E per questo Lui me la ridarà indietro: accogliendomi TRA LE SUE BRACCIA. Come fanno gli agnellini con il loro Pastore allora, anche voi quando vi chiamo rispondete alla mia chiamata: accorrete e BUTTATEVI NELLE MIE BRACCIA!”.


 

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Note Note: L’autore precisa che, anche se la lettura di queste bellenotizie aiuta a comprendere la prima parte della Messa (Liturgia della Parola), non potrà mai sostituire la seconda parte (Liturgia eucaristica), in cui ci viene data la possibilità di “abbracciare” veramente il Corpo di Cristo.