p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
โElia, impaurito โฆ si inoltrรฒ nel deserto per una giornata di cammino e andรฒ a sedersi sotto un ginepro. Desideroso di morire disse: โora basta, Signore! Prendi la mia vitaโฆโ
Elia รจ profeta che ha risposto alla chiamata di Dio e per questo si รจ scontrato non solo con i poteri religiosi, i profeti di Baal (1Re 18,40) ma anche con il potere politico: la regina Gezabele infatti lo fa ricercare per ucciderlo.
In fuga nel deserto Elia vive la solitudine fino a dire โbasta Signore, ora รจ troppoโ: in lui si riflette lโesperienza di chi ha posto la sua vita nelle mani di Dio e si scontra con le difficoltร e le persecuzioni. Il cammino di Elia ripercorre quello di Mosรจ che aveva vissuto nel deserto n solitudine nella sua fuga , poi alla guida del popolo aveva attraversato ancora un altro deserto. Ora Elia, nel deserto e nella solitudine, ripercorre i passi di quel cammino.
Proprio in questo momento scopre che un messaggero, un angelo, lo invita a prendere e mangiare: pane e acqua. Sono i segni di una vicinanza di Dio che non abbandona mai i suoi servi. Ed รจ nutrimento che permette di andare avanti. Eโ cosรฌ accompagnato, lui profeta, a scoprire la presenza di Dio vicino in modo nuovo. Elia potrร fare questo cammino solamente con la forza di quel pane e acqua, doni inattesi.
Nel capitolo 6 del IV vangelo strutturato attorno al segno del pane sono descritte due reazioni. I โgiudeiโ (nel IV vangelo figura simbolica di chi si pone di fronte a Gesรน nel rifiuto) mormorano perchรฉ conoscono Gesรน e la sua provenienza e cosรฌ dicono la loro ostilitร perchรฉ ha detto โio sono il pane disceso dal cieloโ.
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Lโatteggiamento di Gesรน รจ diverso, parla del Padre ed invita a credere. I giudei non accettano che Dio possa esser vicino. Gesรน propone loro di lasciarsi attirare dal Padre e di aprirsi ad accogliere un volto di Dio sorprendente, che scardina i nostri schemi. Lโincontro con Dio si rende possibile nellโincontro con lui, nel lasciarsi nutrire da lui: โIo sono il pane vivoโ. Pane vivente รจ unโesistenza spezzata e condivisa che esprime la vita di Dio. Gesรน propone non un nutrimento materiale ma il pane quale segno della sua stessa vita per la vita di tutti. โI vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo รจ il pane che discende dal cielo, perchรฉ chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoโ.
Eโ qui utilizzato il termine โcarneโ (sarx) che faceva riferimento alla carne degli animali macellati, alla dimensione piรน fragile del corpo umano. Nel IV vangelo questo termine รจ presente nel prologo: โe il Verbo si fece carne e pose la sua tenda in mezzo a noiโ. Indica la presenza di Dio vicino, capace di condividere la totalitร della vita in tutte le sue dimensioni. Gesรน rivela il volto di un Dio che prende su di sรฉ tutto lโumano. Il dono del pane, carne di Cristo consegnata per la vita del mondo, รจ continuazione del mistero dellโincontro tra Dio e lโuomo (lโincarnazione) ed รจ vita donata di Gesรน, uomo per gli altri.



