In questa 31.ma Domenica del Tempo ordinario la liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui Gesรน rimprovera lโipocrisia di scribi e farisei: amano posti dโonore e desiderano essere ammirati, โlegano fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un ditoโ. Quindi Gesรน afferma:
โChi tra voi รจ piรน grande, sarร vostro servo; chi invece si esalterร , sarร umiliato e chi si umilierร sarร esaltatoโ.
Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del carmelitano, padre Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Universitร Gregoriana:
Dura la requisitoria di Gesรน oggi nel Vangelo: e per di piรน pronunciata negli spazi attorno al Tempio santo. Parole taglienti, espressioni ironiche, contro i finti pii che gironzolano in abbigliamenti vistosi e con aria falsamente devota. Sembra di vederli passare davanti questi rabbรฌ dalle vesti ampie e fruscianti, quasi ad appropriarsi della religiositร della gente a proprio beneficio e onore. Anche i profeti avevano talvolta usato espressioni sarcastiche e pungenti: ne abbiamo un saggio chiaro nella prima lettura di questa domenica, tratta dal profeta Malachia. Ma quasi a ristabilire le proporzioni e la fiducia, la seconda parte del Vangelo insiste piuttosto sulla ragione della modestia e della fraternitร : perchรฉ lโunico maestro e lโunica guida รจ Dio. E fra i discepoli deve dominare la fraternitร e la vera solidarietร nella fede. E poi Paolo aggiunge di suo, nella seconda lettura, il ricordo di un servizio fatto con sentimenti caldi e premurosi, come quelli di una madre, e allo stesso tempo autorevole, come lo fa un padre coscienzioso e rispettoso. Ecco, in prossimitร della festa di tutti i Santi, รจ opportuno questo richiamo ad uno stile di vita cristiana dove ci si aiuta mutuamente a vivere da figli e da fratelli, ad essere discepoli e testimoni di Dio, Padre di tutti, davanti al quale nessuno puรฒ fingere quello che non รจ. Le ipocrisie durano poco.
Fonte: RadioVaticana

