Commento al Vangelo di domenica 10 aprile 2016 – p. Enzo Bianchi

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Pietro, seguimi!

Quando un autore finisce un libro e scrive la conclusione, manifestando lo scopo per cui ha scritto, il libro puรฒ essere pubblicato. Se poi a questa conclusione si sente il bisogno di aggiungere un altro capitolo di narrazioni, in continuitร  con quelle precedenti, allora ci devono essere ragioni decisive, importanti. Questo, come รจ noto, รจ ciรฒ che รจ avvenuto anche per il quarto vangelo, terminato con il capitolo 20 (letto domenica scorsa) e poi allungato di un nuovo capitolo, il testo liturgico odierno. Perchรฉ una ripresa breve ma ricca di episodi? Difficile per noi rispondere con certezza, ma possiamo almeno fare unโ€™ipotesi. Lโ€™autore o i redattori ritennero necessario mettere in relazione โ€œil discepolo che Gesรน amavaโ€ (cf. Gv 13,23; 19,26; 20,2; 21,7.20.23) con Simone, il discepolo al quale fin dal primo incontro Gesรน aveva dato il nome di Pietro, roccia salda tra tutti gli altri (cf. Gv 1,42). In ogni caso, questa appendice รจ straordinaria perchรฉ non รจ tentata di raccontare fatti straordinari o sovrumani riguardanti Gesรน risorto, ma vuole dirci solo la sua presenza discreta, elusiva, fedele e paziente in mezzo alla sua comunitร .

Questa manifestazione del Risorto avviene sulle rive del mare di Galilea, lร  dove secondo i sinottici era avvenuta la chiamata delle prime due coppie di fratelli: Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, pescatori uniti in una piccola impresa (cf. Mc 1,16-20 e par.). Dopo la morte e resurrezione di Gesรน i discepoli sono tornati in Galilea, alla loro vita ordinaria fatta di lavoro, vita comune, vita di fede e di attesa. Ed ecco, in uno di quei giorni ordinari Pietro prende lโ€™iniziativa, dicendo agli altri: โ€œIo vado a pescareโ€. Gli altri sei ribattono: โ€œVeniamo anche noi con teโ€. Questo racconto vuole dirci molto di piรน di ciรฒ che รจ avvenuto a quei pescatori. Qui, infatti, cโ€™รจ solo un pugno di discepoli โ€“ neanche undici, tanti quanti erano rimasti, e neppure le donne! โ€“ che rappresenta la comunitร  di Gesรน; cโ€™รจ Pietro che prende lโ€™iniziativa di una pesca che non รจ pesca di pesci; cโ€™รจ la disponibilitร  degli altri sei a seguirlo nella sua iniziativa.

[ads2]โ€œMa quella notte non presero nullaโ€: una pesca infruttuosa, un lavoro e una fatica senza risultati. Questo risultato fallimentare indica qualcosa? Credo di sรฌ: ovvero, Pietro puรฒ pretendere lโ€™iniziativa, ma senza la parola, il comando, lโ€™indicazione del Signore, la pesca resterร  sterile, la missione senza frutti. Al levare del giorno, perรฒ, ecco sulla spiaggia un uomo di cui i discepoli ignorano lโ€™identitร . Dโ€™altronde mancano le condizioni per riconoscerlo: รจ ancora chiaroscuro ed egli non รจ vicino, nรฉ ha detto nulla perchรฉ i discepoli abbiano potuto riconoscerne la voce. รˆ lui a rompere il silenzio, raggiungendoli con una domanda: โ€œPiccoli figli, avete qualcosa da mangiare?โ€. Domanda sentita tante volte, per bocca di un mendicante sulla strada o sulla porta di casa. Sรฌ, domanda di un mendicante che chiede qualcosa da mangiare per sostenersi. I discepoli devono averla sentita spesso sulle strade della Palestina, la sentono ora nellโ€™alba e la sentiranno sempre in tutte le vicende della storia. La loro risposta รจ un secco: โ€œNoโ€. Non cโ€™รจ stata pesca, non cโ€™รจ cibo.

Ma quellโ€™uomo continua: โ€œGettate la rete dalla parte destra della barca e trovereteโ€. Cosรฌ fanno, un poโ€™ meravigliati, quei discepoli pescatori, e la rete si riempie di una tale quantitร  di pesci che รจ faticoso trascinarla a riva. Dunque una pesca abbondante, straordinaria, che desta stupore in tutti. Nello stupore, perรฒ, cโ€™รจ chi discerne qualcosa di piรน e dโ€™altro: รจ il discepolo che Gesรน amava, il quale aveva vissuto unโ€™intimitร  unica con Gesรน, fino a posare il capo sul suo petto nellโ€™ultima cena (cf. Gv 13,25). Lโ€™amore passivo di cui aveva fatto esperienza lo rendeva dioratico, uomo dallโ€™occhio penetrante, uomo capace di vedere con il cuore e non solo con gli occhi. Ecco perchรฉ, indicando con il dito Gesรน, puรฒ gridare: โ€œรˆ il Signore!โ€ (ho Kรฝriรณs estin). Attenzione: lo dice a Pietro, indicando quellโ€™uomo sulla spiaggia e rivelandogli ciรฒ che egli non era stato in grado di vedere. Pietro non esita un istante e nel suo entusiasmo pieno di desiderio di essere con il Risorto si tuffa subito in acqua per raggiungerlo a nuoto.

Inutile tacerlo: nel quarto vangelo tra il discepolo amato e Pietro cโ€™รจ una vera e propria โ€œsanta concorrenzaโ€, non una concorrenza di gelosia, perchรฉ i due discepoli sono diversi e il loro rispettivo rapporto con Gesรน รจ diverso. Nellโ€™ultima cena Pietro sta dopo il discepolo amato presso Gesรน e a lui, che รจ abbracciato a Gesรน, sul suo petto, deve chiedere di informarsi su chi รจ il traditore (cf. Gv 13,24-25). E il discepolo amato, ricevuta da Gesรน la risposta, non dice nulla a Pietro (cf. Gv 13,26). Poi nellโ€™alba della resurrezione, informati da Maria di Magdala, Pietro e il discepolo amato corrono insieme al sepolcro, ma questi arriva primo (cf. Gv 20,3-4). Lascia entrare Pietro nel sepolcro (cf. Gv 20,5-7), ma รจ lui che โ€œvide e credetteโ€ (Gv ย 20,8), mentre Pietro รจ annoverato tra quelli che โ€œnon avevano ancora compreso la Scrittura, che cioรจ egli doveva risorgere dai mortiโ€ (Gv ย 20,9). Il discepolo amato precede Pietro nel discernimento, nella conoscenza, nella fede, e tuttavia riconosce sempre che nellโ€™ordo della vita comunitaria Pietro รจ il primo per volontร  di Gesรน!

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Quando poi i discepoli hanno trascinato a riva la rete piena di pesci, vedono un fuoco acceso con del pesce sopra e del pane, mentre Gesรน chiede loro di portare un poโ€™ del pesce che hanno preso. In ogni caso, Gesรน ha preparato per loro un pasto: anche da risorto resta colui che serve a tavola, che prepara il cibo e lo distribuisce. Pietro intanto si dร  da fare per scaricare il pesce e tutto avviene senza che la rete si rompa, perchรฉ egli sa maneggiarla impedendo che avvengano strappi. รˆ il suo lavoro di unitร , di comunione: spetta a lui conservare intatta, senza strappi la tunica di Gesรน tessuta dallโ€™alto in basso (cf. Gv 19,23-24); spetta a lui fare sรฌ che la missione non provochi lacerazioni nella comunitร  dei credenti. Ed ecco il banchetto: โ€œVenite a mangiare!โ€, dice Gesรน, e nessuno replica, perchรฉ basta guardarlo, basta sentire la sua presenza, basta vedere il suo stile nello spezzare il pane e porgere il cibo per riconoscerlo. Non si dimentichi inoltre che, quando questo capitolo viene scritto, ormai Gesรน รจ indicato con il termine ichthรบs, โ€œpesceโ€, anagramma di cinque parole:

Iesoรปs Christรฒs Theoรป Hyiรฒs Sotรฉr,
Gesรน Cristo di Dio Figlio Salvatore.

Ed eccoci infine al racconto che รจ la vera motivazione dellโ€™aggiunta di questo capitolo 21. Finito di mangiare, Gesรน inizia un dialogo con Simon Pietro:

โ€œSimone, figlio di Giovanni, mi ami (verbo agapรกo) tu piรน di queste cose?”ย 1
Gli rispose: โ€œSรฌ, Signore, tu lo sai che ti voglio bene (verbo philรฉo)โ€.
Gli disse: โ€œSii il pastore dei miei agnelliniโ€.
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: โ€œSimone, figlio di Giovanni, mi ami (verbo agapรกo)?โ€.
Gli rispose: โ€œSรฌ, Signore, tu lo sai che ti voglio bene (verbo philรฉo)โ€.
Gli disse: โ€œSii il pastore dei miei agnelliniโ€.
Gli disse per la terza volta: โ€œSimone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene (verbo philรฉo)?โ€.
Pietro si rattristรฒ che per la terza volta gli domandasse: โ€œMi vuoi bene (verbo philรฉo)?โ€,
e gli disse: โ€œSignore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene (verbo philรฉo)โ€.
Gli rispose Gesรน: โ€œSii il pastore dei miei agnelliniโ€.

Si noti con attenzione il gioco dei verbi greci. La terza volta Gesรน non chiede piรน a Pietro: โ€œMi ami?โ€ (verbo agapรกo), ma, come aveva risposto Pietro per due volte, gli chiede: โ€œMi vuoi bene?โ€ (verbo philรฉo). A Gesรน basta lโ€™amore umano di Pietro, la sua capacitร  di volere bene: verrร  il giorno โ€“ glielo dice subito dopo โ€“ in cui Pietro saprร  vivere lโ€™amore, lโ€™agรกpe fino alla fine (eis tรฉlos: Gv 13,1), fino al dono della vita nel martirio, ma non oraโ€ฆ Pietro, dal canto suo, appare grande perchรฉ umile, perchรฉ non pretende di dire: โ€œIo ti amoโ€, con quellโ€™agรกpe che scende solo da Dio. Cโ€™รจ qui tutta la grandezza di Pietro, che rinuncia a essere protagonista di quellโ€™amore che solo Dio puรฒ donare. Il Pietro che era stato presuntuoso (โ€œDarรฒ la mia vita per te!โ€: Gv ย 13,37), il Pietro che era sempre cosรฌ sicuro ed entusiasta da voler fare piรน di quanto Gesรน gli chiedeva (โ€œSignore, lavami non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!โ€: Gv ย 13,9), ora รจ il Pietro anziano, maturo spiritualmente, umile perchรฉ รจ stato umiliato, senza pretese, perchรฉ ha compreso di essere una roccia fragile, che al primo spirare del vento affondavaโ€ฆ Per lui la vita รจ stata tutta una lezione, ma proprio per questo puรฒ essere il pastore di agnelli e di pecore sperdute.

Gesรน allora puรฒ dirgli tutto. Non gli ricorda il peccato del rinnegamento e della paura, ma gli svela ciรฒ che lo attende: โ€œSรฌ, Pietro sei stato giovane, pieno di vita e di entusiasmo, e in quel tempo decidevi quello che volevi e andavi dove volevi. Ma, divenuto vecchio, non sarai piรน completamente padrone di te stesso. Sarai obbligato a farti aiutare, tenderai le mani e chiederai che altri ti vestano, perchรฉ tu non ce la farai da solo, e sarai portato dove non vorrai andareโ€. รˆ certamente una profezia del martirio che lo attende, della forma di morte che gli toccherร  quando sarรฒ crocifisso e verserร  il sangue a gloria di Dio; ma anche di una forma di โ€œmorteโ€ quotidiana, nel ministero che gli compete, quando dovrร  tante volte assecondare decisioni che lui non vorrebbe. Nella debolezza dellโ€™anzianitร  sarร  possibile, anzi necessario, anche questo โ€œmartirio biancoโ€โ€ฆ Dunque, che cosa spetta a Pietro? Seguire Gesรน. Lโ€™ultima parola di Gesรน a Pietro รจ come la prima: โ€œSeguimi!โ€ (cf. Gv 1,42-43). Anche nella diminutio, nella passivitร , nel fallimento, nel cedere ad altri le proprie facoltร  si puรฒ seguire il Signore. Non รจ proprio quello che ha vissuto anche Gesรน, reso oggetto, cosa, manipolato, in balia di altri che hanno fatto di lui ciรฒ che hanno voluto, come era avvenuto per Giovanni il Battista (cf. Mc 9,13; Mt 17,12)? Questa รจ la sequela di Gesรน cui nessuno di noi puรฒ sfuggire.

Ma resta ancora accanto a Pietro il discepolo amato da Gesรน. Anche Pietro avrร  imparato ad amarlo? Qui, improvvisamente Pietro si interessa a lui, chiedendo a Gesรน: โ€œSignore, che sarร  di lui?โ€ (Gv ย 21,21). Ma Gesรน risponde: โ€œSe voglio che egli dimori finchรฉ io venga, a te che importa? Tu seguimi!โ€ (Gv ย 21,22). Risposta dura ma chiara: il discepolo amato รจ colui che dimora, del quale Pietro deve accettare unโ€™altra fine, un altro ministero, unโ€™altra testimonianza. Sarร  tra gli agnelli di cui Pietro รจ pastore, ma questโ€™ultimo deve e riconoscerlo e basta. Nei secoli della chiesa Pietro avrร  sempre la tentazione di mettere la mano su tutti, ma il discepolo che dimora ha la sua strada, rimane e Pietro deve solo riconoscerlo come lโ€™amato di Gesรน. A Pietro spetta seguire Gesรน, non mettere la mano sul discepolo amato dal Signore, che resta misteriosamente presente nella chiesa. Chi รจ visionario e vede con gli occhi di Cristo riconoscerร  il Signore, mentre Pietro resta uno che non ha saputo riconoscere il Risorto se non su indicazione del discepolo amato, che rimane.

NOTE

1 E non, come traduce anche la versione CEI 2009, โ€œpiรน di costoroโ€, cioรจ โ€œpiรน di quanto mi amano costoroโ€. Sarebbe di cattivo gusto che il Risorto instaurasse una concorrenza nellโ€™amore tra i suoi discepoli! Sulla questione si veda lโ€™accurato studio di S. Barbaglia, โ€œIl passaggio del โ€˜pastoraleโ€™ da Gesรน a Simon Pietro quale epilogo del cammino evangelico (Gv 21,15-19)โ€, in Per una teologia del cuore. Studi offerti a monsignor Renato Corti nel decennio del suo episcopato novarese, a cura di P. D. Guenzi, Interlinea, Novara 2001, pp. 41-68. Si veda, in particolare, p. 47, con il convincente parallelo con la chiamata dei primi discepoli secondo Luca: โ€œIl testo di Lc 5,1-11, collocato nel quadro della chiamata al discepolato, presenta il racconto della pesca miracolosa in una forma letteraria simile per molti aspetti al testo giovanneo. Il racconto di Luca che riferisce della chiamata dei primi quattro discepoli (Simon Pietro, Giacomo e Giovanni, i due figli di Zebedeo e probabilmente Andrea, sebbene questโ€™ultimo non sia citato direttamente) si conclude con la missione rivolta a Pietro di divenire โ€˜pescatore di uominiโ€™, elaborando un senso traslato tra lโ€™attivitร  lavorativa โ€“ pescatore โ€“ e lโ€™invio in missione โ€“ di uomini โ€“; a conclusione, il narratore aggiunge: โ€˜Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguironoโ€™ (Lc ย 5,11). Anche in questo passo, da pescatore, Pietro รจ chiamato a divenire e a fare โ€œaltroโ€, riferito nei termini di โ€œpescatore di uominiโ€. Il paradosso appare evidente, seguendo la logica del racconto: dopo avere pescato una cosรฌ gran quantitร  di pesci, lโ€™azione piรน normale sarebbe stata quella di โ€œapprofittareโ€ dellโ€™occasione per investire, per mangiare, per usufruire di tanto ben di Dio. Eppure, Lc dichiara che โ€˜lasciarono tutto e lo seguironoโ€™. La โ€˜sequelaโ€™ vale piรน della pesca, Gesรน chiede a Pietro e agli altri discepoli di non attaccarsi alla pesca, alle sicurezze offerte dalla professione, ai frutti positivi di un lavoro o di un miracolo bensรฌ di restare sempre al seguito del Maestro. Il distacco dalle cose, dalle conquiste, dal frutto abbondante dello stesso lavoro pastorale รจ la condizione negativa per far trionfare positivamente lโ€™amore per Cristo. Parallelamente, nel passo di Gv 21,15, cosรฌ riletto, risuona tale veritร : la relazione fontale e fondamentale resta e permane essenzialmente con il Signore e non con cose o persone che dal Signore stesso provengono. Ogni altra sicurezza umana (economica, professionale o affettiva) rischia di posporre lโ€™unica e decisiva ร ncora della vita, il Signore risortoโ€

p. Enzo Bianchi

Fonte: Monastero di Bose
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III Domenica del Tempo di Pasqua

Gv 21,1-14 (forma breve)
Dal Vangelo secondoย Giovanni

In quel tempo, Gesรน si manifestรฒ di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberรฌade. E si manifestรฒ cosรฌ: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dรฌdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedรจo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: ยซIo vado a pescareยป. Gli dissero: ยซVeniamo anche noi con teยป. Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando giร  era l’alba, Gesรน stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesรน. Gesรน disse loro: ยซFiglioli, non avete nulla da mangiare?ยป. Gli risposero: ยซNoยป. Allora egli disse loro: ยซGettate la rete dalla parte destra della barca e trovereteยป. La gettarono e non riuscivano piรน a tirarla su per la grande quantitร  di pesci. Allora quel discepolo che Gesรน amava disse a Pietro: ยซรˆ il Signore!ยป. Simon Pietro, appena udรฌ che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perchรฉ era svestito, e si gettรฒ in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesรน: ยซPortate un po’ del pesce che avete preso oraยป. Allora Simon Pietro salรฌ nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrรฉ grossi pesci. E benchรฉ fossero tanti, la rete non si squarciรฒ. Gesรน disse loro: ยซVenite a mangiareยป. E nessuno dei discepoli osava domandargli: ยซChi sei?ยป, perchรฉ sapevano bene che era il Signore. Gesรน si avvicinรฒ, prese il pane e lo diede loro, e cosรฌ pure il pesce. Era la terza volta che Gesรน si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

10 – 10 Aprile 2016

  • Tempo di Pasqua III, Colore bianco
  • Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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