
Figlio dellโuomo รจ figura evocata dal profeta Daniele (Dan 7). Dopo aver offerto un panorama della storia umana in cui gli imperi che avevano dominato sui popoli crollano uno dopo lโaltro, alla fine dei tempi scorge il giungere di una figura proveniente da Dio โsimile a figlio dellโuomoโ. E si apre un giudizio. In Dan 7,13-14 questa figura riunisce i tratti di una figura singolare e collettiva. In altri scritti conosciuti ai tempi di Gesรน (le parabole di Enoch 45-57, IV Esdra) questa figura era interpretata in senso singolare. Matteo riprende questo titolo applicandolo a Gesรน: รจ Gesรน il โfiglio dellโuomoโ. Eโ il medesimo che ha pronunciato il discorso della montagna, ha chiamato a seguirlo annunciando il regno dei cieli, ha raccolto attorno a sรฉ una comunitร , ha chiesto di mettere al centro i piccoli e di perdonare. Eโ lui che ha inviato i suoi apostoli a dare gratuitamente ciรฒ che gratuitamente hanno ricevuto.
Allโinizio del suo vangelo Matteo aveva evocato un โnuovo principioโ, riprendendo con questo termine la prima parola della Bibbia: una nuova โgenesiโ รจ letta con riferimento a Gesรน. La nascita di Gesรน si situa in una storia orientata ad un incontro. Per questo Matteo legge i gesti di Gesรน quale compimento delle promesse di Dio. La sua vita รจ segno della fedeltร di Dio. Lโultima pagina del vangelo โ prima del racconto della passione โ conduce a scorgere lโesito di questa storia: quando il figlio dellโuomo verrร โฆ
Nella figura del figlio dellโuomo Matteo quindi delinea il profilo di Gesรน mettendo insieme un venire alla fine dei tempi e il suo venire vicino, il suo cammino terreno di giusto che subisce una ingiusta condanna. Nel processo davanti al sommo sacerdote che lo interroga (Mt 26,64) Gesรน risponde: โvedrete il Figlio sedere alla destra della potenza e venire sulle nubi del cieloโ. Per Matteo allora figlio dellโuomo non รจ solo qualcuno che viene alla fine, ma รจ il veniente รจ quel Gesรน che รจ venuto e viene. Qui per Matteo sta la โnuova creazioneโ: il venire di Gesรน apre un incontro una comunione che investe tutta lโumanitร . Cโรจ un riferimento ad un tempo lontano, ad un futuro, ma anche cโรจ lโevocazione di un venire immediato, sin dโora. Matteo invita la sua comunitร a scorgere sin dal presente un venire vicino di Gesรน. Questo presente รจ legato alla fine della storia. Non ci sarร il buio dellโassenza ma un incontro. Il cammino di tutte le genti รจ diretto verso quel momento.
Nella grande scena del giudizio il re รจ presentato come il pastore che raduna le sue pecore. Secondo il modulo letterario del parallelismo e del contrasto tutto il brano รจ strutturato in una contrapposizione che intende dare risalto al messaggio dellโaccoglienza. La seconda parte รจ tutta orientata ad evidenziare per contrasto quanto รจ detto nella prima parte: โvenite benedetti del Padre mio, prendete possesso del regno preparato per voi sin dallโorigine del mondoโ. Giร nel principio cโรจ una promessa e un sogno del Padre: il regno รจ riferimento per dire un progetto di incontro e comunione.
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La fine della storia sarร una grande accoglienza, e la parola definitiva sarร di comunione โVeniteโ. Eโ un incontro non fatto di parole ma vissuto concretamente negli incontri con chi ha avuto bisogno. Il giudizio si compie nel rapporto con gli altri. Gesรน sโidentifica con lโassetato, il senza dimora, il rifugiato senza mezzi di sostentamento, il malato, il carcerato. Ci sono tutti coloro che hanno vissuto la vita con attenzione allโaltro, anche senza sapere che nei loro gesti e nelle loro scelte incontravano Gesรน. La domanda stupita che essi rivolgono al re suona infatti: โQuando ti vedemmo affamato e ti demmo da mangiare o assetato e ti demmo da bere? Quando ti vedemmo pellegrino e ti ospitammo, nudo e ti coprimmo? Quando ti vedemmo infermo o in carcere e venimmo a trovarti?โ
Il regno non รจ conseguenza di una appartenenza religiosa, ma โvieneโ laddove si risponde alla chiamata del povero. Dare da mangiare, dare da bere, offrire un tetto e assistenza, accogliere chi sta ai margini, sono i gesti della cura e della vicinanza al povero. Sono gesti in cui scoprire la propria nuditร di poveri accanto ad altri.
Il re invita a venire nel suo regno. Eโ questa una provocazione alla comunitร di coloro che desiderano seguire Gesรน. Questa รจ formata da tutti coloro che vivono rapporti nuovi di riconoscimento dellโaltro e di fraternitร e sororitร : รจ il โregnoโ giร iniziato.
Eโ Gesรน il veniente, che continua a venire nei piรน piccoli dei fratelli (e sorelle): โtutto quello che avete fatto a uno dei piรน piccoli di questi miei fratelli e sorelle lโavete fatto a meโ.
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XXXIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
Nostro Signore Gesรน Cristo Re dell’Universo
- Colore liturgico: Verde
- Ez 34, 11-12.15-17; Sal. 22; 1 Cor 15, 20-26.28; Mt 25, 31-46
Mt 25, 31-46
Dal Vangelo secondoย Matteo
31Quando il Figlio dellโuomo verrร nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederร sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerร gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrร le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirร a quelli che saranno alla sua destra: โVenite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perchรฉ ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmiโ. 37Allora i giusti gli risponderanno: โSignore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?โ. 40E il re risponderร loro: โIn veritร io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, lโavete fatto a meโ. 41Poi dirร anche a quelli che saranno alla sinistra: โVia, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, 42perchรฉ ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitatoโ. 44Anchโessi allora risponderanno: โSignore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?โ. 45Allora egli risponderร loro: โIn veritร io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi piรน piccoli, non lโavete fatto a meโ. 46E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eternaยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 26 Novembre – 02 Dicembre 2017
- Tempo Ordinario XXXIV
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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