LโEpifania, manifestazione dellโanti-regalitร di Gesรน
Il vangelo dellโEpifania, della manifestazione dellโidentitร di Gesรน alle genti, a quelli che non erano ebrei, figli di Israele, รจ un vangelo decisivo, che dร alla festa odierna un particolare significato: Gesรน รจ nato Re dei giudei, ma per tutti, e tutti possono andare a lui. In questo racconto di Matteo cโรจ la storia, ma cโรจ anche una lettura che lโevangelista fa nella fede.
Nasce un bambino in una semplice famiglia formata da un artigiano, Giuseppe, e dalla sua giovane moglie, Maria; nasce in una stalla, riparo per il gregge nella campagna di Betlemme, eppure alcuni uomini da lontano, dallโoriente, o meglio dalla loro sapienza orientata, nella loro ricerca sono portati a vedere in questa semplice nascita il compimento del loro cercare, la pienezza della loro sapienza. Tutti gli umani di ogni tempo e cultura, infatti, hanno in comune soprattutto la ricerca del bene, anche se poi contraddicono questo loro desiderio cosรฌ impegnativo. In ogni essere umano cโรจ un anelito al bene, alla vita piena, alla pace, e questo fuoco che abita gli umani li spinge a cercare, a mettersi in cammino, a dichiarare per loro insufficiente la terra che abitano, lโorizzonte consueto. Per questo cammino gli umani cercano e trovano come segnali ciรฒ che possono: il cielo, la terra, il mare e anche le creature animate e inanimate con le quali sanno comunicare.

In quel lungo pellegrinaggio, soprattutto della mente e del cuore, alcuni sapienti, i magi, hanno guardato alle stelle, alla sabbia del deserto, alle bestie che cavalcavano, al bagaglio che trasportavano con sรฉ, per vivere e per fare doni. Per chi scruta lโorizzonte sempre sorge una stella, sempre โ come dice il nostro brano evangelico โ cโรจ un oriente, un alzarsi, che invita al cammino. E cosรฌ รจ avvenuto per quei mรกgoi, che dallโoriente (apรฒ anatolรดn) giungono a Gerusalemme, la cittร santa, lโombelico del mondo (cf. Sal 48,3; cf. Ez 5,5; 38,12).
Essi chiedono: โDovโรจ il Re dei giudei che รจ nato?โ, proprio ai giudei che non si erano accorti della nascita del loro Re. Non se nโera accorto il re che regnava in quel momento, Erode, non se nโerano accorti i sacerdoti e neppure gli esperti delle sante Scritture, gli scribi. Ecco lo scandalo: chi รจ deputato a conoscere e a osservare ciรฒ che accade non sa, chi รจ capace di interpretare puntualmente le Scritture in riferimento al Re dei giudei lo annuncia con chiarezza e certezza, eppure in una situazione di radicale accecamento. ร cosรฌ, e ancora oggi avviene cosรฌ: si possono conoscere le parole di Dio contenute nelle Scritture, si possono citare e spiegare con competenza, si possono addirittura insegnare agli altri, eppure, nel contempo, restare in una situazione di totale cecitร o sorditร , manifestazioni della sklerokardรญa, della callositร del cuoreโฆ
Questa venuta dei magi causa perรฒ inquietudine, turbamento da parte dei rappresentanti del potere politico e di tutta Gerusalemme, perchรฉ quando il potere ne vede sorgere un altro teme e trema, sentendosi minacciato. Da quellโora lโinquietudine e il turbamento non cesseranno, fino al giorno in cui questo Re dei giudei che รจ nato sarร finito per sempre, rivestito di un manto di porpora, con una canna come scettro in mano, con una corona di spine sulla testa, deriso, sbeffeggiato e infine appeso nudo a un palo, la croce!
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Eppure quei sapienti obbedienti alle Scritture dei giudei, anzi ri-orientati dalle Scritture, riescono nuovamente a vedere la stella, che li conduce fino al bambino Re Messia, a Betlemme, dove trovano ciรฒ che cercavano ma che certamente non si aspettavano cosรฌ: non una reggia, non una corte regale in festa, non lo sfarzo degno della nascita di un principe, ma semplicemente un bambino e sua madre. Contemplano non quello che avevano tanto atteso e cercato, ma altro. E come convertiti, mutati nella loro mente e nel loro cuore, riconoscono la regalitร nellโanti-regalitร , la regalitร potente e universale nella debolezza umana, in un infante incapace di parlare e di essere eloquente con la parola. Eppure i magi capiscono, giungono alla fede, pur non avendo nรฉ la rivelazione nรฉ le sante Scritture; e non a caso Matteo annota che fanno ritorno al loro paese attraverso un altro cammino, cioรจ un altro modo di pensare e di vivere.
Cosรฌ avviene la rivelazione, per i giudei e per le genti: solo guardando alla debolezza di Gesรน, al suo essere piccolo, si puรฒ comprendere la sua vera regalitร , la sua vera identitร , non plasmata in base alle immagini dei re e dei potenti di questo mondo. Per altre strade gli altri vangeli diranno la stessa cosa: contemplazione (theorรญa) di Gesรน รจ il vederlo crocifisso (cf. Lc 23,48); visione di Gesรน รจ il vederlo come seme caduto a terra (cf. Gv 12,24). Quei magi, convertiti alla vista del bambino in quella povera famiglia, in quella greppia, adorano, si prostrano e gli offrono in dono oro, incenso e mirra, prodotti preziosi dellโoriente, elaborati dalla cultura delle genti. Ciรฒ che Gesรน risorto potrร dire ai discepoli โ โAndate e fate discepole tutte le gentiโ (Mt 28,19) โ ha qui la sua primizia. Le genti divengono discepole quando cercano con sinceritร , si aprono con audacia e si mettono in cammino senza indugio.
Quanti uomini e quante donne, dallโoriente e dallโoccidente, dal nord e dal sud, come questi magi cercano il bene, si sentono viandanti, in cammino, si esercitano a riconoscere la salvezza come umanizzazione e lavorano perchรฉ lโumano sia sempre piรน umano. Lo sappiano o meno, sono persone alle quali ogni bambino che nasce, ogni umano che viene al mondo appare con la dignitร di un re; appare come un fratello o una sorella che attende da noi il nostro oro (ciรฒ che abbiamo), il nostro incenso (il profumo sprigionato dalla nostra presenza), la nostra mirra (ciรฒ che sappiamo sacrificare di noi stessi, spendendo la vita per lโaltro).
LโEpifania รจ manifestazione della vera regalitร a tutti, cristiani e non cristiani. Ma ormai ci incamminiamo verso la Pasqua, come ricorda lโindizione della data di questa festa delle feste, che oggi viene fatta nelle chiese dโoriente e dโoccidente: la Pasqua, quando il Re dei giudei farร la fine di chiunque osa pensare e mettere in pratica una regalitร come servizio dellโaltro e non come potere violento. Ma lโultima parola spetta a Dio, al Dio di Gesรน!
p. Enzo Bianchi – Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo della domenica
Fonte: Monastero di bose
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
DELL‘EPIFANIA
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di sabato 6 Gennaio 2018 anche qui.
Epifania – Anno B
- Colore liturgico: Bianco
- Is 60, 1-6;
- Sal 71;
- Ef 3, 2-3. 5-6;
- Mt 2, 1-12
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Mc 2, 1-12
Dal Vangelo secondo Marco
1Nato Gesรน a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: ยซDovโรจ colui che รจ nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarloยป. 3Allโudire questo, il re Erode restรฒ turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: ยซA Betlemme di Giudea, perchรฉ cosรฌ รจ scritto per mezzo del profeta: 6E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero lโultima delle cittร principali di Giuda: da te infatti uscirร un capo che sarร il pastore del mio popolo, Israeleยป. 7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviรฒ a Betlemme dicendo: ยซAndate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando lโavrete trovato, fatemelo sapere, perchรฉ anchโio venga ad adorarloยป. 9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finchรฉ giunse e si fermรฒ sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per unโaltra strada fecero ritorno al loro paese.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
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