Commento al Vangelo di domenica 7 Febbraio 2021 – p. Alessandro Cortesi op

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p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

Giobbe ricorda il dramma del male e del dolore che contesta ogni facile risposta ed ogni teologia che voglia tutto spiegare e far rientrare ogni radicale contraddizione del vivere in un semplice ragionamento consolatorio. Le sue parole pongono una inquietante domanda sulla condizione umana, la pesantezza della sofferenza e la fatica di vivere: โ€˜Non ha forse un duro lavoro lโ€™uomo sulla terra e i suoi giorni non sono come quelli dโ€™un mercenario?โ€ฆ I miei giorniโ€ฆ sono finiti senza speranzaโ€™.

Gesรน non ha fuggito il contatto con le esperienze del male e del dolore. Marco nel suo vangelo insiste molto sulla vicinanza di Gesรน a persone segnate da sofferenze di genere diverso: โ€˜Guarรฌ molti che erano afflitti da varie malattie e scacciรฒ molti demoniโ€.

Nellโ€™arco della giornata di Gesรน presentata nel primo capitolo si possono individuare tre scene: una in casa di Simone e di Andrea, la seconda dopo il tramonto davanti alla porta, la terza al mattino presto in un luogo deserto.

La prima scena presenta la guarigione della suocera di Simone presentata a letto con la febbre. Parlano di lei a Gesรน. Lโ€™incontro con Gesรน avviene nel tessuto quotidiano dei rapporti familiari. Marco offre quasi una veloce pennellata sullโ€™agire di Gesรน: si accosta e la rialza prendendola per mano e la febbre se ne va. La descrizione in poche parole, indice di un ricordo storico. Gesรน non si atteggia a taumaturgo che opera in modo sorprendente. I suoi gesti sono semplici: si fa vicino, prende per mano, porta a rialzare. E dโ€™altra parte questo gesto diventa un paradigma ed assume una valenza piรน profonda. In esso Marco suggerisce รจ lo svolgersi dellโ€™incontro di ogni discepolo con Gesรน. Ripete lโ€™avverbio โ€˜subitoโ€™ dendo alla narrazione un senso di immediatezza. I verbi utilizzati non sono casuali: Gesรน si accosta e la rialzรฒ. Viene usato il verbo della risurrezione (โ€˜rialzarsiโ€™) e in questo gesto รจ indicato lโ€™evento che si compie nella vita del discepolo che incontra Gesรน. La potenza di vita di Gesรน si comunica nel farsi vicino e nel prendere per mano chi รจ oppresso dal male. La scena si chiude cosรฌ: โ€˜la febbre la lasciรฒ ed ella li servivaโ€™. Servire come continuitร  รจ indicazione di un nuovo orientamento della vita. Servire รจ verbo chiave al cuore del cammino di Gesรน: egli ai suoi dirร  di essere venuto per servire e dare la sua vita per tutti (cfr. Mc 10,45). Eโ€™ il verbo che denota il cammino di discepoli e discepole che lo servivano (Mc 15,41). La suocera di Pietro diviene un esempio, allโ€™inizio del vangelo di Marco, del cammino di ogni uomo e donna che incontra e segue Gesรน: scopre di essere liberato dal male per mettersi a servire e continuare in questa via.

La seconda scena รจ โ€˜davanti alla portaโ€™ dopo il tramonto del sole: โ€˜gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la cittร  era davanti alla portaโ€™. Gesรน si immerse nel contatto doloroso e confuso con i volti, le invocazioni, le storie di tanti segnati dal male. E โ€˜non permetteva ai demoni di parlareโ€™, chiede il silenzio sulla sua identitร  nel momento in cui piรน forte รจ la ricerca e lโ€™esaltazione di lui da parte di una folla desiderosa di prodigi ed di risposte immediate ai propri bisogni. In tale silenzio sta lโ€™indicazione dello stile di Gesรน e di quanto chiede ai suoi: solamente sotto la croce un pagano, il centurione romano dirร  โ€˜Veramente questโ€™uomo era figlio di Dioโ€™ (Mc 15,39). Sulla croce Gesรน fa propria la sofferenza e la domanda lacerante di Giobbe e la rende luogo di un amore che solleva e rialza.

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La terza scena รจ posta in un luogo deserto: รจ la preghiera di Gesรน, presentata come momento di rapporto intimo, unico con il Padre, per accogliere la missione da Lui accolta: โ€˜per questo sono venutoโ€™. La sua venuta proviene da un invio e ha radice in una relazione di affidamento. Benchรฉ tutti lo cerchino Gesรน risponde: โ€˜Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perchรฉ io predichi anche lร โ€™. Il suo venire รจ per un annuncio oltre i confini che anche i suoi discepoli non riescono a comprendere.

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