Commento al Vangelo di domenica 10 aprile 2016 – Azione Cattolica

In questo brano troviamo Gesù che si presenta ai discepoli, dopo una notte di pesca, nella quale non sono riusciti a prendere nulla. È in questa situazione di reti vuote che Gesù appare, suggerendo di gettare le reti a destra della barca, cosa assolutamente inconcepibile per un pescatore, avvezzo a gettarle sul lato sinistro della barca. Giovanni precisa che, fino a quel momento, i discepoli non avevano riconosciuto Gesù sulla riva del mare. Saranno proprio le reti gonfie di pesci a suscitare il riconoscimento nitido e chiaro: è il Signore. A quel punto Gesù allestisce per loro un banchetto con pesce abbondante, ricordando  distintamente  la moltiplicazione  di  pani  e  pesci (Gv6) e risalendo a ritroso su fino alle profezie del banchetto sovrabbondante allestito da Dio per tutti i popoli (Is2; Is55).
Giovanni ci precisa che i discepoli non hanno bisogno di domandare al Signore chi egli sia, perché la loro certezza interiore è condivisa, inequivocabile e salda.
Ancora una volta di fronte alla bellezza e abbondanza del cibo della Parola con cui mi nutre il Signore, posso esercitarmi a vedere dove sto in questa scena, in quale dei discepoli mi trovo.
Riconosco Gesù per l’abbondanza di vita che mi dona? Nella vita della Chiesa e nei luoghi di vita dove opero sono strumento di comunione, di custodia amorevole di pecorelle e agnelli del Signore?

Signore Gesù,
Giovanni ti ha riconosciuto sul lago di Tiberiade, perché ti amava.
Come è stato per lui, infiamma il nostro cuore di amore per te,
perché possiamo conoscerti nella tua Parola,
perché possiamo riconoscerti nei fatti della nostra vita,
perché possiamo seguirti con gioia secondo la strada di ognuno.
Signore Gesù, la pesca sul lago è come la missione della Chiesa,
che mai si stanca di gettare la rete secondo la tua Parola.
Rendici liberi dall’ansia del risultato,
perché gioiosi della tua presenza.

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III Domenica del Tempo di Pasqua

Gv 21,1-14 (forma breve)
Dal Vangelo secondo Giovanni

[ads2]In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

10 – 10 Aprile 2016

  • Tempo di Pasqua III, Colore bianco
  • Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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