Commento al Vangelo di domenica 6 settembre 2015 – don Mauro Manzoni

La Parola di Dio“, canale YouTube del prolifico Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica prossima, 6 settembre.

Chi desidera automaticamente avere il testo delle riflessioni, mandi il proprio indirizzo email a riflessionevangelo@graficapastorale.com che lo spedirà ogni settimana.

Non credo sia una forzatura pensare che il Vangelo ascoltato richiami e ricordi il giorno del nostro Battesimo. Eravamo sordi e muti, accompagnati dai genitori e dai padrini, come quell’uomo accompagnato e presentato a Gesù da amici. Il sacerdote tocca le orecchie e la bocca e dice “Effatà, il Signore ti conceda di ascoltare presto la Sua Parola e di professare la fede”.
Lo stesso gesto che Gesù ha fatto al sordomuto del Vangelo e che ripete anche a me, anche a voi: Effatà, apriti.
Abbiamo bisogno di guarire dalle nostre sordità, che si chiamano in mille modi, disinteresse, indifferenza, freddezza, menefreghismo. E abbiamo bisogno di guarire dal nostro mutismo, quando non comunichiamo con la vita la nostra fede, quando rifiutiamo il dialogo, l’incontro, la partecipazione.
Effatà, apriti. Abbiamo bisogno di guarire dalle nostre fragilità, malattie, depressioni ed esaurimenti, dalle paure e angosce, dalle tentazioni e seduzioni del male.
Gesù tocca con la mano le orecchie e la bocca del sordomuto perché l’uomo avverta a pelle il grande affetto e la tenerezza del Salvatore e l’ansia di vederlo liberato e salvo.
Dio vuole liberarci e guarirci, facciamoci toccare dalle sue mani, per diventare noi mani che toccano i nostri fratelli per trasmettere l’affetto e l’amore di Cristo agli altri.[ads1]

XXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Mc 7, 31-37
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

Fonte: LaSacraBibbia.net

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