Commento al Vangelo di domenica 7 Aprile 2019 – p. Alessandro Cortesi op

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โ€œNon ricordate piรน le cose passate, non pensate piรน alle cose antiche! Ecco, faccio una cosa nuova, proprio ora germoglia e non ve ne accorgete?โ€

La parola del profeta รจ incoraggiamento e speranza. Invita a non restare chiusi nel passato e a scorgere qualcosa di nuovo che sta nascendo nella storia, nonostante tutte le contraddizioni. Eโ€™ difficile scorgere una novitร  di bene laddove si vive in condizioni di prova e di morte. Il secondo Isaia, profeta di un tempo difficile, dellโ€™esilio, indica un germoglio. Eโ€™ una novitร  che richiede occhi capaci di osservazione alle cose piccoleโ€ฆ รจ sbocciare silenzioso e fragile che annuncia la bella stagione. Nel deserto indica la gioia della vita nascente al di lร  di tutto ciรฒ che la contrasta. Eโ€™ questione di sguardo.

Il profeta annuncia cosรฌ che nonostante la fatica del presente la tragica esperienza dellโ€™esilio sta per finire e insieme finisce la paura della schiavitรน, lโ€™essere stranieri e oppressi. Invita a non lasciarsi rinchiudere in un ricordo angusto delle cose passate: la sofferenza, la distruzione, tutto ciรฒ che pesa nel cuore.

Eโ€™ lโ€™annuncio di un nuovo esodo, di un passaggio nuovo verso un futuro di vita e di speranza, di un nuovo incontro con il Dio liberatore. Dio รจ fedele alle sue promesse e anche nel deserto apre una strada, porta acqua nella desolazione: โ€˜Aprirรฒ anche nel deserto una strada, immetterรฒ fiumi nella steppaโ€ฆ il popolo che io ho plasmato per me celebrerร  le mie lodiโ€™.

Anche Paolo richiama la comunitร  di Filippi a distaccarsi da tutto ciรฒ che รจ costrizione, paura, delusione. E parla di futuro. Lโ€™immagine della corsa nello stadio esprime la sua tensione nel correre con il riferimento a Gesรน, per โ€˜conoscere la potenza della sua risurrezione, la partecipazione alle sue sofferenze, diventandogli conforme nella morte, con la speranza di giungere alla risurrezione dei mortiโ€™.

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Paolo presenta cosรฌ la vita come una corsa: non si pone come un arrivato, non ha giร  raggiunto il premio ma legge lโ€™esistenza cristiana come un mettersi in movimento, come tensione verso il futuro di comunione con Cristo: โ€œDimentico del passato e proteso verso il futuro, corro verso la meta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassรน, in Cristo Gesรนโ€.

La pagina del vangelo รจ viva testimonianza dellโ€™agire di Gesรน. Anche Gesรน apre futuro. Il suo sguardo รจ dono di vita per una donna, ferita dalla sofferenza e dallโ€™essere ridotta ad oggetto, a pretesto per uan disputa di condanna. La sua identitร  รจ calpestata dal giudizio implacabile dellโ€™ipocrisia maschile, di quegli uomini che intendono lapidarla. Le parole di Gesรน sono una critica senza riserve nei confronti di chi si pone come paladino della moralitร , giudice implacabile e negatore di ogni possibilitร  di cambiamento e di perdono: โ€˜Chi di voi รจ senza peccato scagli per primo la pietra contro di leiโ€™.

Gesรน risponde al tranello posto dai suoi accusatori non entrando nella discussione ma reagendo con il silenzio. Non cโ€™รจ parola da dire laddove un volto รจ ridotto a oggetto per far valere una dottrina. Il suo scrivere con il dito per terra รจ atteggiamento che rimane enigmatico. Forse un riferimento ad un testo di Geremia: โ€˜Sulla terra verrร  scritto chi ti abbandona, perchรฉ hai abbandonato il Signore sorgente di acqua vivaโ€™ (Ger 17,13). Non guardando piรน i volti si abbandona il Signore sorgente di vita. โ€˜Chi di voi รจ senza peccato scagli per primo la pietra contro di leiโ€™. Gesรน offre un modo nuovo di guardare la propria e lโ€™altrui vita. Da quel momento si svolge il lento andarsene di tutti ed รจ posto in risalto il distaccarsi โ€˜uno per uno, cominciando dai piรน anziani fino agli ultimiโ€™.

โ€˜Rimase solo Gesรน con la donna lร  nel mezzoโ€™: non รจ solo unโ€™indicazione spaziale. Nel profondo del suo cuore quella donna si trova ora di fronte a Gesรน. E Gesรน volge a lei il suo sguardo, non di giudizio e condanna, ma uno sguardo che coglie la ferita e l sua attesa. Nel suo essere sola davanti a lui lo puรฒ riconoscere come โ€˜Signoreโ€™, acqua viva della sua esistenza, suo futuro. Da lui accoglie non parole di condanna, ma la parola della misericordia e del perdono che fa rinascere e rende nuovi: โ€˜Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata? Ed essa rispose: Nessuno Signore. E Gesรน le disse โ€˜Neanchโ€™io ti condannoโ€ฆ.โ€™

Dopo che tutti se ne furono andati Gesรน apre la possibilitร  di futuro nuovo; il suo sguardo di fiducia e di bene inaugura una storia nuova. Ogni esperienza di perdono รจ come il germogliare della Pasqua nelle nostre esistenze personali e nella vita dei popoli.

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