UN CUORE SOLO E UN’ANIMA SOLA
Il segno di riconoscimento
Prima di lasciare i suoi, Gesรน volle dare loro un segno da cui si potesse riconoscerli come suoi discepoli: ยซDa questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altriยป (Gv 15,35). I primi credenti presero sul serio la parola del Maestro. Cosa vuol dire Luca quando riferisce che ยซ la moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima solaยป, se non che i discepoli di Gesรน si amavano sinceramente tra loro? L’apostolo Giovanni, che, nel capitolo precedente della sua prima lettera, ha dato due volte la stupenda definizione: ยซDio รจ amoreยป (4,8.16), ci riporta, nella 2ยช lettura di oggi, al tema dell’amore. Amore per Dio e per Cristo, amore per gli uomini: per ยซcolui che ha generatoยป e per ยซchi da lui รจ stato generatoยป; per Dio e ยซper i figli di Dioยป. L’amore, se รจ sincero, deve tradursi nelle opere, cioรจ nell’osservanza dei comandamenti di Dio: ยซIn questo consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamentiยป. Come Gesรน che, nell’ultima cena, aveva detto: ยซBisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandatoยป (Gv 14,31).
Nella Pasqua, Dio ci ha dato la prova suprema del suo amore per noi: ยซDio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenitoยป (Gv 3,16). Il Figlio, che รจ una cosa sola col Padre (cf Gv 10,30), si รจ dato a noi per amore: ยซMi ha amato e ha dato se stesso per meยป (Gal 2,20). ยซFare la Pasquaยป significa credere all’amore che Dio ha per noi (cf 1 Gv 4,16) e rispondervi amando Dio e i fratelli. Questa รจ la conversione che si esige da chi vuole veramente compiere il ยซprecetto pasqualeยป.
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Amore e comunione
Ma vediamo come i primi cristiani (che non si chiamavano ancora con questo nome) vivevano l’amore fraterno: nella comunione. In essi si vedeva esaudita la preghiera di Gesรน al Padre: ยซChe siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi una cosa solaยป (Gv17,21).
Comunione, senza dubbio, di spirito, profondamente sentita: ยซUn cuore solo e un’anima solaยป; ma tradotta in pratica in modo concreto e vissuto. Qui รจ necessario integrare la notizia data nella la lettura con quanto Luca ha riferito in precedenza (2,42-47): ยซI fratelli erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoliยป.
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Quando si esalta la ยซprassiยป fino a svalutare la fede come adesione dell’intelligenza alla veritร rivelata, si dimentica che questa รจ la prima nota con cui รจ presentata la Chiesa ai suoi inizi. C’รจ un ยซinsegnamentoยป che il cristiano รจ chiamato ad accettare perchรฉ proviene da Cristo, il Maestro, che esige fede piena e inconcussa alla sua parola.
Quando ci si richiama alla comunitร primitiva per rivendicare nella Chiesa una struttura ยซdemocraticaยป che non riconosce un’autoritร di magistero e di guida pastorale, si deforma l’immagine della Chiesa nata dalla Pentecoste. Gli apostoli insegnavano, i ยซfratelliยป ascoltavano; e non scegliendo secondo i loro gusti fra ciรฒ che ascoltavano, ma con assiduitร e impegno. Questo perchรฉ la sera del giorno di Pasqua Gesรน aveva detto agli apostoli: ยซCome il Padre ha mandato me, anch’io mando voiยป.
Non puรฒ essere diversamente nella Chiesa all’inizio del terzo millennio. Se ci fosse bisogno di dimostrarlo (e ce n’รจ bisogno!), dovrebbe bastare, per il cattolico coerente, il preciso richiamo del Vaticano II: ยซI vescovi, quali successori degli apostoli, ricevono dal Signore, cui รจ data ogni potestร in cielo e in terra, la missione di insegnare a tutte le genti e di predicare il Vangelo a ogni creaturaยป (Lumen Gentium, 24). Quando un singolo o una ยซcomunitร ยป pretendono di ignorare il vescovo e i sacerdoti che, per missione ricevuta da Cristo attraverso il vescovo, esercitano, ยซper la loro parte di autoritร , l’ufficio di Cristo, pastore e capo, raccolgono la famiglia di Dio, come una fraternitร animata dallo spirito d’unitร , e per mezzo di Cristo nello Spirito la portano a Dio Padreยป (Lumen Gentium, 28), non possono piรน presentarsi come Chiesa autentica, quella che realizza il disegno di Cristo. Certo, da parte dei vescovi e dei sacerdoti, si esige che essi si comportino secondo l’insegnamento e l’esempio di Gesรน Cristo, ยซche non รจ venuto per essere servito, ma per servireยป (Mt 20,28).
Comunione ยซnella frazione del pane e nelle preghiereยป. Se il centro della comunione รจ Cristo che nello Spirito ci conduce al Padre, l’incontro con lui e tra noi nella celebrazione eucaristica รจ il momento in cui piรน fortemente si attua la comunione, quando la partecipazione alla Messa, che si realizza pienamente solo mangiando il pane che รจ il corpo di Cristo, sia sentita e vissuta non come chiuso atto di devozione individuale, ma con senso di vera fraternitร . Cosรฌ, in proporzione, รจ da dire della preghiera, ricordando la promessa del Signore: ยซDove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loroยป (Mt 18,20). Ma veniamo all’espressione piรน concreta e piรน difficile dell’amore fraterno, della comunione fra i credenti: ยซNessuno diceva sua proprietร quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comuneยป. Poi spiegherร come si attuava la comunione dei beni: i proprietari d’immobili li vendevano, ne consegnavano agli apostoli il ricavato, che ยซpoi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisognoยป.
Sentiamo come s. Massimo commenta questo passo: ยซLegati insieme dalla stessa religione, fruivano insieme dello stesso tenore di vita. Avendo in comune la fede, mettevano in comune anche le sostanze. Partecipando dello stesso Cristo, volevano partecipare di una stessa mensa. Quegli uomini religiosi reputavano indegno non far parte delle proprie sostanze a colui che era a parte della stessa grazia; e perciรฒ con fraterna caritร usavano in comune di tutte le coseยป.
La fede, sorgente dell’amore
Pensare che oggi si possa realizzare alla lettera ciรฒ che avveniva – e non per obbligo ma per libera scelta – in una comunitร di poche migliaia di credenti, sarebbe evidentemente troppo semplicistico. Quella era, per dirla con s. Giovanni Crisostomo, una ยซrepubblica d’angeliยป. Ma rimane un insegnamento di fondo, perennemente valido e attuale, perchรฉ ispirato dalla fede autentica e coerente, come osserva ancora s. Massimo: ยซVedete la fede di quegli uomini santi, come per Cristo si spogliavano di tutto il loro patrimonio, senza trattenersi nulla! Perchรฉ non temevano di aver poi a soffrir la fame essi stessi, mentre temevano che altri ne soffrisseยป. Non ha senso parlare di ยซun cuore solo e un’anima solaยป se poi in fatto di portafogli ognuno fa gli affari suoi. Non tocca alla Chiesa proporre soluzioni tecniche di politica economica; ma la Chiesa non puรฒ non denunciare come contrario allo spirito del Vangelo il comportamento dei singoli o i sistemi sociali ispirati dall’egoismo, dimentichi della solidarietร che deve unire tutti gli uomini, in aperto disprezzo del comandamento divino: ยซAma il prossimo tuo come te stessoยป.
Nella 2ยช lettura, Giovanni introduce il tema dell’amore partendo dalla fede: ยซChiunque crede che Gesรน รจ il Cristo, รจ nato da Dioยป. Piรน innanzi proclama: ยซQuesta รจ la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede. E chi รจ che vince il mondo se non chi crede che Gesรน รจ il Figlio di Dio?ยป. Il racconto del Vangelo รจ centrato sulla fede. Prima, il rifiuto di Tommaso di credere agli altri discepoli che affermano di aver visto il Signore; poi il rimprovero di Gesรน e l’invito: ยซNon essere piรน incredulo, ma credenteยป; la professione di fede dell’apostolo; la beatitudine, proclamata da Gesรน, di coloro che crederanno senza vedere; la conclusione dell’evangelista che dichiara d’aver scritto per condurre i lettori alla fede in Gesรน Cristo Figlio di Dio.
Ameremo Dio Padre e Gesรน Cristo Salvatore a misura della nostra fede. Sarร la meditazione, ispirata dalla fede, di quello che Dio ha fatto per noi nella creazione, nella rivelazione, nella redenzione, che ci porterร all’amore.
Ameremo il prossimo se la fede ci farร vedere in lui l’immagine di Dio, il Figlio di Dio, il fratello in Cristo. Credendo e amando, avremo la vita nel nome di Gesรน, come ci assicura l’evangelista. Perchรฉ, se la fede รจ radice dell’amore, l’amore รจ quello che porta a compimento la fede. S. Agostino, commentando la 2ยช lettura, osserva: ยซGiovanni ha subito collegato la fede con l’amore, perchรฉ senza l’amore la fede รจ vanaยป.
L’amore di Cristo, rivelato, piรน che dalla parola, dal segno dei chiodi e della lancia nelle mani e nel costato che Cristo mostra a Tommaso e a tutti noi, sia invito e stimolo all’amore sincero e operoso per lui e per i fratelli.
Tratto da โOmelie per un anno 1 e 2 โ Anno Aโ โ a cura di M. Gobbin – LDC
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II Domenica del Tempo di Pasqua
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- Colore liturgico: Bianco
- At 4, 32-35; Sal. 117; 1 Gv 5, 1-6; Gv 20, 19-31
Gv 20, 19-31
Dal Vangelo secondoย Giovanni
19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesรน, stette in mezzo e disse loro: ยซPace a voi!ยป. 20Detto questo, mostrรฒ loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesรน disse loro di nuovo: ยซPace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiยป. 22Detto questo, soffiรฒ e disse loro: ยซRicevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป. 24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dรฌdimo, non era con loro quando venne Gesรน. 25Gli dicevano gli altri discepoli: ยซAbbiamo visto il Signore!ยป. Ma egli disse loro: ยซSe non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credoยป. 26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e cโera con loro anche Tommaso. Venne Gesรน, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: ยซPace a voi!ยป. 27Poi disse a Tommaso: ยซMetti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!ยป. 28Gli rispose Tommaso: ยซMio Signore e mio Dio!ยป. 29Gesรน gli disse: ยซPerchรฉ mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!ยป. 30Gesรน, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perchรฉ crediate che Gesรน รจ il Cristo, il Figlio di Dio, e perchรฉ, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 08 – 14 Aprile 2018
- Tempo di Pasquaย II
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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