In questa terza Domenica di Quaresima, la liturgia ci propone lโintenso dialogo tra Gesรน e una donna samaritana giunta presso un pozzo per attingere acqua. Gesรน le dice:
ยซChiunque beve di questโacqua avrร di nuovo sete; ma chi berrร dellโacqua che io gli darรฒ, non avrร piรน sete in eterno. Anzi, lโacqua che io gli darรฒ diventerร in lui una sorgente dโacqua che zampilla per la vita eternaยป.
Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del carmelitano, padre Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Universitร Gregoriana:
Un dialogo vivace a ritmo di donna quello che il Vangelo di oggi ci offre. Presso un pozzo, nellโora piรน calda, Gesรน solo e assetato chiede dellโacqua ad una samaritana che va ad attingerla, tutta sola. Da lรฌ si apre un dialogo, che svela reciprocamente lโuno allโaltra, in un gioco curioso di provocazioni, civetterie e paziente ascolto. Gesรน non ha fretta di far capire alla donna che la conosce, e sa quanta sete di affetto mal vissuto essa abbia nel cuore. Ma arriva anche il momento in cui la donna si sente conosciuta e rispettata, nonostante tutto. E Gesรน rivela se stesso โ a lei per prima! โ come il Messia atteso. Quella donna, nonostante cinque mariti e ora un sesto compagno, non ha saziato la sete di amore. Questo strano rabbรฌ, ha scoperto la ferita profonda, ma senza umiliarla: si sente conosciuta, eppure rispettata. Proprio per questo si convince che ha incontrato un uomo straordinario: โMi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?โ. ร la prima annunciatrice di una presenza che tutti attendevano. Un intero villaggio esce a incontrare lโospite, e alla fine in tanti riconoscono in Gesรน โil Salvatore del mondoโ. Possiamo riconoscere la forza di circostanze fragili, di risorse che sembrano senza valore. Quando la nostra sete si incontra con lโacqua viva di Dio, tutto si rinnova.
Fonte: RadioVaticana
