Nel capitolo 11 del IV vangelo il โsegnoโ della vita, dellโuscita dal buio del sepolcro, segue ai segni del vino a Cana, dellโacqua con la donna di Samaria, della luce nellโincontro con il cieco.
Gesรน, informato he il suo amico Lazzaro รจ morto attende e non si reca subito da lui. In questo intende offrire un messaggio: โquesta malattia non รจ per la morte ma per la gloria di Dioโ. Il โsegnoโ della vita di Lazzaro รจ orientato a far comprendere che la persona di Gesรน รจ presenza di vita. Nella sua presenza cโรจ il dono di un profumo che vince lโodore della morte. In lui si puรฒ incontrare la vicinanza del Padre che vuole la vita. Nel credere come affidarsi in lui, una vita nuova puรฒ essere scoperta sin da ora: โChi crede รจ passato dalla morte alla vitaโ.
Gesรน dice a Marta. โtuo fratello risusciterร โ. E ciรฒ costituisce una conferma della fede di Marta che gli risponde: โSo che risusciterร nellโultimo giornoโ. Ma Gesรน le propone un affidamento piรน profondo e radicale: โIo sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore vivrร โ. Ogni segno nel IV vangelo รจ orientato a condurre allโunico grande segno in cui Dio rivela la sua gloria: la morte sulla croce di Gesรน, ora di rivelazione del volto di un Dio che si รจ umanizzato e che sโincontra nellโamore.
Gesรน propone a Marta non solo di vivere la fede nella risurrezione nellโultimo giorno, ma di vivere sin dโora unโesperienza di vita nuova nellโincontro con lui, nellโuscire dalle chiusure e camminare sulla sua via. Per Marta โ e per ognuno di noi โ รจ giร ora presente la possibilitร di una vita nuova, lโesperienza della risurrezione. Gesรน guida Marta ad aprirsi non solo al superamento di una mentalitร che vede la vita chiudersi con la morte ma la invita anche ad uscire fuori, come grida a Lazzaro โVieni fuoriโ.
Gesรน fa uscire Lazzaro dal sepolcro: nella mentalitร semitica era questo lโingresso nello Sheol, lโambiente delle ombre: โNon gli inferi ti lodano Signore, nรฉ la morte ti canta inni; quanti scendono nella fossa non sperano nella tua fedeltร . Il vivente, il vivente ti rende grazie, come io faccio questโoggiโ (Is 38,18-19).
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Uscire fuori da ogni dominio e oppressione รจ possibile a chi scopre che in Gesรน la morte รจ stata vinta e il dono della risurrezione, dono dellโincontro con lui รจ realtร giร in atto nella nostra esistenza e giร ha inizio nel presente.
Paradossalmente dopo il segno di Betania cresce lโopposizione contro di lui: proprio di fronte a gesti di vita si prepara la sua morte. Betania รจ cosรฌ luogo di morte e di vita. Di fronte alla morte Gesรน รจ turbato e reagisce opponendosi a tutto quello che essa comporta. Negli elementi presenti nel racconto si puรฒ scorgere giร in filigrana lโannuncio della risurrezione di Gesรน: le lacrime di chi piange alla tomba, il sepolcro e la pietra, le fasce, lโinvito a โlasciar andareโ. Il segno di Lazzaro rinvia cosรฌ al segno definitivo, la morte di Gesรน sulla croce. Eโ questo il momento in cui si rende visibile il volto di Dio, la sua gloria come amore: nel suo morire, avendo amato fino alla fine, Gesรน rende visibile una vita che va oltre la morte. La via di fedeltร allโamore e al servizio รจ strada che non va verso la chiusura e il buio ma va verso la vita.
Alessandro Cortesi op
p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia. Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
