p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
La liturgia di oggi fa entrare con duplicitร di accenti nel mistero della Pasqua, mistero di morte e di vita, di passione e di risurrezione, di sofferenza e di gloria.
Marco presenta Gesรน nella passione facendo emergere il segreto della sua identitร : aveva iniziato il suo scritto con le parole โPrincipio del vangelo di Gesรน Cristo figlio di Dioโ. Lโintero vangelo, รจ la bella notizia di Gesรน il suo annuncio del regno ma รจ anche la bella notizia che รจ Gesรน stesso, il messia atteso (โfiglio di Dioโ รจ titolo del re messia per es. nel Salmo 2,7). Eppure quando qualcuno esprimeva lโidentitร di Gesรน veniva subito messo a tacere: รจ imposto il silenzio ai demoni (1,24; 3,11), ma gli apostoli sono invitati a tacere (9,7.9). Marco รจ consapevole della facilitร di costruire unโimmagine falsata di Gesรน, basata sulle attese di affermazione e pensieri umani e non lasciandosi cambiare da quanto Gesรน proponeva con la sua vita.ย Al centro dellโintero racconto della passione sta la presentazione del volto di Gesรน.
Marco presenta Gesรน nel suo patire paura e angoscia, in preda allo sfinimento ed alla debolezza. Eโ descritto sempre piรน solo fino al punto che anche i suoi piรน vicini, coloro che aveva raccolto con sรฉ, gli apostoli, lo lasciarono โTutti allora abbandonatolo, fuggironoโ.
Marco fissa il momento drammatico della preghiera di Gesรน nellโorto degli ulivi: โAbbร Padre, allontana da me questo caliceโ. Cosรฌ ancora sottolinea il suo silenzio di fronte al sommo sacerdote: โNon rispondi nulla?โฆ Ma egli taceva e non rispondeva nullaโ, cosรฌ anche di fronte a Pilato: โNon rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano! Ma Gesรน non rispose piรน nulla, tanto che Pilato rimase stupitoโ.
Secondo il modo di pensare umano la potenza e la violenza di ogni potere hanno ragione; in modo paradossale Gesรน inerme davanti al sommo sacerdote afferma la sua pretesa di essere lui il Figlio dellโuomo, figura del giudice degli ultimi tempi (cfr. Dan 7), colui che giudicherร il mondo e la storia.
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Gesรน รจ presentato anche nella sua incapacitร a portare il legno della croce (patibulum) che veniva poi agganciato al palo piantato sulla terra. Veniva caricato sulle spalle ai condannati tanto che un certo Simone di Cirene fu costretto a portarlo. Ed ancora sono riportate ripetutamente i gesti di disprezzo, di beffe e di sfida contro di lui fin sotto la croce: dicevano โha salvato altri, non puรฒ salvare se stesso! Il Cristo, il re dโIsraele, scenda ora dalla croce, perchรฉ vediamo e crediamoโ.
Gesรน รจ messia che si fa scorgere come tale solo sulla croce: non scende dalla croce. Dalla croce., luogo della tortura, patibolo infamante, si rivolge al Padre con le parole iniziali del salmo 22,2: โDio mio, Dio mio, perchรฉ mi hai abbandonatoโ. Eโ una preghieraย drammatica che descrive la solitudine e lโabbandono del giusto sofferente che dopo aver gridato a Dio si affida e conferma il suo affidarsi a Dio, che esaudisce il grido del perseguitato e non gli nasconde il suo volto.
Gesรน, dice Marco in questa presentazione, รจ messia che prende su di sรฉ la debolezza e vive il suo essere messia come dono di sรฉ fino alla fine.
Marco propone anche il volto del discepolo che sโidentifica con il centurione pagano, che lรฌ sotto la croce dice: โDavvero questโuomo era Figlio di Dioโ. Il credere sorge non in rapporto a gesti prodigiosi o ad opere di potenza ma sotto la croce, scorgendo in Gesรน il volto del servo che si รจ fatto uomo per gli altri.
Nel momento della sua morte ย โil velo del tempio si squarciรฒ in due dallโalto in bassoโ: viene ripresa la polemica che attraversa tutta la narrazione della passione. Si tratta di una simbolica apertura e distruzione del tempio. Di fronte al sommo sacerdote il discorso si era appuntato sul โtempio fatto da mani dโuomoโ e sul โtempio non fatto da mani dโuomoโ: Marco presenta il Cristo, nel momento della morte, come nuovo tempio, luogo vivente dellโincontro con Dio che si realizza eliminando ogni barriera tra Dio e lโumanitร . La morte di Gesรน รจ inizio di una vita nuova.
Quel giovinetto che lโaveva seguito vestito solo di un lenzuolo perchรฉ voleva vedere le vicende della passione ed era fuggito via nudo, รจ rinvio e anticipo giร di quel giovinetto seduto sulla destra del sepolcro, vestito dโuna veste bianca che annuncia: โEโ risorto non รจ quiโฆ vi precede in Galileaโฆlร lo vedreteโฆโ.
Il ragazzo e la fuga
โLo seguiva perรฒ un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggรฌ via nudoโ (Mc 14,50-52). Cโรจ un particolare nel racconto di Marco della passione che attira per i tratti di originalitร e per i richiami che evoca. Infatti ad accenni che compaiono in questo momento inizio della passione di Gesรน corrispondono riferimenti che ritornano al momento della conclusione della vicenda tragica della morte di Gesรน: nel Getsemani un giovinetto, vestito solamente con un lenzuolo, fugge via dopo essere stato preso da coloro che erano venuti per arrestare Gesรน ma riesce a fuggire lasciando cadere il lenzuolo e fuggendo via nudo.
La narrazione รจ ricca di evocazioni e di simboli: forse รจ lโindicazione di un discepolo di Gesรน che non riesce a rimanere con lui anche nel momento della passione e vive il fallimento di rimanere nudo e di fuggire via (come tutti lo hanno abbandonato). Ma questa figura รจ anche unโanticipazione di qualcosa che nella narrazione viene a seguire. Infatti il riferimento al lenzuolo ritorna alla fine del racconto e lo stesso vangelo si conclude con il riferimento ad un giovinetto. Il termine โgiovinettoโ (neaniskos) infatti ritorna nel vangelo d Marco solo qui (Mc 14,50) e alla conclusione del vangelo (15,6).
Ma anche il riferimento al lenzuolo (sindon), che puรฒ essere un lenzuolo, un panno o un vestito leggero da tenere avvolto ritorna proprio in queste pagine. โInformato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra allโingresso del sepolcroโ (Mc 15,44-46)
Pilato concede la salma di Gesรน a Giuseppe e si ripete a questo momento per due volte il riferimento ad un lenzuolo, comprato appositamente da questo personaggio che Marco nel suo vangelo indica come โmembro autorevole del sinedrio che aspettava il regno di Dioโ. Di lui nel vangelo di Luca si dice che era โbuono e giustoโ (Lc 23,50-51) che non aveva aderito alle decisioni del sinedrio contro Gesรน e allโoperato degli altri. Egli depose Gesรน in un sepolcro in cui nessuno era stato ancora sepolto. Il IV vangelo lo indica come discepolo di Gesรน che si reca al momento della sepoltura โdi nascostoโ (Gv 19,38).ย Anche il vangelo di Matteo si sofferma sulla figura di Giuseppe, dicendo che โera diventato discepolo di Gesรนโฆ si presentรฒ a Pilato e chiese il corpo di Gesรน. โฆ prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella rocciaโฆโ (Mt 27,57-60).
Quindi il lenzuolo รจ un elemento importante nel momento in cui il corpo di Gesรน viene accolto e curato, dopo la morte, per interessamento di questo discepolo particolare, Giuseppe dโArimatea che sta vicino a Gesรน nel momento della sua morte mentre i suoi discepoli lo avevano abbandonato. Marco sottolinea che non era solo: โMaria di Magdala e Maria madre di Joses stavano a osservare dove veniva postoโ (Mc 15,47).
Ma รจ interessante notare come proprio le ultime righe del vangelo al mattino presto nel primo giorno della settimana quando le donne Maria di Magdala Maria madre di Joses e Salome vennero al sepolcro al levare del soleย e si domandavano โChi ci farร rotolare via la pietra dallโingresso del sepolcro?โ ricompare una figura di giovinetto: โEntrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto alla destra, vestito dโuna veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: โNon abbiate paura! Voi cercate Gesรน il crocifisso. Eโ risorto, non รจ quiโฆ ma andate dite ai suoi discepoli e a Pietro: Egli vi precede in Galilea. Lร lo vedrete, come vi ha detto. Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perchรฉ erano piene di spavento e di stuporeโฆโ (Mc 16,1-8).
Un giovane รจ seduto alla destra del sepolcro โavvoltoโ con una veste bianca, cosรฌ come era stato indicato โavvoltoโ da un lenzuolo il giovane dellโorto del Getsemani. Ora la veste รจ indicata come bianca, simbolo di luce e splendore della vita che non รจ chiusa nelle angustie della morte. Le donne fuggirono piene di paura e stupore per lโannuncio ricevuto e questa fuga rinvia al fuggire del giovane dellโorto del Getsemani.
Tutti questi elementi sono piccoli segnali della abilitร di Marco come narratore: lungo il racconto della passione di Gesรน sa infatti lasciare qua e lร elementi che offrono le chiavi per scorgere il significato di quanto sta accadendo e che aprono interrogativi e domande su quanto sta raccontando leggendo il percorso alla luce della fine e del compimento: il cammino di Gesรน apre infatti per Marco il cammino dei suoi discepoli e discepole.
Quel giovane dellโorto รจ forse indicazione del discepolo che fallisce nella sua pretesa di stare con Gesรน con le sue forze e fugge? E solo accogliendo il dono della sua vita sotto la croce puรฒ trovare la via per seguirlo? Oppure รจ simbolo del discepolo che nasce di nuovo nello spogliarsi del vestito vecchio e nel rivestirsi della veste bianca del battesimo, partecipazione alla vita del risorto? Oppure puรฒ essere rinvio al giovane avvolto in veste luminosa presenza di messaggero eย testimone che annuncia alle donne che Gesรน non รจ rimasto chiuso nel luogo della morte, ma precede i suoi in Galilea?
Eโ forse invito a leggere lโintera passione di Gesรน โ tutti i singoli momenti โ quale testimonianza della fedeltร sino alla fine alla sua missione, allโannuncio del regno aprendo un orizzonte di vita che va oltre ogni violenza e malvagitร ? E quindi invito a scorgere nel presente di difficoltร e ingiustizie il luogo in cui stare resistendo con la nonviolenza dellโamore ponendo fisso lo sguardo su Gesรน? E la sua fuga impaurita รจ forse da accostare alla fuga delle donne che nella loro paura si fanno testimoni silenziose della risurrezione ed aprono ad altri cammini di testimonianza?
Sono domande aperte che Marco suggerisce a chi legge: rimanendo coinvolti nella fuga delle donne si รจ inevitabilmente toccati dalla provocazione ad entrare in questo incontro che รจ la vita di Gesรน che sempre e ancora precede nella Galilea delle nostre esistenze.
