p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
โSappi dunque oggi e conserva bene nel tuo cuore che il Signore Dio รจ lassรน nei cieli e quaggiรน sulla terra; e non ve nโรจ altroโ.
Il โlassรนโ, le altezze dei cieli, e il โquaggiรนโ, la terra, non sono luoghi abbandonati e vuoti ma sono abitati. Israele ha scoperto e incontrato la presenza di Dio lassรน nei cieli e quaggiรน sulla terra come vivente, in ascolto, colui che dona liberazione e salvezza. Egli รจ lassรน, altro da ogni cosa, e nel medesimo tempo รจ fonte di ogni vita, Dio nella creazione, coinvolto nella vita del popolo a cui rivolge la sua parola e la sua alleanza: โInterroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creรฒ lโuomo sulla terra โฆ si udรฌ mai cosa simile a questa? Che cioรจ un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco come lโhai udita tu, e che rimanesse vivo?โ
Non รจ facile stare in ascolto di Dio, non si puรฒ mai pretendere di trattenerlo o rinchiuderlo in un possesso umano. Lโintero Primo testamento รจ narrazione della storia di unโesperienza di incontro, non tanto di ricerca umana di Dio, ma del venire di Dio in cerca dellโuomo. Il Dio lontano e vicino chiama e dona se stesso per una convocazione con orizzonti universali.
Gesรน รจ presentato dai vangeli come testimone dellโAbbร , il Padre, a lui orientato in tutta la sua vita. Ha vissuto come chi si affida senza riserve, e i vangeli ne rivelano il profilo rivolto allโAbbร soprattutto nei momenti decisivi e drammatici della sua esistenza: nella quotidianitร e nella prova, nei giorni di scelte importanti, fin nellโorto degli ulivi (Mc 14,36). Cโรจ unโintimitร unica che emerge dai racconti dei vangeli. Nella preghiera in particolare Gesรน si affida al Dio Abbร e cosรฌ il grido sulla croce โDio mio Dio mio perchรฉ mi hai abbandonatoโ (cfr. Sal 22) e le parole di affidamento โnelle tue mani padre affido il mio spiritoโ manifestano un rapporto unico.
Dopo la sua morte e risurrezione Gesรน รจ riconosciuto e indicato come il Figlio mandato dal Padre. In lui chi lo segue puรฒ vivere la scoperta di essere figlio del Padre e fratello suo. Eโ lโesperienza della prima comunitร dopo la pasqua, quando Gesรน dona ai suoi di vivere la gioia di una sua presenza nuova nello Spirito. Paolo esprime tale consapevolezza quando scrive: โTutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno Spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno Spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo Abbร , Padre. Lo Spirito stesso attesta al nostro Spirito che siamo figli di Dioโ.
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Nello Spirito, lasciando spazio a lui, il grande suggeritore, colui che ricorderร tutto quello che Gesรน ha detto (cfr. Gv 14,26) colui che consola (Gv 14,15), possiamo scoprirci innestati nella vita dellโAbbร , dono di amore e di comunione: โIo pregherรฒ il Padre ed egli vi darร un altro Consolatore perchรฉ rimanga con voi per sempreโฆ in quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voiโ (cfr. Gv 14,20).
Alessandro Cortesi op



