Nel colloquio con Nicodemo, un uomo saggio in sincera ricerca, Gesรน parla di Dio come un volto amante: โDio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.โ
Al cuore di Dio sta un movimento di donare, di consegnare: cosรฌ anche รจ indicato il โconsegnarsiโ di Cristo. Cโรจ un dono del Padre e il dono del Figlio e tutti sono per la vita e la salvezza dellโuomo. Vivere questo incontro, dice Gesรน a Nicodemo, non รจ questione di capacitร o di sapienza umana, ma รจ una nascita โdi nuovoโ e โdallโaltoโ. Non รจ esito di uno sforzo umano ma frutto dello Spirito da accogliere con gratitudine.
Gesรน dice anche โio e il Padre siamo una sola cosaโ (Gv 10,30): tutta la vita di Gesรน sta sotto il segno del dono per farci entrare nella comunione di amicizia con il Padre.
Il quarto vangelo parla cosรฌ del โFiglioโ, colui che da sempre sta in rapporto di accoglienza e di dono nei confronti di Dio, il Padre, sorgente della vita e dellโamore.
Gesรน ha vissuto la sua esistenza come dono e servizio agli altri: il IV vangelo espriem tuto questo con un gesto, il lavare i piedi. La sua vita รจ umanizzazione del Dio vicino e compassionevole, affonda le sue radici nel mistero dellโamore di Dio il Padre che nessuno ha mai visto. Gesรน รจ cosรฌ presentato come il Figlio, lโinterprete del Padre per noi, colui che nella sua vita ha raccontato il Padre: โNessuno ha mai visto Dio: il Figlio unico di Dio, quello che รจ sempre vicino al Padre, ce lโha fatto conoscereโ (Gv 1,18).
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Gesรน ci ha reso vicino il volto di Dio comunione: il suo progetto non รจ giudicare il mondo, ma che il mondo si salvi. Eโ un volto affascinante e nuovo: ha i caratteri dellโamore personale, della cura e della passione perchรฉ ogni persona, il mondo โ quel โmondoโ che nel linguaggio del IV vangelo รจ la realtร segnata dal peccato e dal male โ anchโesso trovi cambiamento, apertura, salvezza.
Gesรน aveva annunciato un modo nuovo di essere presente e aveva parlato dello Spirito di veritร che avrebbe guidato i suoi alla veritร tutta intera, ad un incontro con lui, nuovo, nellโassenza. Nel dono di Gesรน hanno potuto scorgere lโumanizzarsi di Dio amore che si dona.
Paolo esprime questo dicendo che lo Spirito รจ la presenza Dono che sta allโorigine di ogni regalo, colui che suscita i servizi diversi nella comunitร ed ogni gesto di fraternitร e comunione. La pace รจ dono che ci raggiunge per mezzo di Gesรน: per mezzo suo possiamo accostarci con la fede a Dio; โDio ha messo il suo amore nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci ha datoโ (Rom 5,1-5).
Noi tutti siamo come bambini che sono stati adottati e sono autentici figli: โDio ha inviato nei vostri cuori lo Spirito di suo Figlio che esclama. Abbร , Padre. Non siete piรน schiavi ma figli. E se siete figli siete anche eredi. Cosรฌ vuole Dioโ (Gal 4,6-7).
A conclusione della seconda lettera ai Corinzi, Paolo fa scorgere il profondo legame tra il volto del Dio trinitario e una vita aperta alla pace, a rapporti nuovi tra di noi:
โโฆ vivete nella gioia, correggetevi, incoraggiatevi, andate dโaccordo, vivete in pace. E Dio che dร amore e pace sarร con voi. Salutatevi tra di voi con un fraterno abbraccio. โฆ La grazia del Signore Gesรน Cristo, lโamore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con voi tuttiโ (2Cor 13,11-13).
p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia. Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
