Commento al Vangelo di domenica 6 novembre 2011 – padre Bruno Secondin

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In questa 32.ma Domenica del Tempo ordinario la liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui Gesรน paragona il regno dei cieli a dieci vergini, cinque sagge e cinque stolte, che attendono con le loro lampade lโ€™arrivo dello sposo per una festa di nozze: le cinque sagge portano con sรฉ dellโ€™olio di riserva in piccoli vasi. Quando arriva lo sposo, allโ€™improvviso, a mezzanotte, le cinque vergini stolte non hanno piรน olio nelle loro lampade e non sono ammesse alle nozze. Questa lโ€™esortazione di Gesรน:

โ€œVegliate dunque, perchรฉ non sapete nรฉ il giorno nรฉ lโ€™oraโ€.

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del carmelitano, padre Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Universitร  Gregoriana:

Con tre parabole molto originali ci avviamo alla chiusura dellโ€™anno liturgico fra tre domeniche. Oggi ci vengono incontro queste dieci ragazze che vogliono partecipare al corteo nuziale che si svolgerร  nella notte. Ma non tutte hanno la saggezza di pensare agli imprevisti: solo cinque di esse portano una provvista in piรน di olio per la propria lampada. Una stoltezza definisce Gesรน la dimenticanza delle altre, e di fatti il rimedio inventato lรฌ per lรฌ โ€“ andare a comprare olio โ€“ sarร  fatale: arrivano in ritardo e vengono escluse con durezza.

รˆ lo specchio delle nostre comunitร : chi ama sa anche prevedere e si fornisce di risorse opportune per non mancare allโ€™incontro. La vigilanza e la prudenza non possono essere delegate, non si rabberciano allโ€™ultimo momento, non si inventano a caso. Sono frutto di una vita custodita e alimentata, sono il bello di un amore che insegna le attese e le gioie, la fiducia e la pazienza.

Prima che nella notte dellโ€™attesa si oda il grido: โ€œEcco lo Sposo!โ€, il tempo puรฒ essere lungo: bisogna ravvivare lโ€™attesa col desiderio acceso dallโ€™ascolto della Parola e rafforzato dal Pane di vita. Lo Sposo certo arriverร , questa nostra attesa si concluderร : ma avremo ancora olio per le lampade dei nostri cuori? Saremo davvero ancora impegnati e vigilanti per andargli incontro?

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