Commento al Vangelo di domenica 30 luglio 2017 – Enzo Bianchi

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Il tesoro di Gesรน Cristo e del Regno

Il vangelo di questa domenica ci presenta le ultime parabole raccolte da Matteo nel capitolo tredicesimo, detto appunto โ€œdiscorso parabolicoโ€. Come nelle precedenti parabole, Gesรน non fa ricorso a idee astratte ma consegna delle immagini, affinchรฉ gli ascoltatori accolgano facilmente la parola, la conservino nel cuore e, ricordandola, la attualizzino nel loro quotidiano. Queste immagini mirano ancora una volta a far comprendere la dinamica del regno dei cieli, il modo in cui Dio puรฒ regnare ed effettivamente regna in quanti sono capaci di ritornare a lui, di convertirsi e di aderire alla buona notizia portata da Gesรน Cristo.

Delle tre parabole odierne le prime due sono inseparabili, mentre la terza, a livello tematico, sembra una ripresa della parabola del buon grano e della zizzania (cf. Mt 13,24-30.36-43). Gesรน dice innanzitutto: โ€œIl regno dei cieli รจ simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campoโ€. Cโ€™รจ un tesoro nascosto, dunque a lungo ignorato e sotterrato in un campo, certamente per proteggerlo da eventuali rapine: se perรฒ รจ stato nascosto, รจ per essere ritrovato al tempo opportuno. Il contadino che possiede quel campo disseppellisce il tesoro e, colto da grande stupore, agisce come un uomo accorto: subito nasconde nuovamente il tesoro, poi mette in vendita tutto ciรฒ che possiede, valutato molto poco rispetto al tesoro scoperto. Con il denaro ricavato puรฒ dunque comprare quel campo, cosรฌ da diventare proprietario anche di quel tesoro preziosissimo.

La parabola รจ semplice, comprensibilissima, perchรฉ โ€œlโ€™altra cosaโ€ significata dal tesoro รจ proprio il regno dei cieli, lโ€™unica realtร  che giustifica la vendita di tutto ciรฒ che si ha per poter prendere parte ad esso, come Gesรน afferma piรน avanti, rivolto a un giovane ricco: โ€œVaโ€™, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo. Poi vieni, seguimi!โ€ (Mt 19,21). Allo stesso modo, qui Gesรน rivela allโ€™ascoltatore di allora, cosรฌ come a noi oggi, che il regno di Dio รจ il tesoro che non ha prezzo e proprio per questo al fine di acquisirlo occorre spogliarsi di tutti gli averi, le ricchezze, le proprietร . Se infatti queste sono una presenza nella vita dellโ€™essere umano e regnano su di lui, impediscono proprio a Dio di regnare (cf. Mt 6,24: โ€œNon potete servire Dio e Mammona, lโ€™idolo della ricchezza!โ€).

Dโ€™altronde, giร  nel discorso della montagna Gesรน aveva avvertito con chiarezza: โ€œNon accumulate tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassรฌnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove nรฉ tarma nรฉ ruggine consumano e dove ladri non scassรฌnano e non rubano. Perchรฉ, dovโ€™รจ il tuo tesoro, lร  รจ anche il tuo cuoreโ€ (Mt 6,19-21). Chi vuole seguire Gesรน e prendere parte al Regno veniente, deve spogliarsi di tutto ciรฒ che ha, di ciรฒ che nella vita umana รจ assicurazione e garanzia. Questo lo si puรฒ fare se si comprende il mistero del regno dei cieli affidato proprio ai discepoli (cf. Mt 13,11) e se si resta consapevoli di portare questo tesoro in vasi di creta, mostrando cosรฌ che esso viene da Dio e non da noi stessi (cf. 2Cor 4,7).

Qualcosa di analogo accade anche a un mercante, che nellโ€™esercizio del suo mestiere un giorno scopre una perla di grandissimo valore. Da mercante qual รจ, si esercita anche alla ricerca di perle preziose, ma pure lui รจ sorpreso e stupito quando trova questa perla unica. Come fare per possederla? Vende tutti i suoi averi e la compra, perchรฉ ai suoi occhi essa ha un valore inestimabile: vale la pane vendere tutto, sacrificare tutto per questa realtร  scoperta e valutata come incomparabile. Entrambe le parabole hanno come veri protagonisti gli oggetti, il tesoro e la perla, che si impadroniscono dei due uomini, li afferrano e causano le loro azioni. Nello stesso tempo, per lโ€™appunto, entrambe mettono lโ€™accento sulle azioni, cioรจ sulla risposta umana di fronte al dono incommensurabile del regno dei cieli.

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Sรฌ, siamo di fronte al radicalismo evangelico di Gesรน, che ci chiede di spogliarci per accogliere il Regno. E si faccia attenzione: non si tratta di spogliarsi solo allโ€™inizio della sequela, una volta per tutte, ma di rinnovare ogni giorno questa rinuncia, in situazioni diverse e in diverse tappe della vita. Durante il cammino della vita, infatti, anche se allโ€™inizio ci siamo spogliati di ciรฒ che avevamo, riceviamo ancora tante cose e ne acquistiamo di altre. Quella dellโ€™avere, la libido possidendi, รจ una minaccia che sempre si oppone alla signoria del regno di Dio sulla nostra vita. Per questo con molta sapienza un padre del deserto, abba Pambo, ammoniva: โ€œDobbiamo esercitarci a spogliarci di ciรฒ che abbiamo fino alla morte, quando ci sarร  chiesto di dire โ€˜amenโ€™ allo spogliarci della nostra stessa vitaโ€.

Questa esigenza radicale ci fa paura, forse oggi piรน che mai, immersi come siamo nella societร  del benessere; ma se comprendiamo il dono del Regno, la gioia della buona notizia che รจ il Vangelo, allora diventa possibile viverla, proprio in virtรน della grazia che ci attira e ci fa compiere ciรฒ che non vorremmo e non saremmo capaci di realizzare con le sole nostre forze. Allora potremo dire, insieme allโ€™Apostolo Paolo: โ€œA causa di Cristo โ€ฆ ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in luiโ€ (Fil 3,7-9). E tutto questo โ€“ non va dimenticato โ€“ puรฒ essere compiuto solo animati dalla gioia, quella di cui Gesรน ci parla esplicitamente a proposito del contadino. Chi segue Gesรน, dunque, non dice: โ€œHo lasciatoโ€, ma: โ€œHo trovato un tesoroโ€; e non umilia nessuno, non si sente migliore degli altri, ma รจ semplicemente nella gioia per aver trovato il tesoro. In ultima analisi, infatti, la misura dellโ€™essere discepolo di Gesรน รจ lโ€™appartenenza a lui, non il distacco dalle cose (che se mai ne รจ una conseguenza): una vera sequela si fa spinti dalla gioia!

La terza parabola narra di โ€œuna rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando รจ piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Cosรฌโ€, spiega Gesรน, โ€œsarร  alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarร  pianto e stridore di dentiโ€. Cโ€™รจ un tempo per pescare e un tempo per valutare le diverse qualitร  di pesci finiti nella rete. Vi sono pesci buoni e pesci cattivi, come nella comunitร  cristiana, composta di uomini e donne โ€œpescatiโ€ attraverso lโ€™annuncio del Vangelo (cf. Mt 4,19) e riuniti in una comunitร  che non puรฒ essere soltanto di puri e giusti. Ma verrร  il giorno del giudizio, e allora vi sarร  il discernimento: sarร  lโ€™ora della separazione tra quelli che parteciperanno in pienezza al Regno e quelli che, avendo scelto la morte, la gusterannoโ€ฆ

Questa immagine ci spaventa e non vorremmo trovarla tra le parole di Gesรน: facciamo fatica a pensarla come Vangelo, come buona notizia. Ma mediante questโ€™ultima parabola Gesรน vuole darci un avvertimento: egli non destina nessuno alla morte eterna, ma mette in guardia, perchรฉ sa che il giudizio dovrร  esserci. Sarร  nella misericordia ma ci sarร , come confessiamo nel Credo: โ€œIl Signore Gesรน Cristo โ€ฆ verrร  nella gloria per giudicare i vivi e i morti, e il suo Regno non avrร  fineโ€. Dโ€™altronde, rifiutare il dono del Regno non puรฒ equivalere ad accoglierlo: รจ dono, รจ grazia, รจ amore!

A conclusione del lungo discorso, Matteo registra un dialogo tra Gesรน e i suoi discepoli:
Avete compreso tutte queste cose?
Gli risposero: โ€œSรฌโ€.
Ed egli disse loro: โ€œPer questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, รจ simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose anticheโ€.

Chi comprende queste parabole di Gesรน รจ come uno scriba che, diventato discepolo di Gesรน, possiede un grande tesoro: il tesoro della sapienza (cf. Sap 8,17-18; Pr 2,1-6), tesoro inestimabile e inesauribile (cf. Sap 7,14). Se un discepolo รจ consapevole di questo tesoro, per dono di Dio puรฒ estrarre da esso cose nuove e cose antiche, perchรฉ riconosce in ogni parola dellโ€™Antico e del Nuovo Testamento โ€œGesรน Cristo, Sapienza di Dioโ€ (1Cor 1,24). โ€œIn Cristoโ€, infatti, โ€œsono nascosti tutti i tesori della sapienza di Dioโ€ (Col 2,3). Si tratta semplicemente di ribadire questo, di esserne convinti, di non stancarsi di attingere a questo tesoro giorno dopo giorno. รˆ infatti al tesoro di Gesรน Cristo, al tesoro che รจ Gesรน Cristo, che ci riconduce ogni nostra ricerca: piรน passa il tempo, piรน ci rendiamo conto che รจ sempre a lui che ritorniamo per confrontare i nostri piccoli passi nellโ€™acquisizione della sapienza. รˆ lui la sua parola, il suo sentire, il suo vivere in noi che potenzia ogni nostro cammino. รˆ lui che sempre di nuovo dice al nostro cuore: โ€œVaโ€™ al largo (cf. Lc 5,4), non stancarti di cercare (cf. Mt 7,7), apri i tuoi orizzonti, perchรฉ io sono sempre con te (cf. Mt 28,20)!โ€.

p. Enzo Bianchi

Fonte: Monastero di bose

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Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 30 luglio 2017 anche qui.

XVII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 13, 44-52
Dal Vangelo secondoย Matteo

In quel tempo Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซIl regno dei cieli รจ simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli รจ simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Ancora, il regno dei cieli รจ simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando รจ piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Cosรฌ sarร  alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarร  pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?ยป. Gli risposero: ยซSรฌยป. Ed egli disse loro: ยซPer questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, รจ simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose anticheยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 30 Luglio – 05 Agosto 2017
  • Tempo Ordinario XVII, Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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