Commento al Vangelo di domenica 4 giugno 2017 – mons. Giuseppe Mani

Siamo giunti alla pienezza della Pasqua: la Pentecoste. Tutto quello che Gesù ha fatto lo ha fatto per donarci lo Spirito Santo che alla Pentecoste fu effuso sulla Chiesa. Nacque il Suo Corpo mistico per cui la Pentecoste è anche il compleanno della Chiesa. Ma chi è lo Spirito Santo? Quando San Paolo chiese ai Galati se lo avevano ricevuto risposero che non sapevano neppure cosa fosse. Sarebbe grave che fosse così anche per i cristiani di oggi. Lo Spirito Santo è Dio presente nel mondo che lo fa vivere e lo santifica. Nella Trinità divina ciascuna persona ha un compito: lo Spirito Santo presiede a tutti i rapporti esterni alla S.S. Trinità col mondo.
Gesù ci ha spiegato bene cos’è lo Spirito Santo con due immagini molto efficaci: lo Spirito Santo è fuoco e vento.

E’ fuoco. Lo spirito di Dio è sempre stato presente nel mondo fin dalla creazione, anzi, è proprio avvenuta per la potenza dello Spirito Santo che “fa vivere e santifica l’universo”. Quando Dio crea il mondo gli partecipa la sua vita. Quando crea Adamo lo manifesta chiaramente insufflando su di lui il suo Spirito. E’ il suo spirito che crea il Popolo di Israele che , cominciando con Abramo diventa il popolo eletto che porterà la salvezza. E’ lo stesso Spirito di Dio che crea le culture e le varie religioni che camminano da ogni parte verso Dio senza ancora conoscerlo. E lo stesso Spirito che fa sorgere le civiltà e che conduce la storia verso la sua salvezza. E’ chiaramente fuoco quello che Dio ha messo nel mondo che lo riscalda, lo purifica e lo rinnova. Ma il fuoco può essere fiamma o brace che vive sotto la cenere. Abbiamo fatto tutti l’esperienza che nel mondo la vita è presente ma è languente, tante volte si ha la tentazione di un accanimento terapeutico per farlo vivere. L’universo cammina con il suo volgere dei tempi e delle stagioni ma gli uomini dormono, languiscono. Anche nel popolo d’Israele la vita in certi momenti languiva, era chiaramente sotto la cenere e allora venivano i profeti che attizzavano il fuoco. E’ terribile pensare che esistono delle persone che spargono la cenere sul fuoco perché non diventi fiamma perché finchè è sotto la cenere è domabile ma se diventa fiamma può diventare inquietante e pericoloso. E Gesù lo ha detto chiaro “Son venuto a portare il fuoco sulla terra”.

E’ vento. Il fuoco deve essere alimentato dal vento. Senza vento diventa brace. Durante la storia d’Israele e dell’umanità ci sono state delle ventate che hanno fatto emergere la fiamma : i profeti, i santi, i grandi uomini spirituali. La presenza di Gesù è stata vento che ha risvegliato sempre il fuoco che giaceva sotto la cenere. Lo hanno sperimentato gli apostoli quando si spengeva il loro entusiasmo e la presenza di Gesù rendeva loro la vita e la forza di andare avanti. La Pentecoste è stata un grande tzunami che ha sconvolto tutte le situazioni, la paura diventò coraggio, apparvero lingue di fuoco e “ venne all’improvviso dal cielo un rombo: come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano” (Atti 2). La brace diventò fiamma e uscirono a predicare ed annunciare proprio quello per cui avevano paura di fare la stessa fine di Gesù.
Durante la vita della chiesa il Signore suscita delle ventate che ravvivano la fiamma, sono i santi che fanno ardere il cuore. Tutto il mondo ha percepito la ventata che pervase il mondo intero e fu un vero tzunami per la chiesa quando vedemmo per la prima volta Papa Francesco. Ciascuno ha fatto personalmente la stessa esperienza incontrando persone straordinarie, piene del fuoco di Dio. Ogni volta che incontravo Papa Wojtyla, Madre Teresa, Fr, Roger di Taizè era per me una ventata che trasformava in fiamma la mia brace.

Ora sappiamo chi è lo Spirito Santo e ciascun cristiano ne deve esserene portatore: Dio ha messo il fuoco nel mondo e vuole animarlo attraverso di noi. Interroghiamoci: sono stato finora cenere o vento. Tutti percepiamo che serve una grande ventata di amore sulla Chiesa e sul mondo: è la tua ora l’ora della tua responsabilità, è l’ora del Vento.

Commento a cura di mons. Giuseppe Mani dal sito www.lamiavocazione.it

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Domenica di Pentecoste

Gv 20, 19-23
Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco.

E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 04 – 10 Giugno 2017
  • Tempo di Pasqua VII, Colore – Rosso
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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