Commento al Vangelo di domenica 9 Giugno 2019 – mons. Giuseppe Mani

Una brava Persona

Trovandomi in una particolare difficoltà mi rivolsi ad una donna del Popolo dove ogni domenica andavo a celebrare la Messa chiedendogli di pregare per me. Lei prontamente ripose “Stai tranquillo, don Giuseppe, adesso lo dico allo Spirito Santo e vedrai che tutto andrà a posto”. E perché proprio allo Spirito santo? Perché è una brava Persona. Anch’io avevo bisogno di una grazia: mio figlio sordo muto era stato assunto alle poste ma lo avevano mandato a Modena.

Io andai a Piazza San Silvestro ma mi risposero che non c’era niente da fare. Allora mi misi a pregare con un foglietto in cui era scritto “Novena allo Spirito Santo”. Chi sarà questo Spirito Santo? Proviamoci e cominciai la novena e al terzo giorno arrivò il telegramma che mio figlio era stato assunto a Roma. Dissi allora che questo Spirito Santo deve essere proprio una gran Brava Persona e da allora ogni giorno stò un’ora insieme allo Spirito Santo. Stai tranquillo, don Giuseppe, aiuterà anche te.

Chi è lo Spirito Santo? Sicuramente la Settimia aveva capito bene: “Una brava Persona” ma forse non pensava che fosse Dio in Persona. Ma allora perché si chiama con un nome così strano: Spirito Santo. Che uno si chiami Padre, va bene, un altro Figlio, meglio ancora ma Spirito Santo no è proprio il massimo della chiarezza. E’ Gesù che ci ha parlato dello Spirito Santo e lo ha fatto usando due immagini molto chiare perche’ una richiama l’altra: Il Fuoco e il Vento. Non è facile parlare di Dio e anche Gesù lo ha fatto usando delle immagini.

Dio compare sotto l’immagine del fuoco: basta ricordare il roveto ardente che apparve a Mosè, la colonna di fuoco che accompagnava il Popolo d’Israele nella traversata del Mar Rosso, e le fiamme di fuoco che apparvero sul capo degli apostoli il giorno della Pentecoste. Dio è sempre presente in mezzo al suo popolo come fuoco che fa vivere e che santifica come si ricorda ogni giorno nella Messa “Nella potenza dello Spirito Santo fai vivere e santifichi l’universo”, ma il fuoco può essere presente in varie forme: come brace e come fiamma.

E’ il vento che fa diventare fiamma la brace, il vento da vigore e forza al fuoco. Dio, che è sempre presente nel mondo attraverso il fuoco del suo Amore di tanto in tanto manda delle ventate forti che rinnovano “la faccia della terra”. I vari eventi della storia, la presenza dei Santi non sono che delle ventate di Spirito Santo che rendono fiamma la nostra brace coperta di cenere. E’ innegabile la potenza che scaturisce da San Francesco, da P.Pio, da Karol Wojtyla, da Madre Teresa di Calcutta, il cui solo ricordo “rinvigorisce il cuore”.

Certamente la più grande ventata della storia la chiesa l’ha avuta il giorno della Pentecoste quando la brace si è trasformata in fiamma da incendiare il mondo. Tutti i giorni facciamo l’esperienza della nostra povertà, di una vita languente, di una incapacità di donare la vita, di una esistenza “né calda né fredda” ma tiepida che si sperimenta non piacere neppure a Dio.

Serve per la nostra vita personale, per la Chiesa una grande ventata di Spirito Santo per soddisfare quel nostro desiderio di novità che solo “Colui che fa nuove tutte le cose” può procurarci. Abbiamo bisogno della Pentecoste e Gesù l’ha preparata per noi e attende soltanto che gliela chiediamo.

Fonte – il sito di mons. Giuseppe Mani

Link al video

Table of contents

Read more

Local News